Stringimi piano di Irene Faranda
Trama La bellezza e la felicità sono fragili come il cristallo. Anche Arianna lo è: indebolite da una rara malattia, le sue ossa rischiano di rompersi al più piccolo urto. Per lei ogni cosa rappresenta una potenziale minaccia. Un colpo di tosse troppo forte, il piatto scivoloso della doccia, la stretta di un abbraccio. Durante l’ultimo anno di liceo, un incidente d’auto la costringe a un lento recupero presso una clinica privata. È qui che incontra Leon, giocatore di basket reduce da un trauma al ginocchio, con una storia difficile alle spalle e il sogno di diventare campione all’orizzonte. Diversi nel fisico e nel carattere, ma decisi a vincere insieme la monotonia del ricovero, scopriranno un legame che sa di amicizia. Forse di amore. E quando, tra le pagine di un libro, Arianna trova un vecchio quaderno della madre, un passato ignoto e tumultuoso si spalanca sotto i suoi occhi, insegnandole che paure e debolezze appartengono a tutti. Tanto quanto il coraggio di superarle. Con una scrittura di rara essenzialità e nitidezza, Irene Faranda racconta una storia che dice molto sulla vulnerabilità fisica e su quella dei sentimenti, e sembra indicarci che la vera forza è imparare a trattare con delicatezza la fragilità altrui.
Recensione di Silvietta – Stringimi piano di Irene Faranda un contemporary romance pubblicato il 25 settembre 2018 da DeA Planeta.
Non è stato facile affrontare questa lettura perché sapevo già dalla trama che il libro fosse incentrato sul dolore, su di una malattia che ogni giorno ci rende estremamente fragili.
Ad Arianna è stata diagnosticata l’osteogenesi imperfetta. Le sue ossa sono come il cristallo pertanto entrare in contatto con le persone è difficile. S’insinua sotto pelle la paura e il terrore verso qualsiasi cosa e finisce per isolarsi.
La protagonista si trova presso una clinica privata col gesso che le opprime il busto, le sue costole sono fratturate: l’ennesima conseguenza della sua situazione, che non potrà mai cambiare.
Qui incontra Leon, che ha subito un trauma a un ginocchio durante una partita di basket.
Tra i due nasce piano un’amicizia e iniziano a confidarsi le loro paure.
Durante la sua degenza in clinica, tra le varie scatole che le portano, Arianna trova il diario della madre. Attraverso queste pagine conosce ogni dettaglio della storia d’amore dei genitori. Si ritrova a leggere le emozioni della madre durante la gravidanza, ma soprattutto si imbatte nel dolore di una donna nel momento in cui scopre la malattia della figlia.
“Mi sono sempre chiesta come sarebbe, camminare senza tenere lo sguardo a terra per paura di cadere.”
Se pensate che Stringimi piano sia una storia d’amore, vi dico che non lo è. È un libro incentrato su Arianna, sulla sua difficoltà ad affrontare la vita, sulle sue paure. Ogni giorno rappresenta uno scoglio da superare. La malattia è un demone da combattere, e molto spesso la sovrasta.
La sua paura si trasforma, a mio avviso, in angoscia, poiché Arianna ad ogni capitolo commisera la sua situazione, fin quasi all’epilogo del libro. Mi è mancata l’introspezione legata alle sue difficoltà durante la sua crescita sin da piccola, al suo modo di adattarsi alla quotidianità, alle rinunce che deve per forza accettare.
La parte che personalmente ho preferito del libro è il diario di Claudia, la madre di Arianna: una lettura dentro la lettura.
In queste pagine scrive i suoi pensieri legati alla sua storia d’amore, alla sua gravidanza, pensieri carichi d’amore. Fino ad arrivare alla parte più tragica legata ad Arianna, in cui prende consapevolezza che la vita di sua figlia sarà “diversa”.
In quelle pagine cerca di sfogare tutto ciò che prova dentro: ritrovarsi ad essere piena di gioia, per poi sprofondare in un sentimento indefinibile.
Attraverso questo diario Arianna ha la possibilità di avvicinarsi alla sua famiglia. Capisce che il dramma non è solo il suo, e che non sta lottando da sola.
A mio avviso il diario della madre di Arianna ha oscurato il personaggio di Leon che è passato in secondo piano all’interno del romanzo. Come fosse un ragazzo di passaggio in uno specifico momento della vita di Arianna e nulla più. Non ho percepito un legame profondo tra i due sebbene si siano confidati a vicenda e abbiano condiviso le loro lunghe giornate, sopportando l’incapacità di non potersi muovere liberamente.
Sicuramente Stingimi piano è una lettura che fa riflettere nei confronti della vita. Alcuni avvenimenti non li possiamo scegliere, ma ci sono crudelmente imposti. Non abbiamo la possibilità di capire la motivazione di tanta “cattiveria”, ma bisogna adattarsi e cogliere anche il più piccolo spiraglio di luce.
Se cercate un libro che vi condurrà alla riflessione, vi consiglio di prenderlo in mano e iniziare a leggere.
Un abbraccio,
Silvietta