Roe e il segreto di Overville di Daniele Giannazzo

Roe ha bene in mente queste parole: Adele, la sua amata zia, la donna che si è presa cura di lei da quando, neonata, ha perso entrambi i genitori, gliele ripete continuamente, da sempre. E per Roe sono ancora più preziose ora che sta per iniziare la sua nuova vita a Overville, una piccola e deliziosa città che facilmente potrebbe essere scambiata per il set di “Una mamma per amica”. Qui dovrà vivere per oltre un anno, ospite della nonna, la ricchissima Eloise Sanders. Peccato che per lei però sia una totale sconosciuta dato che nei quindici anni precedenti non si è fatta mai vedere né sentire. Ma, pur essendo preoccupata per questa convivenza forzata, Roe sente anche che il suo trasferimento potrebbe essere l’occasione per trovare dei veri amici, attirare magari le attenzioni di un bellissimo ragazzo disposto a tutto per conquistarla, come accade nelle serie tv che divora compulsivamente, e sentirsi finalmente meno sola e “diversa”. L’incontro con Jay il giorno stesso del suo arrivo, un ragazzo del posto sempre imbronciato ma dagli occhi verdi ipnotici, e quello con Nathan subito dopo, il sorriso più bello che abbia mai visto, sembrano la conferma che sì, per lei sta iniziando davvero una nuova vita. Ma a Overville, lo imparerà presto a sue spese, nulla è mai ciò che sembra. Perché dietro la sua facciata rassicurante e accogliente, la piccola città nasconde una storia e un segreto che riguardano Roe e la sua famiglia e che una volta portati alla luce cambieranno per sempre la sua vita.

Roe e il segreto di Overville di Daniele Giannazzo, young adult in uscita oggi, 27 ottobre, con Mondadori.

Non so nemmeno da dove cominciare. Normalmente quando inizio così è perché un libro mi è piaciuto troppo e le mie emozioni faticano a trovare la via per esprimersi…non è questo il caso, purtroppo. Avevo aspettative altissime, la trama è una bomba e prometteva grandi cose, ma ciò che mi sono trovata a leggere le ha disattese tutte. Mi sono trovata davanti a una scrittura acerba, a un intreccio poco credibile e a personaggi totalmente privi di carisma. Io amo il trash, mi nutro di programmi e serie tv che ne fanno abbondante uso, ma tutto deve essere funzionale, non puoi gettare nel calderone tutto ciò che ti viene in mente e sperare che funzioni, devi fare scelte funzionali alla trama e sapere fin dall’inizio dove vuoi andare a parare. Per me qui siamo andati veramente troppo oltre, sarà che ho trentacinque anni suonati, sarà che di libri ne ho letti una quantità industriale, sarà che la mia mente è satura di serie tv, ma in Roe e il segreto di Overville ho trovato solo una cosa che valga la pena di salvare, Jay, per il resto lo farei riscrivere da zero a Daniele Giannazzo certa che, data la sua esperienza (per chi non lo sapesse è daninseries) potrebbe ideare qualcosa di inattaccabile. Ma questa è un’altra storia, non sono un editor e evidentemente il target a cui si rivolge è ben lontano dal mio, in fondo i libri di personaggi famosi si vendono da soli e quindi la mia resterà solo una unpopular opinion che si perderà nel web, una voce fuori dal coro inascoltata.

Roe è la protagonista di questa storia e, se speravate di trovarvi di fronte a un mix tra Rory Gilmore e Blair Waldorf siete decisamente fuori strada, Roe non ha le menti acute delle due, non possiede nemmeno un centesimo del carisma di Blair e dell’intelligenza e della caparbietà di Rory. Roe vive a New York con la zia Adele da quando è rimasta orfana di entrambi i genitori, Adele è l’unica famiglia che ha conosciuto, e la sua vita a New York scorre senza troppi intoppi ma quasi totalmente priva di emozioni. Un giorno la zia le comunica che per un anno dovrà trasferirsi ad Overville dalla nonna di cui conosce l’esistenza, ma che non è di certo stata un punto fermo in questi quindici anni. L’idea di separarsi da Adele la terrorizza, ma non ha scelta, in fondo cosa potrà mai succederle di tanto brutto a Overville? Potrebbe perfino trovare un ragazzo, farsi dei nuovi amici e costruire un rapporto con nonna Eloise Sanders. La frase sibillina di zia Adele non sembra però presagire nulla di buono. «Roe…» Lo sguardo di zia Adele cambiò all’improvviso. «Qualunque cosa succeda» s’interruppe di nuovo «non tradire mai te stessa.»

