Stranded di Jenny Anastan
Quanto devono essere importanti e forti i sentimenti per trionfare anche dopo essere stati calpestati?
Quando Abigail si trova davanti l’amore della sua vita, sente che nulla è cambiato dalla tragica sera in cui è stata costretta ad allontanarsi da lui. Quell’uomo la odia, ne è consapevole, ma ciò a cui devono lavorare insieme è troppo importante per permettere ai sentimenti di frapporsi tra loro. Grayson Wilson, infatti, è ormai diventato ciò che ha sempre sognato di essere: un senatore in corsa per la carica di governatore della Virginia.
Abigail, invece, fa parte dello staff che tenterà di portarlo in vetta. Senza pensare al passato, senza cedere ai ricordi. Senza permettere alle persone che hanno distrutto la loro storia di insinuarsi di nuovo nelle loro vite ormai del tutto cambiate. Ma tra loro… tra loro scorre un fuoco inestinguibile, un fuoco che potrebbe bruciarli e ardere ogni cosa attorno. L’intero mondo. Un fuoco che, tuttavia, non può essere affatto alimentato.
Stranded di Jenny Anastan, contemporary romance in uscita oggi, 27 dicembre, secondo volume della the showdown series composta da autoconclusivi.
Questo libro è una droga, l’ho cominciato e non sono più riuscita a posarlo, l’ho terminato e ne sento la mancanza. Quest’anno Jenny si è superata pubblicando tre libri bellissimi, di cui due da smeraldo. Dopo aver letto Save me credevo di aver trovato il mio libro preferito tra i suoi, ma Stranded è riuscito a eguagliarlo e adesso non saprei proprio quale scegliere. Sono molto diversi, ma accomunati da ciò che più amo: l’ANGST. ANGST a palate, come se piovesse. Jenny si è impegnata parecchio a farci venire i dolori di stomaco per quasi tutta la narrazione e il risultato è pazzesco!
Facciamo la conoscenza di Abby e Grayson quando sono una coppia, quattro anni prima. Abby è in ritardo per il loro appuntamento e ha un ‘buon’ motivo per esserlo. Grayson la sta aspettando per comunicarle un’importante decisione: vuole candidarsi al senato della Virginia. Questo significa lasciare New York e spera che Abby voglia seguirlo. Abby però non può seguirlo adducendo come motivo la sua carriera appena iniziata, Grayson non la prende affatto bene «Ti avrei dato tutto, e molto di più». La sua voce si abbassò, diventando ancora più roca. «Ma ora ti sveglierai ogni giorno pensando a quello che hai perso e che non potrai più avere, tutto per il tuo cazzo di lavoro». Ogni parola mi cadde addosso facendomi male, troppo male. Se solo avesse saputo…
Abby e Grayson quattro anni dopo sono esattamente dove dovrebbero essere, Abby è molto quotata nel suo lavoro e Grayson vuole concorrere per diventare Governatore della Virginia. Sono nel posto che spetta loro lavorativamente parlando, ma sono distanti anni luce. Lei lo ha lasciato e lui non si è mai voltato indietro per cercare di riportarla al proprio fianco. Almeno fino a quando assume il capo di Abby per curare la campagna che dovrà portarlo a essere eletto. Qui le cose si complicano decisamente, nonostante le rassicurazioni di Abby al suo capo e la sicurezza di Grayson che Abby sia ormai un capitolo chiuso della sua vita. Grayson, a differenza di Abby, è andato avanti, quasi subito oserei dire, non si è lasciato sfuggire l’occasione di frequentare delle belle donne che potessero essere viste al proprio fianco. Ultima la sua attuale compagna, Jennifer, una giornalista di ottima famiglia che sa stare al proprio posto, sa come parlare, come porsi e quando è il momento di tacere e fare buon viso a cattivo gioco, una donna che può solo giovare alla sua corsa a Governatore e che quindi sarà parte integrante della campagna elettorale.
Le parole di Greyson quando rivede Abby per la prima volta sono al vetriolo «Comunque hai ragione tu, il passato non può essere un problema quando è stato così poco importante». chiaro segnale che al senatore non deve essere passata proprio per niente. Davanti a lei mostra una freddezza degna del ruolo che ricopre ma, quando abbiamo accesso ai suoi pensieri, ciò che prova è ben lontano dall’essere glaciale. Grayson fatica ad ammettere che l’amore che provava per lei è sempre lì che arde sotto le ceneri, crede che la voglia di averla sia unicamente possesso, potere, brama, passione.
