Selvaggia di Rosalia Radosti

Nel lontano regno di Valdirosa nasce una bambina di nome Selvaggia. Figlia del re e della regina, la ragazza cresce come uno spirito libero, senza ipocrisia e senza seguire le convenzioni di corte: Selvaggia va a cavallo, tira con l’arco, corre nei boschi, si sporca e scompiglia e presto diventa una giovane donna dall’animo ribelle. È difficile per lei trovare un marito; i pretendenti scappano spaventati dal suo forte carattere. Fino a quando Selvaggia non si imbatterà in un misterioso e affascinante ragazzo che sembra averla finalmente conquistata, i due sembrano avere uno spirito affine e legati dalle passioni che hanno in comune. Ma poi? È tutto oro quel che luccica davanti agli occhi della giovane reale innamorata? Rosalia Radosti fa ingresso nel mondo delle graphic novel con una decostruzione della fiaba tradizionale, qui completamente rovesciata e con un finale cupo quanto inaspettato.

Selvaggia di Rosalia Radosti, graphic novel pubblicata da Rebelle edizioni il 25 maggio.

Quando la CE ha mostrato le pagine interne di questa gn ho pensato fosse un capolavoro e ho desiderato immergermi in questa storia intrigante e oscura. Un libro da collezione che amerete sfoggiare nella vostra libreria perché l’edizione è curata nei minimi particolari e la copertina con le parti dorate che riflettono la luce è incantevole.

Di questa fiaba, scritta e illustrata da Rosalia Radosti, ho adorato ogni cosa, mi sono immersa nella sua atmosfera, ho sentito il cuore della ribelle Selvaggia battere forte, arrabbiarsi, gioire, innamorarsi e disperarsi, ho apprezzato tutti i personaggi secondari, dai dolci genitori al buffo ciambellano, alla indispensabile Irina.

Selvaggia è un dono piovuto dal cielo, tutto il regno è in festa per la nascita della principessa, il re e la regina sono amati dal popolo perché per loro il benessere degli abitanti è molto importante e il regno di Valdirosa è un luogo felice e prospero in cui ogni occasione è buona per ridere e danzare. La piccola viene chiamata Selvaggia per scelta della regina che vuole che da grande sia una donna coraggiosa, capace e libera. Selvaggia sarà tutto questo, ma soprattutto, fin da bambina, è una vera ribelle che fa impazzire tutta la corte costretta a correrle dietro e cercare di salvarla dai guai in cui finisce sempre per cacciarsi.

Selvaggia è una ragazzina molto determinata, che non ha intenzione di accontentarsi di essere una principessa, lei vuole vivere, sentire il vento tra i capelli, arrampicarsi sugli alberi, comunicare con gli animali e poter vivere in modo spensierato la sua età senza imporsi limiti. Crescendo però si rende conto che è giunto il momento di cercare marito, i suoi genitori le hanno detto di non preoccuparsi perché deve trovare il ragazzo giusto per lei, senza fretta. Selvaggia fatica a tenere a bada il suo carattere schietto, diretto e fumantino e finisce col farsi parecchi nemici tra i pretendenti alla sua mano e intanto le stagioni passano e lei inizia a credere che non troverà il suo sposo. Il destino però ha in serbo per lei una sorpresa e proprio nel bosco in cui tanto ama rifugiarsi conosce un ragazzo che sembra la sua metà della mela, un ragazzo che le somiglia in tutto e per tutto e che diventerà il suo sposo.

Ma cosa succede dopo che la principessa trova il suo principe? Esiste davvero il ‘e vissero tutti felici e contenti’ delle fiabe o ci hanno ingannato fin da quando eravamo bambine?

Il sogno può trasformarsi in un incubo e Salvaggia lo scoprirà presto. L’idea della Radosti è geniale, Selvaggia è una fiaba oscura, molto attuale che parla attraverso delle illustrazioni eleganti e raffinate come molte donne passino dal paradiso all’inferno senza nemmeno rendersene conto. Non sono certa l’intento dell’autrice fosse questo, potrebbe essere solo la mia chiave di lettura, ma io ci ho visto la forza e il coraggio, la determinazione che una donna deve avere per riuscire a uscire da una situazione difficile, una forza che potrebbe venire a mancare, una forza che può essere alimentata dalla vicinanza di altre donne pronte a tenderti la mano. Ci sarà il lieto fine? Sta a voi scoprirlo.

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