Sepnir di Paola Velo

Sepnir e il suo padrone Phobos hanno vissuto secoli insieme, tra missioni di spionaggio, intrighi e intensi momenti felici, fino a quando Aidan, l’amante perduto di Phobos, non è tornato dal mondo dei morti. Essere tutto a un tratto un famiglio trascurato non è facile e lui deve abituarsi a condividere il suo padrone, ma farlo con l’uomo che odia di più al mondo, potrebbe essere un’impresa impossibile.
Soprattutto per qualcuno che ritiene ben più utile sfruttare quelle energie per dimostrare a Phobos che solo lui, con la sua coccolosità acuta e psicosi assassina grave, è in grado di riempire il suo cuore.

 

 Sepnir di Paola Velo, volume 1.5 della serie “La Convergenza, romanzo urban fantasy a tematica male to male pubblicato il 20 Aprile 2020 dalla Quixote Edizioni

***  Libro letto con abbonamento Kindle Unlimited ***

Detta tra me, voi e l’autrice, credo che non avrei mai immaginato che un giorno avrei potuto dire che mi piacciono i serpenti. Eppure è così, dopo questa lettura non posso fare a meno di dire che riuscirei ad avvicinarmi ad un terrario senza l’immensa paura che ho sempre provato per questo tipo di animale. E questo perché Sepnir, il protagonista di questa novella, mi ha così tanto emozionata con i suoi pensieri e i suoi gesti che mi è impossibile non averlo a cuore. Ma veniamo a noi. Innanzi tutto tengo a dirvi che per leggere questa short story bisogna aver letto “Cenere”, (fatelo perché è un libro molto, molto, bello a cui a suo tempo avevo dato uno smeraldo). È proprio in “Cenere” che facciamo la conoscenza di Sepnir, il famiglio di Phobos, che ha le sembianze di un serpente e la capacità di assumere qualsiasi altra forma. E, in questa novella, conosceremo i suoi pensieri, i suoi desideri e, sì, anche le sue paure, anche se lui non ammetterebbe mai di averne, nemmeno sotto tortura. No, lui è forte, è invincibile, è astuto, è intelligente e soprattutto, parole sue, è cattivissimo. Certo, non si può dire che non sia potente e che, in compagnia del suo amato stregone Phobos, non diventi letale per quanti vogliono ostacolare i loro piani, ma Sepnir è anche altro, molto altro. Ama guardare i documentari per scoprire altre forme animali in cui potersi trasformare, si diverte a fare piani diabolici per liberarsi dei nemici del suo stregone ma, soprattutto, adora farsi coccolare dal suo “papà” Phobos. Solo che da quando il suo stregone ha ritrovato il suo amante perduto, Sepnir sente di non essere più il suo unico amore. Beh, non è proprio così, Phobos non rinuncerebbe mai a lui, ma questo Sepnir non riesce a capirlo e la paura che il suo “papà” possa dimenticarsi di lui lo spinge a preparare piani malefici contro Aidan, o meglio contro “l’uomo barbecue” come ama chiamarlo, e liberarsi una volta per tutte del rivale.

Ma proprio quando penserà di aver sconfitto il rivale dovrà fare i conti con la scoperta di nuovi sentimenti che sconvolgeranno le sue convinzioni e lo porteranno a capire nuove realtà.

Devo ammettere che mi sono davvero emozionata a leggere questa storia. Sepnir è stato capaci di farmi ridere di cuore e di commuovermi perché, per tanti versi, è stato come avere a che fare con un bambino che ha in sé tante capacità ma non ha ancora imparato il reale significato dei sentimenti e di come gestirli. Ho adorato sentire come la sua mente formulava tutti i suoi calcoli malefici. Mi sono divertita con le sue considerazioni salaci e mi sono sentita partecipe del suo dolore nel vederlo smarrito quando si rende conto che gli si stringe il cuore per le azioni commesse e ha paura di perdere l’amore del suo “papà” e quando prova rimorso per aver fatto qualcosa di sbagliato. In poche pagine l’autrice è stata capace di dare al suo personaggio una bella crescita emotiva senza alcuna forzatura ma usando tutto il suo brio linguistico e la sua immensa fantasia. Non è semplice costruire una storia intorno ad un essere fantastico che per di più ha una forma animale e, invece, alla fine della lettura si ha come l’impressione di aver avuto a che fare con tutt’altro per quanto la caratterizzazione è stata profonda e particolareggiata.

Leggetelo, perché lo stile della scrittrice vi saprà imprigionare nelle pagine della sua storia e non vorrete più separarvi da questo stupendo “serpentello” che sicuramente saprà conquistarvi.

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