The ultimate sin di Harper McKenzie
Juls Morgan sta vivendo un periodo quasi perfetto della sua vita o perlomeno è quello di cui le piace convincersi. Quando le si presenta l’occasione di una cattedra annuale di Studi Geografici, presso una delle migliori scuole della contea del Carmarthenshire, non si lascia sfuggire l’opportunità. Poco importa se la scuola è cattolica e lei no, l’entusiasmo per l’occasione è totale. Fino a quando non incontra il preside della scuola, padre Taylor, uomo severo, altero ma terribilmente affascinante.
Padre James Taylor, dal canto suo, non immagina nemmeno quanto il suo decennale servizio sacerdotale verrà stravolto dall’arrivo della nuova insegnante, spesso refrattaria alle regole, dalle risposte sagaci, quasi a sfidarlo e metterlo alla prova. Occorrerà una dolorosa presa di coscienza per comprendere quanto Juls, con un diverbio alla volta, stia per strapparlo a un passato da cui cerca espiazione e perdono ma da cui è trattenuto da un profondo senso di colpa.
Né James né Juls usciranno illesi dall’intensa connessione emotiva e fisica da cui verranno travolti. Tuttavia non sempre l’amore è in grado di guarire i cuori se ambedue non viaggiano sugli stessi binari. Le strade si possono dividere e possono tornare a incrociarsi ma soltanto in presenza di un sentimento puro e autentico si riconosceranno legati. Ma quanta sofferenza può tollerare un cuore che ama?
The ultimate sin di Harper McKenzie, forbidden romance pubblicato da Triskell edizioni il 2 ottobre.
Ho dovuto attendere un po’ per avere tra le mani Padre James Taylor, ma finalmente è giunto a me e io non ho potuto fare a meno di assaporarlo subito. Mi sono irrimediabilmente innamorata di lui e per una volta ha l’età giusta per la sottoscritta, non devo stare a farmi problemi per l’age gap che intercorre tra noi e, diciamocelo, dei suoi voti non me ne può importare di meno.
Uno dei protagonisti più affascinanti e carnali che abbia mai letto, uno di quelli che ti fa desiderare di peccare con lui, sotto di lui, sopra di lui, vi sarà impossibile immaginarlo in contesti che siano solo spirituali, ve lo posso assicurare.
Anche perché con Juls volano da subito scintille e l’attrazione tra loro non lascia scampo. Tiferete per il peccato, spererete che cedano alle loro pulsioni e non si curino minimamente del vestito che lui indossa e del fidanzato che aspetta lei a casa. Loro sono fatti per stare insieme, nonostante gli ostacoli, nonostante le incomprensioni, nonostante quel passato che continua a tormentare James e non gli permette di vedere lucidamente.
Ma The ultimate sin non è solo passione dirompente, è anche altro, è molto di più perché è ambientato in una scuola e c’è spazio per l’insegnamento che va al di là della materia, c’è spazio per la comprensione dell’altro, per le difficoltà e i sogni, per le liti e le riappacificazioni, per l’affetto e la vicinanza a chi ne ha bisogno. Da prof non ho potuto fare altro che amare questo aspetto e affezionarmi a Maxen che ha un cuore enorme e tanta creatività che devono solo essere incanalate, un ragazzo che ha bisogno che qualcuno lo veda e lo ascolti per potersi esprimere al meglio, un ragazzo che nasconde la propria fragilità sotto strati di rabbia. Mi sono sentita molto affine a Juls anche per questo, per come vede i suoi alunni e per la voglia che ha di tirare fuori il meglio da ognuno di loro.
È bellissima la contrapposizione tra Juls e Padre James, lei così libera e lui così rigido, lei sorridente, lui ombroso, il perfetto connubio sunshine/grumpy che tanto amiamo trovare nei romance. Mi è piaciuto vedere sciogliersi Padre James, veder vacillare le sue certezze e scoprire cosa lo ha spinto a prendere i voti. Ho sofferto con lui, ho sentito il suo dolore, ho compreso le sue scelte, e mi è piaciuto che intorno a lui ci fossero figure pronte a farlo ragionare e a mostrargli che si era autoinflitto una pena troppo severa per l’accaduto e che poteva tornare alla vita senza sensi di colpa.
Ho apprezzato il modo in cui la McKenzie ha affrontato il tema della fede e della punizione, come è riuscita a mostrarne tutti gli aspetti senza cadere nella retorica, senza dare un giudizio e quando Juls e Padre James si sono lasciati andare alla passione più sfrenata io non ho sentito l’onta del peccato perché era così giusto quello che stava accadendo, era così viscerale che porvi un freno sarebbe stato ingiusto. E lo so che si parla di tradimento, lo so che è un forbidden, ma per me è stato tutto così perfetto che rileggerei quelle scene mille volte.
Smeraldi miei adorati come avrete capito The ultimate sin di Harper McKenzie mi ha conquistata e voi non potete lasciarvelo sfuggire per nessun motivo al mondo, lo amerete, avete la mia parola.