Amore di mamma di Sarah Flint

Trama – Lui ti sta guardando. Lui ti sta aspettando. Chi sarà il prossimo?

Quando alla detective Charlie Stafford viene assegnato il caso di una donna scomparsa con suo figlio, non ha davvero idea dell’incubo in cui sta per addentrarsi. All’inizio la pista dei maltrattamenti familiari sembra la più plausibile, ma l’improvvisa scomparsa di altre donne insieme con i loro bambini rende quell’ipotesi sempre più debole. Non può trattarsi di una coincidenza: deve esserci la stessa mano dietro quelle inquietanti sparizioni. Grazie all’aiuto dell’ispettore Geoffrey Hunter, Charlie si getta a capofitto in una caccia all’uomo disperata, per evitare che altre persone innocenti siano massacrate. Ma è un’impresa tutt’altro che semplice. I sospettati vengono fermati, ma gli indizi sono frammentari e persino il movente appare oscuro. Perché l’assassino si accanisce solo su una delle sue vittime? Se Charlie vuole davvero fermarlo, dovrà calarsi nella perversione di una mente malata, ma rischiando di diventare la prossima vittima del serial killer…

Un libro da oltre 100.000 copie

«Perfetto per chi ama Angela Marsons.»

«Un thriller davvero avvincente e intenso, con un finale assolutamente inaspettato. Non vedo l’ora di leggere il prossimo della serie.»

«Da brividi. Se amate i thriller psicologici che non lasciano respiro, questo è il libro che fa per voi.»

«In ogni pagina si sente l’esperienza sul campo della scrittrice. 35 anni nella polizia e un talento impareggiabile nel descrivere le indagini.»

«Se amate le storie che vi tolgono il sonno, questo è il thriller per voi.»

«Un’abilità straordinaria nel mantenere un ritmo sostenuto durante tutto il libro.

Amore di mamma di Sarah Flint, thriller poliziesco e primo volume della serie Charlotte Stafford, pubblicato da Newton Compton lo scorso 30 ottobre

Lo sapete, amo gli esordi letterari, mi danno la possibilità di approcciarmi a nuovi autori senza avere pregiudizi pregressi, e su Amore di mamma le aspettative erano altissime per due motivi: una cover stupenda con un impermeabile giallo e un palloncino rosso, due elementi significativi che richiamano alla memoria It di Stephen King, e un accostamento alla mia amata Kim Stone, figlia letteraria di Angela Marsons. Vi anticipo subito che le mie aspettative si sono infrante, non mi piace bocciare i libri, cerco sempre di trovare un insegnamento o comunque una lezione in ogni romanzo che leggo. Ma, se non si fosse trattato di una lettura da recensire, non vi nego che avrei abbandonato Amore di mamma ai primi capitoli.

Ma procediamo con ordine.

Charlotte Stafford è una brillante detective londinese, è arguta, intelligente. È entrata in polizia per motivi legati al suo passato, e la sua carriera sta prendendo il volo grazie al suo acume investigativo.

Uno dei suoi ultimi casi riguarda la sparizione di una donna con il figlio maggiore. Julie Hubbard di 42 anni è scomparsa, sembra volontariamente, portando con sé il primogenito Richard. Le indagini si focalizzano subito su una pista di maltrattamenti familiari. Julie, seppur non avesse mai denunciato il marito, in passato era finita diverse volte in ospedale con lividi su tutto il corpo. Era sempre Richard a chiamare la polizia per denunciare il padre, ma Julie poi non formalizzava mai la denuncia. Per questo Charlotte pensa che il motivo della sparizione sia da ricercare tra le mura domestiche. Ma c’è qualcosa che non torna, perché una donna che vuole lasciare il marito violento porta con sé entrambi i figli, mentre Julie ha lasciato il minore dei suoi pargoli con il padre. Perché? Quando altre donne con figli scompaiono con le stesse identiche modalità, l’ipotesi di maltrattamenti familiari perde spessore. C’è una mano dietro a tutte le sparizioni, e sembra voler colpire solo giovani madri con figli. E ha un’altra peculiarità: si accanisce con una certa foga solo sui figli, lasciando le madri a crogiolarsi nel dolore.

Vorrei partire dai punti di forza di questo romanzo per poi proseguire con tutto quello che mi ha fatto non solo storcere il naso, ma stare male fisicamente.

Sarah Flint è al suo primo romanzo di genere thriller poliziesco, prima di diventare scrittrice ha lavorato per ben 35 anni in polizia. Ecco, la sua esperienza nel campo, l’ho avvertita pienamente, nei dialoghi e negli interrogatori. Sarah conosce bene la materia di cui scrive e questo è un grandissimo punto di forza.

Ma, ahimè, è rimasto l’unico. Il tema principale di Amore di mamma è l’abuso sessuale, perpetrato su minori da parte di un genitore. Conosciamo subito la psicologia del serial killer, i suoi moventi, quello che lo spinge a rapire le madri e a torturarle mentre vedono morire dissanguati i propri figli. Sebbene io non abbia alcuna reticenza nel leggere di alcuni temi, sono rimasta perplessa sulle modalità. Ho trovato agghiacciante la descrizione di alcuni passaggi, troppo dettagliati. Nel passato del killer, che ho individuato con una certa facilità già nei primi capitoli, c’è una infanzia dolorosa, con una madre che gli preferiva il figlio minore, al quale andavano tutte le sue amorevoli cure, mentre a lui erano riservate solo violenze fisiche e psicologiche. Ripeto, è un tema che poteva essere sviluppato meglio senza tutta la morbosità che ci ho trovato dentro.

Amore di mamma non ha una voce narrante, ci sono POV alternati che cambiano continuamente dando al racconto un taglio quasi sceneggiato e abbastanza serrato. Non ci sono tempi morti, il ritmo è veloce. Charlotte, Charlie per gli amici, è un personaggio ben caratterizzato. Non ho colto il parallelismo con Kim Stone, l’unica cosa che accomuna le due donne è il passato, per alcuni versi simile. Per il resto non credo che Sarah Flint si sia ispirata alla collega britannica per delineare il suo personaggio principale. Nonostante il libro non mi sia piaciuto, non escludo che leggerò gli altri volumi della serie, perché la Flint sa scrivere.

2 stelle

 

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Una risposta

  1. Patrizia Giori ha detto:

    Ho appena finito di leggerlo ! …. Oltre ad essere d’accordo con la tua recensione, aggiungo che tutta la storia, cosi’ come e’ narrata, cosi’ come si sviluppa e come procede, mi e’ sembrata “improbabile”, in modo quasi imbarazzante! Individuato subito anch’io il Killer….ma ci potrebbe anche stare ,pero’ e’ proprio tutta la faccenda in se, che e’ scarsamente…molto scarsamente credibile . Personaggi che non fanno il minimo gesto per difendersi?? Persone che dovrebbero essere qualificate, non potrebbero cadere cosi’ platealmente nelle grinfie di un killer fin troppo autoreferente …. mah !!! Speriamo siano meglio i prossimi romanzi, cmq, Kim Stone e Angela Marsons sono lontane anni luce da questo primo romanzo d’esordio…..quello della Marsons e’ stato invece fulminante ! … (ovviamente e’ solo la mia opinione)

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