Overville si presenta come Stars Hollow, o almeno questa è l’impressione di Roe, visto che le sembra di trovarsi sul set di Una mamma per amica e anche l’incontro con Jay sembra mettere tutto sotto una buona stella. L’apparenza però si sa che spesso inganna e delle atmosfere ovattate di Stars Hollow Overville non ha proprio nulla, men che meno i tantissimi personaggi che popolavano le sue strade e animavano le vite di Rory e Lorelai. Niente di niente. Solo Jay si salva. Tutto il resto è cattiveria, perfidia, colpi bassi e situazioni inspiegabili che continuavano a farmi chiedere ‘ma perché?’. Perché tutti devono essere crudeli e intenzionati a ‘sottomettere’ la nuova arrivata che non ha niente di carismatico? Perché non farle trovare almeno un’amica o una nemesi con cui combatta ad armi pari? Perché creare una protagonista così insignificante? Il bello è che Roe nonostante l’assoluta mancanza di carisma riesce a conquistare in un paio d’ore non uno ma ben due ragazzi. Questa è fantascienza lasciatemelo dire. Interessi che nascono dal nulla, sulla base di non si sa quali presupposti e che mi hanno lasciata sempre più esterrefatta. Passi per Jay che l’aiuta appena mette piede a Overville, ma il gruppetto di mean girls and boys non potevamo risparmiarcelo? E pure l’inutile Nathan, ok che tutte le serie tv hanno bisogno del bello che non balla, ma mamma mia che mancanza di spina dorsale il ragazzo e che tonto. Gli si può fare di tutto sotto il naso, dopo un paio di giorni di conoscenza con Roe già la vede come madre dei suoi figli e crede di poterle pure dire chi dovrebbe essere suo amico. Il bello è che Roe gli dà pure retta e, nonostante abbia compreso fin dal primo istante che il gruppo di amici di Nathan è tossico, decide di accantonare Jay perché Nathan è geloso di lui. Ma stiamo scherzando? Ok che Roe ha quindici anni, ma non è necessario darle la personalità di una sogliola, anche perché stiamo parlando di fiction, non siamo al liceo nella vita reale. No no e ancora no, non ci siamo assolutamente. Dovevate dirmelo che Roe e il segreto di Overville era stato scritto per delle ragazzine e avrei lasciato perdere senza dedicargli ben tre giorni della mia vita, credo di non averci mai messo tanto a concludere una lettura young adult, solitamente scivolano via veloci, anche quelle che non mi piacciono, arrivo alla fine senza essermene nemmeno resa conto, ma in questo caso è stata una vera e propria agonia.

Roe è attaccata su ogni fronte, non basta l’ape regina che decide che deve andarsene velocemente e tornare da dove è venuta, non sia mai, deve esserci pure l’insegnante che la prende di mira e cerca di vessarla in ogni modo, il migliore amico di Nathan che ci prova con lei in modo molto aggressivo, Nathan che sembra il principe azzurro che giunge sul cavallo bianco e invece è un bamboccio con un’unica espressione in volto e idee ben poco chiare, l’unica ragazza che sembrava volesse esserle amica che la tradisce come la peggiore delle str**** e infine un segreto che sta per essere svelato e mette in campo forze oscure e poteri sovrannaturali. Sì lo so ho fatto spoiler ma non potevo esimermi dal pronunciare a gran voce il mio assoluto dissenso a tutto questo.

Se dopo la mia delirante recensione negativa vorrete ancora leggere Roe e il segreto di Overville sarò ben lieta di confrontarmi con voi al termine della lettura. Lasciate ogni speranza voi ch’entrate perché in questo libro non si salva nulla.

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2 risposte

  1. LadyCooman ha detto:

    L’ho trovata una lettura che intrattiene, ma con un po’ di difetti, si vede che è un primo libro.

  2. MIKHUSKY ha detto:

    Pienamente d’accordo con la recensione, trama inconsistente, scrittura superficiale e frivola, caratterizzazione dei personaggi inesistente ma soprattutto capitoli su capitoli inutili per poi arrivare agli ultimi due circa, in cui, chiaro il vano intento di creare un climax, si crea una valanga di informazioni e eventi simili ad una torta di fango.

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