Review Party – Se ti accorgessi di me di Sharon Huss Roat

L’unico modo per essere notata è nascondere chi sono davvero 
L’ansia sociale di Vicky Decker l’ha spinta a elaborare complicate strategie per passare inosservata e non essere mai al centro dell’attenzione. L’unica con cui riesce a essere se stessa è la sua amica Jenna. Quando Jenna si trasferisce, però, Vicky rimane completamente sola e per combattere quell’isolamento ormai insostenibile, decide di creare una falsa identità sui social, ritoccando le foto di altre persone come se fossero sue e postandole sul profilo Instagram @vicurious. Improvvisamente comincia ad avere dei follower e ben presto si ritrova a vivere una vita parallela, senza nemmeno aver lasciato la sua cameretta. Ma più cresce il numero dei follower e più le diventa chiaro che ci sono moltissime persone, là fuori, che si sentono esattamente come lei: #sole e #ignorate nella vita reale. Per aiutare loro, e se stessa, dovrà rendere la sua realtà virtuale molto più reale…
Scoprire di voler essere se stessi è la sfida più importante.

se ti accorgessi di me

Recensione di Margherita – Se ti accorgessi di me di Sharon Huss Roat in uscita oggi con Newton Compton editori.

Cari Smeraldi inizierò questa mia recensione rivolgendovi alcune domande:

Che rapporto avete con i social network?

Che utilizzo ne fate?

Vi chiederete il perché di questi quesiti, lo scoprirete solo leggendo questa mia recensione sul nuovo romanzo pubblicato dalla Newton Compton: Se ti accorgessi di me della scrittrice Sharon Huss Roat. Sono sicura che l’argomento trattato, in quanto molto attuale, saprà attirare la vostra attenzione.

L’unico modo per essere notata è nascondere chi sono davvero.

Vicky Decker è una ragazza di 16 anni, affetta da ansia sociale che la induce a cercare mille modi e scuse per non farsi notare dai propri compagni di scuola, evitando di attirare in alcun modo l’attenzione su di sé e restando nell’ombra il più possibile. La sua unica amica, l’unica persona con cui sia riuscita ad essere se stessa, su cui poteva far affidamento, che la incoraggiava e la sosteneva, si è trasferita nel Wisconsin con la famiglia. Jenna, era il suo unico punto di riferimento e adesso, con la sua partenza, Vicky si ritrova nuovamente sola.

“È come camminare in equilibrio su una trave mentre qualcuno ti tiene per mano: vai alla grande fino a quando questo qualcuno non se ne va e tu non riesci a muoverti.”  

Il senso di solitudine si fa sempre più pressante e, stanca di essere se stessa, decide di mostrare al mondo una nuova versione di sé, più decisa e intrepida, creando una falsa identità su Instagram con il nome di @vicurious. Inizia a ritoccare le foto di altre persone, inserendosi nei loro ricordi e postandole come fossero sue, ottenendo dopo poche ore i primi like ed i primi follower.

“È questo ciò che vogliono questi utenti? Un’accoglienza positiva della loro sofferenza? O magari è solo bisogno di essere riconosciuti, di essere visti.”

Da quel momento avrà inizio la sua nuova vita social!

“Per la prima volta nella mia vita sento di essere parte di qualcosa. Non devo nascondermi e guardare mentre tutti mi ignorano. Vicurious si apre al mondo, cosa che io non potrei mai fare.”

Si ritroverà a vivere una vita parallela con tutte le conseguenze che ne deriveranno, si sa, il mondo social è una giungla specialmente se non si sa come gestirlo e tutto questo senza uscire nemmeno dalla propria camera.

Riuscirà a far coesistere Vicky, la studentessa con la sua ansia sociale, con Vicurious, una ragazza forte che esprime i propri pensieri e incoraggia i follower?

