Settimana dedicata a NUMB di Diego Ferra – Tappa a cura di Serena – Altrove, con te

Altrove, con te

La vita o si vive o si scrive, io non l’ho mai vissuta, se non scrivendola.

— Il fu Mattia Pascal, Luigi Pirandello

Cinque anni fa, quando ero in quinta superiore, questa frase ha cambiato il mio punto di vista sulla lettura. Fino a quel momento avevo letto qualche libro ma non si può certo dire che la lettura fosse la mia più grande passione, amavo molto più immergermi nelle mie di parole. Pirandello ha cambiato tutto.

Molto tempo fa ho letto da qualche parte che il legame più potente è l’emozione. Ero piccola, scrivevo e volevo crederci in questo meccanismo che ti si scatena dentro le pareti dello stomaco. E Pirandello, non so come, e in quale preciso momento, me ne aveva dato prova. Qualcuno di molto vicino, poi, mi ha iscritta a Wattpad, mettendomi il computer davanti e sussurrandomi “questo è il tuo profilo, dacci dentro“. Era Aprile 2015, e quel qualcuno ci credeva sicuramente più di me. 

Un nuovo social sconosciuto bisogna metabolizzarlo e ‘ingoiarlo’ e invece io me lo sono trovato tra capo e collo da un giorno all’altro. Non mi fidavo di Wattpad inizialmente, ne avevo quasi timore. Mi limitavo a leggerle le storie, mentre continuavo a scriverne di mie in privato.
Nell’estate 2015, qualcosa è cambiato nella mia vita e, con il coraggio di pubblicare qualcosa di mio, è arrivato Diego con NUMB, che, per inciso, io mi rifiutavo categoricamente di leggere. All’epoca, aveva in copertina questo ragazzo con il cappotto scuro e lungo, una faccia da schiaffi senza eguali. Il titolo era un suono troppo allettante per non sbirciare, e credo che in parte sia merito di quel nome se alla fine ho ceduto. Chi ha la mia età è cresciuto con i Linkin Park, e Numb, è stata poesia per chi si sentiva incompreso, nelle parole, e nell’animo. Sono approdata nel suo mondo al momento della pubblicazione del capitolo n. 7. Diego, invece, è approdato nel mio, al capitolo 105, con Bruce e la sua I’m on fire. Non avevo mai parlato con lui. Qualche commento, tante stelline. Nessuno scambio. Ci siamo trovati a parlare dell’amore, quella sera. Ciò che unisce e slega. E da quel momento io Diego non l’ho più abbandonato. E lui non ha abbandonato me. Ho accettato di aver trovato un amico. E che questo amico con le sue parole capovolgesse il mio mondo interiore. Una volta mi ha detto che le parole sono verità impareggiabili. Forse al tempo non riuscivo a comprenderlo, adesso Diego io l’ho capito. E’ diventato un punto di riferimento questo ragazzo e la sua scrittura. E vorrei provarci, vorrei provarci davvero, a farglieli venire io un po’ di brividi, mentre mi legge. Non ho un carattere semplice, eppure lui è riuscito a rendermi semplice nel sentire e nell’emozionarmi. Nessuno è mai stato così schietto nel lasciarmi a riflettere. Credevo che prima o poi Serena sarebbe stata un nome nella lunga lista di lettrici che ha invece lui le mie parole se le è fissate in mente. Mi ha sfidato nel continuarlo questo percorso, mi ha caricata di voglia di scrivere e di leggere, e me lo ha detto in più sere buie di non mollare, di continuare. Ed io gliel’ho quasi urlato che la mia voglia di scrivere viene tutta da lui. E’ riuscito a ricostruire il puzzle, attraverso i suoi scritti. E a pelle io mi sono lasciata andare a questa amicizia fatta di scontri e riflessioni. Abbiamo un linguaggio tutto nostro ed è questo che mi piace di lui, crea sempre punti interessanti su cui ragionare e scrivere. L’evoluzione sentimentale ed emozionale che ha avuto all’interno di Numb è stata un percorso che va oltre le semplici parole. Un viaggio in cui sentire le voci narranti non basta. Devono essere sempre accompagnate dalla musica scelta. Perché lì c’è il testo che va oltre. Quello da ascoltare dentro al cuore. Anna, Richard, Nicolas in ognuno di loro io mi sono identificata. E Diego, in questo, è stato in grado di vedermi senza mai avermi vista. Ed è grazie a loro se il mio cerchio, quello interiore, alla fine di ogni libro si è chiuso.

Ho capito quanti passi avanti farò e quanto ancora, nonostante tutto, inciamperò.

Ho capito quanti incontri mi varcheranno e mi toglieranno il fiato.

Ho capito quanto, nella mia di vita, il “forse” si possa tramutare nel mio per sempre.
Mi ha condotto lungo un viaggio in cui tornare continuamente. Mi sono lasciata guidare nel lungo saliscendi emozionale che è Numb. Ho capito che anche il buio più profondo è fatto di mille colori. Quando mi ha preso per mano non lo sapevo mica dove mi avrebbe condotta. Ero un pezzo di carta bianca da sporcare. Ero nessuno. E lui e Numb mi hanno scritta e disegnata con la voglia di andare avanti. Quindi ciò che gli auguro adesso è “Run, baby, run“.

Avanti sempre, amico.

Serena

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