Scandalose. Vite di donne libere di Cristina De Stefano

Scandalose. Vite di donne libere di Cristina De StefanoTrama Una scultrice che spara alle sue opere, una musicista che insulta il suo pubblico, una fotografa che mescola i generi, una modella che rompe il canone della bellezza occidentale, una poetessa che sostiene di vivere nell’antico Egitto, un’antropologa che si interessa ai misteri africani vietati ai bianchi. Le donne raccontate in questo libro sono tutte cattive ragazze che nessuna famiglia perbene vorrebbe mai in casa. Nel corso del Novecento hanno dato scandalo con la loro vita sentimentale, i loro gusti sessuali, il modo di pensare e creare, di intendere la bellezza, di vestirsi, di parlare chiaro. Il mondo non offriva loro niente e loro si sono prese tutto, pagando spesso prezzi altissimi ma non permettendo a nessuno di fermarle. Hanno usato lo scandalo come un’arma. Davanti a una donna scandalosa la folla si ritrae, imbarazzata, spaventata, aprendo uno spazio che prima era nascosto, lasciandola respirare, avanzare. Ognuna di loro ha trovato il suo personale modo per farsi largo. Con eccesso. Con fantasia. Con allegria. Con disperazione. E il fragore del loro scandalo non si è ancora spento. Tallulah Bankhead, Louise Bourgeois, Pearl S. Buck, Lydia Cabrera, Claude Cahun, Marguerite Duras, Elsa von Freytag-Loringhoven, Tove Jansson, Toto Koopman, Else Lasker-Schüler, Clarice Lispector, Mina Loy, Grace Metalious, Nahui Olin, Jean Rhys, Niki de Saint Phalle, Albertine Sarrazin, Annemarie Schwarzenbach, Nina Simone, Violet Trefusis.

Scandalose. Vite di donne libere di Cristina De Stefano

Recensione di Cassandra – Scandalose. Vite di donne libere di Cristina De Stefano pubblicato da Rizzoli il 25 maggio.

Ho iniziato ad appassionarmi di biografie quando ho letto il recente libro “Storie della buonanotte per bambine ribelli”. Il libro è più soft in quanto le storie delle protagoniste vengono raccontante sotto forma di fiabe, ma il succo non cambia: in entrambi i libri le protagoniste hanno cambiato il corso della storia.

Cristina de Stefano ci racconta le storie di venti donne del Novecento che hanno cambiato il modo di vedere e pensare semplicemente smettendo di vivere secondo i canoni imposti da quel tempo.

Premetto che sono impazzita per questo romanzo, che comprerò sicuramente il cartaceo perché un libro di questo genere non può non rientrare nella mia libreria.

Perché ti fa capire come queste donne, nonostante vivessero in una società puramente maschilista, abbiamo avuto il coraggio di andare contro tutto ciò che il mondo diceva, facendo sentire la propria voce.

«Io sono una donna dalla pelle nera in una paese dove puoi essere ucciso solo per questo motivo»

Siamo negli anni Quaranta negli Stati Uniti, Nina Simone ha incrociato le mani dietro la schiena e ha detto che non avrebbe suonato il pianoforte finché non avessero restituito ai suoi genitori il loro posto in prima fila. Ha inventato un nuovo modo per fare musica, rinunciando a diventare una pianista classica; ha ballato nuda sui tavoli e ha avuto gli uomini che voleva.

«É dall’età di venti anni che provo ogni genere di psicoterapia. Cercavo una unità interiore che non ho trovato se non nel lavoro. Volevo perdonare a mio padre di aver cercato di fare di me la sua amante quando avevo undici anni. Ma nel mio cuore, non c’era che una rabbia ed un odio feroci.»

Bella, talentuosa, ricca e soprattutto ribelle: quattro parole che descrivono brevemente Niki de Saint Phalle, nata a New York nel 1930. Le Nanas, le sue sculture, hanno riempito il mondo e l’hanno fatta ammalare ai polmoni, ha avuto molti amanti e una vita di eccessi.

«Noi siamo così, gioiamo alla vista delle persone, del mare azzurro, di un’ora di pace nonostante il fragore degli incendi, guardiamo oltre i campi di macerie per imparare tutti la stessa preghiera: Signore, aiutaci a sopportare questa vita.»

Nata in una ricca famiglia di industriali svizzeri, intraprese la professione di scrittrice. Annemarie Schwarzenbach, apertamente lesbica, grande viaggiatrice, dipendente da alcol e droghe ribelle e contrastata.

«Scusa, non capisco. Io voglio tutto e ancora di più. L’amore deve riempire il cuore, la casa, l’anima. Poco o metà mai mi completarono. »

Clarice Lispector ha cambiato la letteratura, riuscendo a immedesimarsi in una blatta, in un armadio, in una rosa e riempiendo ogni stanza dei suoi pensieri, travolgendo ogni essere umano con l’incendio che la divorava da dentro.

Questo libro è un esordio alla libertà, alla vita e ha ciò che comporta: amore, morte, dolore e felicità. Ci fa scoprire il passato in maniera completamente diversa da come ce lo raccontano a scuola e ci diffonde il coraggio necessario per chiederci: «se queste donne, nonostante i divieti, nonostante le restrizioni mentali dell’epoca sono riuscite a fare cose straordinarie, perché non lo possiamo fare anche noi?»

Vivendo e amando la vita all’estremo, infrangendo qualsiasi regola, qualsiasi tabù.

Vivendo la vita solo come una donna può fare.

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