Con l’aumentare dei suoi sostenitori, si accorgerà che non è poi così sola come credeva di essere, là fuori c’è un mondo pieno di persone che provano i suoi stessi sentimenti, le sue stesse paure, angosce e ansie. Non è l’unica a provare solitudine e quella sensazione di invisibilità da chi la circonda e questa scoperta la sconcerta, ma allo stesso tempo la consola. Non può restare indifferente davanti ai tanti messaggi di aiuto e aiutando loro aiuterà anche se stessa a combattere l’isolamento che si è autoimposta.

Durante la lettura, mi sono rispecchiata in alcuni dei comportamenti che Vicky assume utilizzando Instagram, ora, io non uso questo social (è strano secondo voi? non ho mai seguito la corrente) ma, immagino che per Facebook sia lo stesso. Ammetto che una delle prime cose che faccio in mattinata è accedere a Fb, ma semplicemente per scambiare il buongiorno o saluti con amici, invece, c’è chi ci passa davvero molte ore diventandone dipendente a tal punto da non riuscire a staccarsene. In un certo senso se ne diventa schiavi senza accorgersene. Per Vicky è stato più o meno così, non riusciva a fare a meno di controllare i suoi like e i messaggi lasciati da chi la seguiva, ed era sempre più difficile ignorare quanto accadeva on line.

“Mi chiedo se un giorno scopriranno che internet in qualche modo dà dipendenza, tipo le sigarette. Altrimenti come potrebbe attirarci nel modo in cui lo fa? Non può essere solo la paura di essere tagliati fuori. O no? Perché il richiamo ormai è diventato fisico, una smania irrefrenabile.”

La sua felicità nasce nel momento in cui nota, con suo grande stupore, che la gente si è accorta di lei, comprende i suoi stati d’animo ed è interessata a tutto quello che lei fa, che sia finto o meno, seppur trattandosi di una sconosciuta. E per la prima volta nella sua vita, sente di far parte di qualcosa.

Ci mostra un nuovo modo di utilizzare Instagram, in modo terapeutico per aiutare, chi come lei, cerca il sostegno o il conforto di sconosciuti rendendosi conto che, per chi li circonda, sono invisibili.

Nonostante il tema trattato, non semplice e decisamente controverso, la storia è scritta in maniera fluida, emozionante in alcune sue parti, con sprazzi di dolcezza e romanticismo, che in un libro per adolescenti non guastano mai.

Vi porterà a compiere una sorta di viaggio introspettivo, descrivendo nella maniera più vera possibile il mondo social ed i loro iscritti, con tutte le sue sfaccettature, ed è impossibile non paragonare le azioni di Vicky con le nostre.

Infatti consiglio vivamente questo romanzo, soprattutto ai giovanissimi. Li porterà a comprendere l’altro volto del mondo virtuale e a spegnere cellulare e computer per guardare realmente chi e cosa li circonda.

Il finale vi sorprenderà, gli ultimi capitoli vi terranno con il fiato sospeso, vi stupiranno ed emozioneranno, non dirò di più per non rovinarvi la sorpresa.

A proposito di quello che avete letto fino ad ora, vorrei approfondire insieme a voi l’argomento social-ragazzi, che spero vi porterà a riflettere su ciò che leggerete da questo momento in poi.

I social network ormai rivestono un ruolo centrale nella vita di molti ragazzi, quasi tutti hanno un profilo su Facebook, Instagram o Twitter che utilizzano per condividere foto, video, pensieri o avvenimenti della propria giornata.

Come per tutto, anche in questo caso ci sono pro e contro.

La diffusione di questi social ha permesso a molti giovani di conoscere altri ragazzi con gli stessi interessi e con cui scambiarsi idee, opinioni e creare legami di amicizia (seppur virtuali). Non dimentichiamo che grazie alla loro espansione circolano molte più informazioni in rete, le comunicazioni a distanza sono facilitate e, in alcuni casi, possono aumentare l’autostima di chi ne fa parte.

