Scrivimi (magari ti amo ancora) di Riccardo Bertoldi

Trama “Parlami dei tuoi sbagli, perché è di questo che siamo fatti: di quei piccoli errori che ci hanno spinti a uscire di strada. Quante volte ti sei accontentata di un mezzo sorriso? Quanti desideri hai chiuso nel cassetto e hai scordato di coccolare?”. Elisabetta e Alessandro sono sposati da anni, ma il fuoco che c’era tra loro pare ormai quasi spento. Non riescono a immaginarsi l’uno senza l’altra, eppure a un certo punto hanno cominciato ad allontanarsi, hanno smesso di guardarsi negli occhi. E all’improvviso si sono ritrovati troppo distanti per prendersi di nuovo per mano. Quello di Lorenzo e Beatrice è un amore fatto di voci e di canzoni: si sono conosciuti una sera di luglio, sulle note di una chitarra, e d’un tratto hanno capito di non essere più soli. Sono giovani, hanno la vita davanti e tanti sogni nel cassetto. Ma è proprio per inseguire uno di questi che le loro strade rischiano di dividersi. Senza un futuro insieme, come si fa a immaginare l’amore? Due coppie, due storie parallele e opposte che si sfiorano per caso in due diverse stagioni della vita. Elisabetta, Alessandro, Beatrice e Lorenzo hanno smesso di ascoltarsi, ma per uno strano caso del destino cominciano a scriversi. Grazie alle parole, i sentimenti torneranno a galla più forti di prima e loro, finalmente, troveranno il coraggio di seguire il cuore. Perché innamorarsi è come sognare: non c’è un tempo giusto per farlo, l’importante è non smettere mai.

Scrivimi (magari ti amo ancora) di Riccardo Bertoldi, libro di narrativa contemporanea pubblicato da Rizzoli lo scorso 2 febbraio.

Elisabetta e Alessandro sono una coppia come tante. Il grande amore che un tempo li ha visti protagonisti, fatto di passione e gesti eclatanti, lascia ormai il passo alla quotidianità tra lavoro e famiglia. I pensieri e la routine hanno trasformato il rapporto in qualcosa dato ormai per scontato che li ha allontanati sempre più l’una dall’altro. Ma, nonostante non riescano ad immaginarsi separati, hanno smesso di cercarsi per guardarsi negli occhi. Così, giorno dopo giorno, la lontananza ha avuto il sopravvento e all’improvviso si sono ritrovati troppo lontani per prendersi nuovamente per mano.

Non è facile mettersi in discussione quando per anni si è creduto di avere la ragione, la sicurezza, la convinzione di percorrere la strada giusta senza nessun tentennamento. Eppure, l’unica via possibile sembra quella di una profonda analisi che parte esclusivamente dal profondo di ognuno. Dalla rinascita in piena consapevolezza scorgono così una nuova strada, un nuovo modo per far ripartire gli ingranaggi di questo strano marchingegno che si chiama amore. Come? Riscoprendosi ancora una volta gli innamorati di allora con la maturità del presente. E soprattutto curando il bisogno di mancarsi senza dare più nulla per scontato.

Il rapporto tra Lorenzo e Beatrice è dominato dal caso. Ma, un po’ com’è accaduto ad Elisabetta e Alessandro, è una forza misteriosa a farli incontrare, quel colpo di fulmine che lega il cuore all’anima. Giovani con tutta la vita davanti e tanti sogni nel cassetto, si conoscono una sera di luglio e grazie alle note di una chitarra al balcone capiscono di non essere più soli. Riconoscersi così nelle proprie solitudini li lega indissolubilmente nel profondo e, come due pianeti che ruotano attorno allo stesso asse, sono destinati a cercarsi confidando nel fato. Così, mentre le loro strade sembrano dividersi, cancellando apparentemente ogni possibilità di un futuro assieme, la speranza alimentata dall’amore continua ad influire sulle loro vite.

Non esistono rapporti perfetti, ma solo rapporti imperfetti da tenere insieme riducendoli e rattoppandoli se si strappano qua e là.”

Non è stato difficile immedesimarsi in Elisabetta, e fin troppo semplice riconoscere la sua disillusione di fronte a piccole mancanze che diventano voragini, e granelli di sabbia accumulati vasti come deserti. Ruggini non chiarite, un caffè preso insieme a letto che all’improvviso viene a mancare, dimenticare di pagare una bolletta. Nella sua disillusione rivedo i tipici segnali di un amore di lungo corso, che resiste ai movimenti tellurici di un cuore capriccioso, che continua a battere seppure non con la stessa intensità. E se è facile per una donna della mia età rivedersi nei segnali da te descritti, mi chiedo, caro Riccardo, a quale esperienza hai attinto tu, con la tua giovane età, con sogni e desideri intatti, non sporcati dallo scorrere del tempo? Musi lunghi e sguardi bassi, occhi che sempre più spesso evitano di incrociarsi per timore di non rivedere nell’altro, quella luce che illuminava lo sguardo. Parli di case fatte di lenzuola, ti rispondo con montagne di calzini spaiati a pochi centimetri dal cesto della biancheria. E, se nelle tue parole lo scorso anno mi sono persa, con Scrivimi (magari ti amo ancora) ho messo nel calderone qualcosa che hai forse volutamente dimenticato di raccontare. Non hai aggiunto i 365 giorni di incertezze e paure e non hai parlato di quanto fossimo inconsapevolmente felici, prima che un virus entrasse a gamba tesa, come un terzo incomodo nelle nostre vite. Il tuo romanzo ha fatto terra bruciata intorno a me, perché nell’ultimo anno non sono riuscita a vivere perché troppo impegnata a sopravvivere. Nessun tramonto al mare, nessun treno preso all’improvviso, nessun abbraccio o carezza o sguardo complice, solo terrore. Il terrore puro di vedere negli occhi dell’altro, il riflesso della mia paura.

Forse ci sono troppi dolori e troppe incomprensioni fra di noi per dirti che non ti amo più, perché se spoglio il nostro amore da tutto quello che non va, mi sembra ancora di vedere vicino a me l’uomo di cui mi sono innamorata, ed è come se stessi tutti i giorni ad aspettarlo, con il terrore e la consapevolezza di sapere che quando aspetti qualcuno per tantissimo tempo, magari poi arriva quando è troppo tardi.”

Elisabetta ed Alessandro, Lorenzo e Beatrice. Due coppie opposte con due storie che sembrano non avere niente in comune ma che viaggiano parallele sugli stessi binari, finendo per incrociarsi in diverse stagioni della vita. I quattro hanno smesso di ascoltarsi e sembra che l’amore non sia sufficiente per rimettere insieme i cocci ma, per uno strano caso del destino, cominciano a scriversi.

Grazie alle parole e alla lontananza, con molta consapevolezza in più, i sentimenti tornano così ad affacciarsi alle porte del cuore più forti di prima

“Non importa se ami da qualche giorno oppure da tanti anni, l’amore non deve fare silenzio, deve fare rumore.”

Scrivimi (magari ti amo ancora) è un romanzo che scava fino in fondo nei rapporti, un libro consigliato a chi ha bisogno di continuare a credere nelle storie d’amore.

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