Stregata di Kresley Cole
Titolo: Stregata (Gli immortali #17)
Autrice: Kresley Cole
Genere: Paranormal Romance
Trama Abyssian “Sian” Infernas non ha mai dimenticato la bellissima fanciulla, Calliope “Lila” Barbot, che diecimila anni prima gli ha spezzato il cuore. Ha aspettato la sua risurrezione per ottenere vendetta, e ora che la principessa Lila è prigioniera nel suo mistico castello, il demone re dell’Inferno ha finalmente l’opportunità che aspettava. Anche Lila, tuttavia, è salda nel suo proposito di abbattere per sempre quell’essere malvagio. I due, però, finiscono con provare l’uno per l’altra sentimenti di natura ben diversa dall’odio e dal rancore. Ma quando affioreranno le verità di un passato molto lontano, il loro tenue legame riuscirà sopportare secoli di inganni, una maledizione e una guerra soprannaturale incombente?
Recensione di Sara – Stregata di Kresley Cole, diciassettesimo libro Paranormal Romance della serie Immortals After Dark pubblicato da Leggereditore il 10 Agosto 2018.
Avete anche voi un’autrice/autore cuscinetto? Kresley Cole è quell’autrice che rileggo almeno tre volte l’anno, quell’autrice capace di farmi innamorare dei suoi personaggi sempre di più, libro dopo libro. E’ quell’autrice che riesce a farmi passare ore tra le pagine, senza riuscire a staccarmene. Il titolo di questo libro descrive perfettamente ciò che ho provato leggendo questo nuovo capitolo della serie Gli Immortali. Per ore sono stata trascinata nel libro, senza staccarmene. Per ore ho sognato ad occhi aperti e vissuto una storia d’amore intensa, complicata e piena di insidie. Per ore ho fatto il tifo per l’amore e lo ammetto, Kresley Cole mi era mancata da morire.
“Il tocco di una piccola Fey stava domando quel grosso demone.”
Abyssian “Sian” Infernas è il demone primordiale, il sovrano di Pandemonia, meglio conosciuta come l’Inferno. E’ una delle creature del Lore, il mondo ideato dalla nostra amata Kresley Cole, più vecchie in circolazione e fa parte dello schieramento dei Møriør, un gruppo di abitanti del Lore, vecchi e potenti, al seguito di Orion il distruttore, un essere con un potere assoluto capace di distruggere mondi interi con la sola forza del pensiero. Abbiamo conosciuto i Møriør nel sedicesimo libro della serie che aveva come protagonista Rune l’Insaziabile e Josephine. Durante la lettura di Dark Heart abbiamo avuto la possibilità di incontrare anche altri membri dei Møriør e devo ammetterlo, Sian mi ha incuriosita da subito.
Da quando suo fratello è stato ucciso (vi ricordate il demone primordiale che appare in “Il richiamo dell’ombra”, primo libro sulla serie spin-off dei Daci? E’ proprio il fratello di Abyssian Infernas) Sian ha iniziato a cambiare.
Era bellissimo, praticamente perfetto. Ora il suo lato demoniaco sta prendendo il sopravvento perché è questo che significa essere il sovrano di Pandemonia: essere parte di Pandemonia.
Sian è vecchio, ma capace di portare rancore per anni, per secoli. Dopo più di diecimila anni esige la sua vendetta contro l’unica creatura femminile a cui abbia mai tenuto, l’unica che gli ha spezzato il cuore e distrutto ogni certezza. Vuole vendetta e, quando scopre che la Fey che pensava di aver perso per sempre si è reincarnata, tutto ciò a cui riesce a pensare è il bisogno di fargliela pagare.
“Aveva atteso per diecimilatrecentotrentaquattro anni, tre mesi e diciassette giorni che quella tornasse da lui. E se lo avesse fatto davvero? Cosa gli sarebbe successo una volta realizzata la sua vendetta? Cosa sarebbe successo a lei?”
Calliope “Lila” Barbot è una principessa del regno di Sylvan, futura sposa di Re Saetth, condannata all’esilio sulla Terra a causa dei suoi genitori. Loro sono stati uccisi dal re per i complotti organizzati contro la sua persona e Lila è stata ritenuta non colpevole come loro, ma essendo loro figlia è stata esiliata. Esiliata a causa di genitori che non l’hanno mai amata, esiliata per anni per un crimine che non ha commesso. Tutto ciò che vuole è tornare a casa, nel suo regno. Tutto ciò che desidera è correre libera nei boschi di Sylvan e governare il regno che ama, perché questo è il suo destino: essere regina. E’ disposta a tutto per tornare a Sylvan, persino accettare la soluzione che Re Saetth e Nix le propongono: andare a Pandemonia e scoprire tutto ciò che può sui Møriør e su Orion. In fondo deve solo sedurre un demone di diecimila anni. Lei è la sua compagna predestinata, quanto potrà mai essere difficile convincerlo a rivelarle i suoi segreti?