Questo conoscersi virtualmente potrebbe avere anche effetti negativi sui ragazzi, innanzitutto, il loro uso prolungato potrebbe creare dipendenza e un conseguente distacco dalla vita reale, come accade alla protagonista del romanzo. Si perde il senso di ciò che è vero e ci si isola da tutto e tutti, ponendo fine così alle relazioni al di fuori del mondo virtuale. Provare emozioni vere nella vita rende tutto più reale e tangibile, esistiamo nel vero senso della parola, non dimentichiamoci questo. Queste sono piattaforme che danno popolarità ma, allo stesso tempo, gente sconosciuta ti giudica in base a quello che pubblichi o scrivi, come se ti conoscesse sul serio.

Cosa spinge un adolescente a cercare attenzioni su un social?

Le cause potrebbero essere molte, ad esempio una vita insoddisfacente, essere esclusi socialmente, il non ritenersi all’altezza degli altri coetanei, cercare conforto o aiuto, richiesta di attenzione, ecc…. Come potete vedere le ragioni sono varie, il vuoto che si forma dentro di loro li porta a cercare sostegno da chi prova gli stessi disagi e può comprenderli maggiormente, solo chi vive o ha vissuto le stesse esperienze può capire.

Altri invece, pur di sentirsi parte del mondo, utilizzano dei falsi profili sui social, per creare, almeno virtualmente, quell’aspetto della loro vita che vorrebbero avere, ma che non hanno il coraggio o le possibilità di ottenere. Ma, soprattutto, per urlare al mondo:“Eccomi! Io ci sono! Esisto!” e per cercare qualcuno che finalmente si accorga di loro e dei loro messaggi di aiuto.

Lo scopo, alla fine di tutto, è sentirsi accettati almeno da quel mondo virtuale pieno di estranei invece che da chi ci circonda nella vita reale che non lo fa.

E in quale modo?

Tramite like e commenti di perfetti estranei.

Basterebbe un po’ di attenzioni in più da parte delle persone che ci sono vicine per evitare tutto questo.

Concludo le mie riflessioni sottolineando che non sono del tutto contraria all’utilizzo dei social network, sarebbe ipocrita da parte mia visto che anche io uso fb, ma penso ci sia un limite da non superare come in tutti gli aspetti della vita. Spesso sono insofferente nei confronti del cellulare o del pc, e a volte lo ignoro per ore (e la mia famiglia inizia a pensare che io sia dispersa ahahah), ma è il mio modo per staccarmi da quel mondo a volte troppo ingarbugliato e ingombrante.

Ci sono momenti in cui rimpiango quei bei tempi in cui non esisteva nulla di tutto questo, si viveva in maniera molto più semplice e diretta, non ci si nascondeva dietro al display di un cellulare, si passavano ore e ore a chiacchierare o semplicemente a fare una passeggiata. Adesso si passa la maggior parte del tempo in chat o in qualsiasi piattaforma social ad inviare foto e video della nostra giornata o della pietanza che stiamo per gustare.

Dopo aver letto la mia recensione e l’approfondimento che ne è seguito spero di avervi fatto comprendere le sensazioni e le emozioni della protagonista del libro di Sharon Huss Roat e soprattutto il mio punto di vista, che può essere condiviso o meno.

Buona lettura!

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3 risposte

  1. CHIARA ROPOLO ha detto:

    anche a me è piaciuto molto il libro. Sulla riflessione per certi versi condivido, hai sicuramente ragione ma il progresso è inarrestabile e bisogna imparare a usare le nuove tecnologie nella maniera migliore. Detto questo essere più gentili con il prossimo deve essere la soluzione. Grazie ancora per avermi coinvolta

    • Margherita ha detto:

      Ciao Chiara! Non sempre il progresso porta buona risultati purtroppo, perdiamo di vista la semplicità di quello che ci circonda. 😉

  2. Veronica D'Angelo ha detto:

    Ciao Margherita!
    Il tuo approfondimento mi è piaciuto molto e sono d’accordo con quello che scrivi. I social, un po’ come qualsiasi cosa, hanno sia aspetti positivi che negativi, ma, purtroppo, ci si sposta sempre più verso i secondi. Il romanzo mostra quanto si potrebbero sfruttare per fare del bene e spero sia d’esempio per molte persone 🙂

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