Settimana dedicata a NUMB di Diego Ferra – Tappa a cura di Lucia – Si torna sempre diversi dopo un viaggio
Si torna sempre diversi dopo un viaggio
Grazie per questo invito qui a casa tua.
Mi chiamo Lucia e ho quasi 40 anni. Mi piace leggere, moltissimo, soprattutto romanzi e narrativa. Sono arrivata alla conclusione che la mia passione letteraria abbia subito una metamorfosi radicale a un certo punto della mia vita. Leggevo un libro perché lo trovavo un giusto modo per impiegare il tempo libero fino a quando, nell’estate di tre anni fa, installai un’applicazione sul cellulare per poter leggere di notte. Da quel momento ho incontrato tante e tante storie ma quella iniziata nel marzo 2016 è stato l’inizio del mio tutto.
Lo avevo nella mia biblioteca e in quella notte, per la prima volta, un libro era riuscito a fermare il tempo…ricordo ancora i primi chiarori dell’alba che mi avevano ridestato. Ogni capitolo portava la sua musica, e non una canzone qualsiasi, ma una che indossava alla perfezione le sue parole, di artisti cercati con una estrema attenzione, e con cui, in qualche modo, Diego voleva comunicare un di più. Questo lo ha sempre distinto.
Numb Anna mi ha insegnato a leggere davvero, perché solo allora ho capito che fondamentalmente non avevo mai letto sul serio né tra le righe né tra gli spazi.
Numb Richard è stato la mia seconda tappa. L’ho visto nascere capitolo dopo capitolo. Questo è stato il libro che ha segnato il mio cambiamento, quello più significativo, quello che mi ha spogliata dalla mia superficialità e rivestita di pelle nuova. Mi ha fatto capire che il silenzio va ascoltato e, soprattutto, che nella vita non bisogna mai giudicare.
Numb Nicolas mi ha portato alla conoscenza di me stessa e, non meno, delle altre cose, mi ha insegnato a “sentire”, perché un libro non si legge solamente ma si deve percepire. È un libro che non mette la parola fine neanche nell’epilogo. Diego crea questa magia perché scrive ciò che sente dentro, le parole che dimorano dentro lui si sposano benissimo con il suo animo e le sue esperienze di vita. Grazie a lui ho capito che colui che scrive col cuore si deve leggere con l’anima per sentire e vedere l’emozione tatuata sulla propria pelle. Diego è in grado di portare l’attenzione su cose a cui solitamente si dà poca importanza, come la pioggia o le nuvole, e una volta fatto, a ognuno rimane un brivido sulla pelle a seconda del ‘proprio sentire’. NUMB è una serie che, se letta con attenzione, porterà con sé un richiamo per sempre. E vi posso assicurare che ogni volta é un viaggio diverso nonostante le parole siano sempre le stesse perché “si torna sempre diversi dopo un viaggio” ( cit. Diego Ferra ). Citazioni come questa sono per me veri e propri insegnamenti che mi aiutano ad affrontare tutto ciò che mi si presenta davanti.
Con la nascita di NUMB Diego ha creato, senza nessun disegno prestabilito, rapporti nati con semplicità e umiltà facendoci entrare in casa sua. Lì dove si respira quell’aria familiare. La sua scrittura è così vera che é come entrare dentro di lui. Col tempo ho visto che, nonostante la riservatezza e i limiti che sono un punto di forza, è una persona come tutti noi con un bagaglio culturale eccezionale e un animo unico legato a una sensibilità che pochi posseggono. Per molti è un faro nella notte e se lo cerchi risponde, se cerchi una mano per rialzarti la sua é sempre tesa, è un amico di quelli veri. A catena ho visto nascere tanti rapporti anche fra lettrici, rapporti divenuti importatanti nel tempo. Ha un cuore d’oro. Ci tengo tantissimo alla sua scrittura perché, nonostante io possa leggere un altro autore, lui resta sempre ciò che cerco. Il legame col tempo si è tramutato in una splendida amicizia che mi ha spinto a essere me stessa quando lo leggo. Mi ha dato la libertà di potermi esprimere come il cuore voleva, a essere sincera, una possibilità che ha dato a tutte le persone che lo seguono, e io l’ho fatto perché l’ho sentito, perché non giudica mai.