Ciò che Lila non sa, però, è quanto in passato Karinna ha distrutto l’animo di questo demone. E chiaramente non sa di essere la sua reincarnazione. Non sa che tutto ciò che il demone prova per lei è solamente rabbia e desiderio di vendetta.
“Si odiavano a vicenda, ma a quanto pareva avevano stabilito una tregua temporanea. Lila voleva ottenere informazioni; qual era lo scopo di Abyssian?”
L’inizio della storia tra Lila e Sian mi ha ricordato un altro libro della serie. Sarà perché amo Sabine e Rydstorm più di altre coppie, ma ammetto che alcuni momenti mi è parso di leggere il loro libro invece che quello di Lila e Sian. Certo, per stare accanto ad un demone forte, potente e testardo serve una donna forte e decisa, che sa ciò che vuole e disposta a tutto per ottenerlo. Questo è un punto a favore delle protagoniste della Cole e ammetto di non essere rimasta per nulla delusa dal personaggio di Calliope.
Da Abyssian invece mi aspettavo di più. E’ un Møriør, che cavolo! E’ temuto in tutto l’universo, non può stare a rimuginare all’infinito. Sarà forse un tratto tipico della sua età il rimuginare? In fondo ha più di diecimila anni.
Come al solito la Cole è capace di farci conoscere il suo mondo sempre di più, sorprendendoci e stupendoci con piccoli dettagli che nei precedenti libri non avevamo notato. Io ho amato il castello di Gravin e tutto ciò che nasconde, perché su Pandemonia tutto è vivo, persino al centro esatto dell’Inferno.
“Lila ebbe la sensazione che l’inferno stesso fosse contento di quelle nozze.”
Se inizialmente la trama mi ha ricordato Dark Dream, man mano che leggevo Stregata il ricordo di Rydstorm e Sabine è rimasto solo quello: un ricordo. Sian e Lila sono capaci di catturare completamente l’attenzione con la loro diversità, con la loro lotta interiore e contro i sentimenti che entrambi provano.
Perché scoperta la verità Lila dovrà convivere con l’astio e il rancore vecchio di secoli di un demone che dovrebbe amarla. Sian riuscirà a superare il passato? A lasciarlo andare? Oppure perderà ancora l’unica compagna della sua vita?
Io non mi sento di svelarvi oltre, perché come sappiamo bene la Cole è capace di sorprenderci sempre, pagina dopo pagina, e ogni suo libro va scoperto in questo modo. Partendo da zero, ma preparandoci per un viaggio inaspettato e bellissimo nel mondo del Lore e delle creature che lo popolano.
«Demone, tu mi ami davvero, non è così?»
Il pensiero di lui la investì con forza. Lei non ne ha idea.
Lila si sollevò per guardarlo con un sorriso, il cuore pieno di gioia in maniera assurda.
«Ecco quello sguardo dolce. Anche tu mi ami davvero, giusto?»
Ma non mi dire, rudere.
Ora, invece, tocca alle note dolenti. Mi dispiace tantissimo, ma sono stanca di vedere i libri della Cole trattati in questo modo. Possibile che un traduttore che intraprenda la traduzione di una serie, non sia capace di informarsi almeno sul gergo usato? Come può il Lore diventare “Sapere”? E l’Ascesa com’è possibile che sia diventata “l’Avvento?” Per non parlare di alcuni membri dei Møriør il cui nome viene totalmente e completamente cambiato!
A fine libro c’è un glossario. I termini sono lì, perciò perché mai non usarli? Mi sembra molto irrispettoso nei confronti dei lettori e dell’autrice stessa cambiarli a proprio piacimento! È una serie molto lunga, si ha bisogno di una certa continuità, quindi è inutile dire che tutte queste parole cambiate hanno disturbato davvero la lettura di un libro molto bello. Se a inizio libro ho fatto fatica a capire che si stesse parlando di Rune (perché povero, hanno martoriato il nome del personaggio) vi lascio davvero immaginare come sarà leggere “Giuro sul Lore” o “Il libro del Lore” sostituito con la parola Sapere. Uno scempio.
La traduzione poteva essere migliore e questa cosa penalizza tantissimo un’autrice e un genere che ormai è merce rara in Italia. Una maggior cura ai dettagli sarebbe stata gradita e rispettosa alquanto. Nonostante questo, vi chiedo però di non fermarvi. Leggete questo libro perché questa serie merita tantissimo. Anche se siamo al diciassettesimo libro la Cole non stanca mai. E nemmeno i suoi personaggi.
C’è così tanto da scoprire sui Møriør e su come cambieranno ancora le fazioni in vista dell’Ascesa. Chissà quanto manca. Magari qualche libro. Magari uno solo. Solo la Cole lo sa, ma io non vedo l’ora di avere tra le mani il prossimo libro di questa stupenda serie.
“Il modo in cui la guardava.. Quel demone le straziava il cuore, con i suoi millenni di desiderio. Non voleva rovinare tutto questo.”