Abby crede di essere una presenza poco gradita, a parole Grayson la detesta, la sminuisce, cerca in ogni modo di metterla a disagio, in completa contraddizione col bacio appassionato che si scambiano dopo una discussione. Il comportamento di Grayson è costantemente in contraddizione e il cuore di Abby subirà parecchi colpi, fino al punto di non ritorno in cui sceglierà se stessa, finalmente.
«Quello che ho sempre voluto sei tu, al mio fianco, mentre scalo la vetta del mondo». Mi mancò il fiato mentre le sue parole si abbattevano con prepotenza su di me. «L’ho desiderato così tanto che ora mi sembra un paradosso che tu sia qui, ma che non sia mia».
Ho sottolineato così tante frasi stupende che vorrei farvi leggere…Jenny si è davvero superata!!! Mi ha accennato che l’idea per scrivere questa storia le era venuta anni fa guardando Scandal e io ero già lì con gli occhi a cuoricino perché quella serie l’ho amata, per fortuna in Stranded non ci sono gli omicidi e le torture di Scandal, restiamo solo in ambito politico e sentimentale. Certo le grandi manovre per accaparrarsi voti non mancano, ricatti inclusi, e Abby sarà parecchio toccata da alcuni avvenimenti.
Fin dal prologo mi sono sentita affine a Abby, ho sentito che sotto la sua scelta di non seguire l’uomo che amava doveva esserci qualcosa di grosso. Per Abby era un sacrificio enorme lasciar andare Grayson, lo dimostrano tutti i suoi pensieri, il suo dolore, le sue lacrime. Abby è una ragazza che ne ha passate tante, nella sua vita le è mancato l’affetto dei genitori, quello che dovrebbe essere incondizionato, per fortuna al suo fianco ha avuto la nonna e le sue due migliori amiche che, da quando vive a New York vede troppo poco. Aver trovato Grayson era un sogno che è andato a infrangersi contro un muro di bugie e cattiveria. Lavorare a così stretto contatto è una tortura, vederlo così freddo e distaccato è un pugno nello stomaco, osservarlo mentre bacia appassionatamente la sua compagna una coltellata. Abby ha deciso scientemente di prendere parte alla campagna elettorale, sapeva sarebbe stata dura averlo lì sempre e sentirlo così distante, ma non credeva di meritare di essere trattata in questo modo.
«Io ti avrò anche lasciato, Grayson. Ma tu non ti sei mai più voltato indietro».
Grayson è deliberatamente crudele con lei, fa di tutto per farla sentire in difetto, per mostrarle che ha commesso un errore lasciandolo e che adesso non potrà mai più essere suo. I pensieri di Grayson sono meschini, dettati da una rabbia che cova dentro di lui da quattro anni, è certo di non provare più alcun sentimento per Abby e che sia solo la lussuria ad attrarlo in modo così potente. Un uomo ferito sa essere molto vendicativo e lui ce ne darà prova in ogni occasione che gli si presenterà davanti.
Era stata la mia fottuta regina e ora non sapevo chi fosse davvero. Ma ero pronto a farla diventare niente.
Grayson scatenerà in voi tantissime emozioni, e non sempre positive, ci sono stati momenti in cui avrei voluto percuoterlo con moltissima violenza per quanto era str**zo. Mamma mia quanto vi pruderanno le mani. Stranded vi trascinerà nell’abisso e a voi non fregherà nulla di riemergere in superficie, sarete felici di sguazzare in quelle profondità e il dolore sarà vostro amico, lo accoglierete e lo alimenterete pagina dopo pagina.
«Ho paura di te: sei l’unico, qui, in grado di farmi del male». «E tu sei l’unica capace di farmi provare qualcosa»
Come vi accennavo all’inizio Stranded è a pari di Save me nella scala delle mie preferenze, ma questo è un romanzo più maturo, più ricercato, credo che dietro ci sia stato un lavoro importante e si nota dalla minuziosità di particolari che la Anastan vi ha inserito. Stranded è la perfezione e non potete farvelo sfuggire per nessun motivo al mondo!!!