Ricordo in particolar modo una volta in cui mi ha fatto vedere ciò che aveva scritto in un capitolo, palesando davanti ai miei occhi la scena, tanto che ho fatto un commento, parlando direttamente con la protagonista anziché con lui, in cui le consigliavo di seguire il cuore, di ascoltare la zia (cioè io)😂😂😂 e lui si è fatto una gran risata e per giorni ha continuato a chiamarmi zia. Dopo un po’ di tempo lo ha rifatto e ricordo la commozione di quel momento perché non era legato a una battuta ma ad un affetto vero e sincero, una commozione che dura pure oggi.
Lui è il mio amico e nipote nel cuore a cui voglio un gran bene. Ci siamo visti senza averlo fatto davvero, perché lui è così, sa vedere oltre. Ci sono stati momenti anche difficili perché non sempre si incontrano persone oneste ma lui ha sempre risposto con educazione, è stato sempre propenso al dialogo, è colui che ristabilisce l’equilibrio. Una sera ero un po’ amareggiata e lui mi scrisse: “su zia non dare peso a certe cose, “tu sei tu” … dai zia balliamo insieme.” Ha sempre una parola buona, non ti lascia mai sola, anche se dovesse essere lui per primo a essere amareggiato, Diego pensa sempre agli altri prima che a se stesso. E se parte per un viaggio, e come se ti portasse con sé.
Il suo talento è indiscusso perché non ha termini di paragoni, ma prima di tutto è un uomo davvero speciale. Una cosa però a Diego l’ho insegnata io 😁 … il mio spagnolos 😂😂😂 all’inizio è stata dura ma poi una s qua e una s là è diventato bravissimos 😂😂😂😂 è una persona ironica, a lui piace la semplicità e la spontaneità delle persone e mi fa sorridere quando ancora oggi si stupisce di certi complimenti per la sua arte. L’umiltà lo fa da padrona, non dà nulla per scontato anzi si mette molto in discussione, per lui non esiste ammettere che è bravo esiste che FORSE è bravo (e nemmeno così lo ammette). Ahhh i suoi “forse” sono come infinite strade tutte da scoprire perché non sai mai cosa c’è dietro l’angolo (un’altra cosa che mi ha insegnato).
Lui è come il suo linguaggio “un ebraico antico fatto di 5000 parole con un una miriade di interpretazioni”.
Diego è quel blues che ti fa chiudere gli occhi e fa muovere impercettibilmente il capo, mentre dentro te tutto è un fremito.
Diego è quel ritmo che vibra tra una corda e un’altra del basso in grado di scatenare una rivoluzione di pensieri.
È quel groove di quella musica che graffia l’anima, dentro una voce che ti porta in un’altra direzione, a occhi chiusi e anima aperta senza un confine.
È quel ritmo fresco pop e new che ti porta a saltare di gioia al suo arrivo.
Quando arriva lui è così… cuffiette alla mano, il tempo si ferma mentre tutto scorre, ti siedi a terra chiudendo il mondo intorno a te, premi play e la musica si veste delle sue parole e delle emozioni, brividi e insegnamenti che ti porta con un umiltà reale e mai astratta.
Le parole con lui acquistano un’anima come anche la punteggiatura e gli spazi tra una parola e un’altra... lì si riescono a scorgere altri spunti. Con lui nulla è un caso, le sue parole battono un nuovo ritmo e lo si legge mettendo anche le pause.
Avete mai letto così? Aprite le porte della mente e dell’anima e scoprirete un mondo nuovo, quello che ogni lettore vorrebbe abitare.
Sono una donna sposata con un marito meraviglioso e grazie a NUMB ho scoperto un dialogo nuovo col mio uomo. Non ho mai viaggiato nella mia vita ma le parole di Diego in “e poi arrivi tu” mi hanno portato a Parigi in questa estate. Ho voluto camminare nelle sue parole e nei luoghi descritti. Parigi è una bellissima città ma vissuta come l’ho vissuta, tra parole e famiglia accanto, non ha eguali. Ha creato un alchimia diversa nella mia famiglia, un dialogo che ci porta a un confronto su temi differenti, né Wilde né Brown avevano suscitato tanto. Là dove in tanti non sono riusciti, Diego è riuscito. Un grazie da questa zia sarà sempre poco.