Sfida all’ultimo bacio di Anna Premoli
Alicia Garcia e Anderson Douglas provengono da due mondi assolutamente diversi, eppure il loro primo incontro – durante una serata di gala – è destinato a rimanere memorabile. Anderson, rampollo di una potente famiglia della Georgia, è tornato ad Atlanta per presiedere una raccolta fondi al posto del nonno, senatore da decenni, ma al momento fuori gioco per un problema di salute. Alicia invece si è “infiltrata” alla festa per carpire qualche segreto sulla fazione politica avversa. Sulla carta Anderson e Alicia non hanno nulla in comune, anzi, sono dichiaratamente nemici. Eppure le loro strade sembrano destinate a incrociarsi in molte altre occasioni. E se alla fine scoprissero che le loro idee non sono così distanti, almeno non su tutto?
Diversi in tutto, quasi “nemici”. Pronti a darsi battaglia, se necessario. Eppure qualcosa di profondo li unisce.
Sfida all’ultimo bacio di Anna Premoli, contemporary romance pubblicato da Newton Compton editori il 2 maggio.
Ho scelto questo libro perché avevo bisogno di una lettura che mi permettesse di staccare e svagarmi, avevo bisogno di un romance che mi facesse sognare, con dinamiche avvincenti, una passione travolgente, un rapporto enemies to lovers e, perché no, anche un po’ di angst. Purtroppo non è quello che ho trovato. Erano anni che non leggevo la Premoli, dopo i primi romanzi riuscitissimi, di cui conservo ancora le copie in libreria, l’avevo lasciata da parte e mi ero dedicata ad altri generi di letture, quindi capirete bene che mi aspettavo di ritrovare non solo l’autrice degli inizi, ma anche migliore se possibile, purtroppo così non è stato.
Perché in questo romanzo c’è davvero tanta, troppa politica, non gioca un ruolo secondario, è lei la vera protagonista e questo non mi ha colpito. Va bene parlarne per carità, sicuramente la Premoli è un’appassionata e si sarà documentata parecchio per scrivere Sfida all’ultimo bacio ma se il lato romance passa in secondo piano io da lettrice mi sento tradita.
Ero così felice che ci fosse un altro libro di questo genere, ancora fremo al ricordo di Stranded di Jenny Anastan, e qui le premesse erano ancora ‘migliori’ perché avevamo due protagonisti agli antipodi, un repubblicano e una democratica, le possibilità di creare un enemies to lovers coi fiocchi c’erano tutte, ma proprio tutte, invece è stato smorzato questo lato e Anderson è diventato un uomo che sta nel mezzo, che non si rivede in nessuno schieramento e che decide di candidarsi per un ragionamento contorto che non verrebbe in mente a nessuna persona sana di mente.
E pensare che il primo incontro prometteva così bene, ero già pronta a pregustarmi un romanzo pieno di battute sarcastiche e tensione sessuale, e queste ci sono anche, ma passano in secondo piano e a un certo punto le frasi di Alicia diventano troppo ripetitive, atte a rimarcare la profonda differenza di estrazione sociale tra lei, che rappresenta il popolo, e Anderson che rappresenta la classe dirigente della Georgia. A lungo andare stufa e già dopo pochi capitoli ero piena di questo modo di fare della protagonista. Anderson è anche carino, si impegna un sacco per far colpo su di lei, cerca in tutti i modi di discolparsi per essere nato in una famiglia ricca con infinite possibilità, ma davvero bisogna fargliene una colpa? Mi pare un po’ debole come dinamica da portare avanti per trecento pagine, inoltre molte delle loro interazioni si svolgono in pubblico, al privato viene lasciato poco spazio e credo sia un peccato perché avrebbe potuto dare più tridimensionalità a entrambi i personaggi che restano un po’ piatti e stereotipati.
Sapete suggerirmi un libro della Premoli degli ultimi anni che valga la pena recuperare? Perché avrei bisogno subito di riconciliarmi con lei, non amo lasciare le cose in sospeso e dopo questa lettura non mi sento soddisfatta.