Solo quando dormo di E. V. Lind
In fuga dal suo ex, un uomo brutale e senza scrupoli, Beth viene accolta da Mary-Ann Jones e da suo figlio Ryan, un veterano di guerra, danneggiato da un passato che non può dimenticare.
Beth trova così rifugio in una casa abbandonata di proprietà dei Jones, che cela però dei terribili segreti. Là dentro nulla è come sembra e, quando la giovane ritrova i diari di una donna scomparsa nel 1942, fantasmi di un tragico passato si risvegliano, con conseguenze fatali.
Ryan è il solo che potrebbe aiutarla, ma è un uomo diffidente ed è convinto che la ragazza non abbia raccontato tutta la verità su di sé.
Beth, infatti, troppo ferita dal suo passato e terrorizzata dal fatto che il suo ex la possa rintracciare, tiene tutti a distanza.
I due, però, potrebbero non avere scelta: perseguitati nel presente e perseguitati dal passato, dovranno imparare a fidarsi l’uno dell’altra per poter sopravvivere.
Solo quando dormo di E. V. Lind – paranormal thriller autoconclusivo pubblicato da Hope Edizioni nella collana Hope Crime il 4 settembre
I mostri esistono, e se non tutte li incontriamo sulla nostra strada è solo per pura fortuna!!
Quando siamo bambini immaginiamo che si nascondano nell’armadio, sotto il letto, dietro una tenda e, per liberarcene, ci affidiamo alle persone che amiamo. Poi cresciamo e, a volte, coloro che dovrebbero amarci sopra ogni cosa si trasformano in quei mostri che tanto temevamo sbucassero dal buio quando eravamo piccoli.
Beth, la protagonista di questa storia, era troppo giovane quando ha perso chi la difendeva dai mostri e, in cerca di qualcuno che ne potesse prendere il posto, si è fidata dell’uomo sbagliato. Dietro la facciata dell’uomo che dice di amarla si nasconde un bruto, un essere che gode nell’infliggerle dolore. Uno psicopatico incapace di provare empatia. Dopo l’ennesimo pestaggio, Beth trova il coraggio di fuggire lontano, nella speranza di salvarsi e iniziare una nuova vita. Sola, affamata e disperata si imbatte in una donna caritatevole e nel suo diffidente figlio Ryan. L’una cercherà di aiutarla, l’altro di allontanarla dalle loro vite credendola un’approfittatrice.
Ryan, è un ex militare, un eroe di guerra che in Afghanistan ha perso tutta la sua squadra per essersi fidato di qualcuno. Il rimorso che prova gli impedisce di tornare ad una vita normale e, soprattutto, di fidarsi del prossimo, meno che mai di una ragazzina sporca e affamata che potrebbe derubare la madre da un momento all’altro. Ma sua madre è una donna che non si arrende e, se ha deciso che deve salvare un’anima lo fa, a prescindere dai dubbi del figlio.
Ed è così che a Beth viene offerto un lavoro nel ristorante di famiglia e un posto in cui abitare, in cambio dell’alloggio dovrà ripulire la casa da tutto quello che contiene e sarà in quel luogo che, per Beth e Ryan, inizierà un altro viaggio in cui si ritroveranno a fare i conti con “presenze” sconcertanti del passato, qualcuna in cerca di redenzione, qualche altra del perpetrare del male.
Non sto qui a raccontarvi cosa succede, posso solo dirvi che mentre le pagine scorrevano una dietro l’altra, avevo la sensazione di guardare uno qualsiasi dei telegiornali che vanno in onda negli ultimi tempi. Con notizie di cronaca che riguardano le donne vittime di violenza che mi fanno accapponare la pelle.
L’autrice è stata bravissima a raccontare le violenze psicologiche e fisiche della protagonista, talvolta ho dovuto fermarmi e prendermi un attimo perché la paura che scorre nelle vene di Beth è palpabile, feroce. Sapete, quando si sta dall’altra parte è facile dire “ah io lo avrei lasciato” oppure “no, a me non succederebbe mai”. Non è così, alle volte abbiamo così tanto bisogno di affetto che ci affidiamo a chi dice di amarci mentre, invece, vuole solo plagiarci, comandarci e soggiogarci. Ma Beth è una combattente, è decisa a salvarsi e, nonostante ogni piccolo rumore la faccia tremare fin nel profondo dell’anima non vuole, non può arrendersi e, con l’aiuto di Ryan e di sua madre potrebbe quasi sentirsi di nuovo se stessa. Per quanto riguarda la controparte maschile. L’autrice ha costruito un personaggio perfetto. I modi burberi di Ryan, quelli a tratti impacciati e altri risoluti nel voler difendere quanto gli è caro, la madre prima e Beth dopo, me lo hanno fatto amare fin da subito. Non si può non comprendere il suo dolore, soprattutto alla luce di quello che sta succedendo in questi giorni in Afghanistan. Il libro è stato scritto quando ancora troppi soldati americani di stanza in quel Paese tornavano a casa avvolti nella bandiera americana, quindi ne riporta tutta la rabbia di chi è andato per fare del bene e ne riceve del male. Il dolore di perdere un compagno d’armi fa sì che chi rimane illeso soffra molto di più per il senso di colpa di essere vivo. Non oso immaginare cosa ne sarebbe stato di Ryan se l’autrice avesse scritto il romanzo in questi giorni, dove oltre al dolore della perdita, si sarebbe aggiunto quello della sconfitta che molti militari stanno vivendo.
In questa storia c’è tutto: rabbia, dolore, mistero, un pizzico di sovrannaturale e la dolcezza di un amore che nasce in sordina ma permea tutta la storia dando vita ad un romanzo completo, dove tutto viene curato fin nel minimo dettaglio.
“Solo quando dormo” è un libro che mi ha lacerato l’anima, mi ha fatto pensare e arrabbiarmi ma anche mentre leggevo c’era dentro di me la certezza che, per una volta, il male sarebbe stato sconfitto e due anime belle come quelle di Beth e Ryan avrebbero potuto dare un nuovo corso alle loro esistenze. Non posso fare a meno di dare il massimo dei voti e di invitarvi a non lasciarvelo assolutamente sfuggire, sono sicura che lo adorerete.