Siracusa. Diario di viaggio…#siciliabedda7
Trasferimento a Catania, dove ci fermeremo ben quattro notti, e subito pronti per la prima tappa dei giorni catanesi: Siracusa.
Siracusa vanta una storia millenaria, fondata nel 734 a.C. dai Corinzi, divenne la principale polis della Sicilia, primeggiando per potenza e ricchezza con Atene. Patria di grandi artisti e filosofi, ospitò influenti personalità dell’antica Grecia e diede i natali al più grande scienziato dell’antichità, Archimede.
Il caratteristico centro storico in stile barocco è conseguente al devastante terremoto che colpì molte città della Sicilia orientale nel 1693.
Siracusa e la Necropoli Rupestre di Pantalica sono state dichiarate, dal 2005, Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Il territorio di Siracusa si sviluppa in parte sulla terraferma e in parte sull’isola di Ortigia.
Parcheggiando al limitare dell’isola s’incontrano i resti del tempio di Apollo, databile VI secolo a.C. è il tempio dorico più antico della Sicilia o almeno il primo corrispondente a quel modello.
In piazza Archimede spicca la fontana monumentale in onore di Diana, la dea della caccia protettrice di Ortigia in epoca greca.
La parte più spettacolare della città di Siracusa è senza ombra di dubbio piazza Duomo in cui spicca il Duomo di Siracusa, cattedrale della città, bene protetto dall’UNESCO.
La facciata del Duomo è in stile barocco e rococò mentre l’interno conserva parti del tempio di ordine dorico intitolato ad Atena incorporato e altre risalenti all’epoca medievale. Varcando il portale centrale ci si ritrova nel bellissimo atrio in cui la calda luce che filtra dai portali laterali attraverso le cancellate di ferro battuto finemente decorate la fa da padrone. Il portone centrale in legno è delimitato da due imponenti colonne di forma tornita con bassorilievi a motivi floreali.
All’interno le tracce del tempio greco sono immediatamente visibili e riconoscibili e l’impianto medievale non è stato modificato mantenendo la prima struttura cristiana di epoca bizantina.
Sempre in piazza Duomo è presente la chiesa di Santa Lucia alla Badia, dedicata alla patrona di Siracusa, la facciata, molto d’impatto, rivolta verso la piazza, ha due ordini sovrapposti, barocco e rococò, separati da una balconata con ringhiera in ferro battuto.
Famosa a Siracusa è la Fonte Arethusa, un bel monumento, nella parte più antica della città, costituito da uno specchio d’acqua di forma circolare, una fonte di acqua dolce che giunge dal sottosuolo in cui cresce il papiro.
Altro edificio di grande interesse è il Castello Maniace, purtroppo noi non siamo riusciti a visitarlo perchè era chiuso, ma dalle foto sul web credo valga davvero la pena vederlo, ricordatevi che è accessibile solo la mattina dalle 9 alle 13:30. Durante l’estate nel piazzale antistante il castello vengono messi in scena degli spettacoli.
Siracusa possiede una delle più vaste aree archeologiche del Mediterraneo, il Parco Archeologico della Neapolis, un’area naturale ricca di reperti archeologici appartenenti a più epoche storiche.
L’Orecchio di Dionisio è una grotta artificiale, nella latomina del Paradiso, scavata nel calcare, alta circa 23 metri che, grazie alla sua particolare forma possiede caratteristiche acustiche tali da amplificare il suono fino a 16 volte.
L’Anfiteatro romano di Siracusa, risalente alla prima età imperiale romana, è in gran parte scavato nella roccia e a nord sfrutta il naturale declivio del terreno, ha dimensioni monumentali.
Siracusa è una delle prime città al mondo in cui si è sviluppata la forma d’arte teatrale, a cui viene attribuita la nascita dell’arte comica.
Il Teatro greco di Siracusa è stato costruito sulle pendici del lato sud del colle Temenite, nella forma che conosciamo oggi, intorno al III secolo a.C., tenendo conto sia della forma naturale del terreno che la possibilità di sfruttare al meglio l’acustica. La sua cavea è una delle più grandi del mondo greco ed i 67 ordini di gradini sono per la maggior parte scavati nella roccia. Durante l’epoca romana furono apportate importanti modifiche alla cavea e all’edificio scenico, oggi scomparso in seguito ai saccheggi dei blocchi di pietra ad opera degli Spagnoli di Carlo V.
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