Review Tour – Condannati di Jane Harvey-Berrick

Trama Dopo otto anni di prigione, il ventiquattrenne Jordan Kane è l’uomo che tutti odiano.
Costretto a tornare nella sua città natale, durante la libertà vigilata, Jordan scopre che lì niente è cambiato da quando è stato rinchiuso in riformatorio. È un reietto, evitato da tutti, anche dai suoi stessi genitori. Ma la loro avversione non si avvicina nemmeno lontanamente al disprezzo che prova ogni volta che si guarda allo specchio.
Arrangiandosi con alcuni lavoretti per la chiesa locale, Jordan attende il momento opportuno per andarsene da quella arretrata città. Ma la distanza sarà in grado di cancellare i ricordi che lo perseguitano? Intrappolato nella prigione della mente, si domanda se lo strazio di vivere si placherà mai.

Torrey Delaney è nuova in città, è tornata per stare con sua madre, e non si comporta come gli abitanti si aspetterebbero dalla figlia di un pastore. La sua reputazione di ragazza facile è sulla bocca di tutti. Se poi a questo si aggiunge la sua nuova amicizia con il duro ex detenuto, ora uomo tuttofare, sua madre è tutt’altro che felice della brutta strada intrapresa dalla figlia.
L’amicizia tra i ragazzi diviene via via più profonda, ma due persone segnate dalla vita possono essere in grado di portare la loro relazione a un livello superiore? Torrey riuscirà a convivere con i demoni di Jordan, e Jordan sarà in grado di abbattere le difese di Torrey? Con la disapprovazione di una piccola città che grava pesantemente su di loro, troveranno il loro posto nel mondo? Avranno la forza di lottare contro le avversità o il loro mondo verrà brutalmente fatto a pezzi?

L’amore è una condanna a vita?

Condannati di Jane Harvey-Berrick, contemporary romance pubblicato da Hope Edizioni il 20 gennaio appena trascorso.

L’amore è sicuramente un mistero. Come disse Madre Teresa “L’amore non vive di parole né può essere spiegato a parole.” Si fanno tante cose per amore: si dà un bacio, una carezza, si compie un gesto di conforto, una tenerezza. Ma quanti volti può avere veramente l’amore? Infiniti, tanto che descriverlo nelle sue molteplici forme è la cosa più difficile in assoluto.

Condannati di Jane Harvey-Berrick, è un romanzo sull’amore prima di tutto. È la storia di Jordan Kane e della sua rinascita, di Torrey Delaney e del suo viaggio alla scoperta di sé stessa. Ma è anche la storia della famiglia Kane distrutta dal dolore e di una comunità ipocrita e della sua irragionevolezza. Questo libro è sicuramente molte cose, a volte belle ma a volte brutte, un po’ come la vita che ci regala l’imprevedibilità e l’amore: sta solo a noi prenderne coscienza.

Jordan ha ventiquattro anni ed è tornato in libertà, seppur vigilata, dopo otto anni di prigione. Sta cercando di adattarsi al mondo esterno, ma con scarso successo, ostacolato in gran parte dalla società che lo giudica nel peggiore dei modi e dalla colpa che lui si addossa, creandogli un senso di insicurezza che non lo abbandona mai. La comunità della piccola cittadina in cui vive è pronta a tenerlo a distanza con ogni mezzo possibile, senza permettergli di dimenticare il crimine che ha commesso tanti anni fa. Non che la sua mente gli abbia permesso in ogni caso di dimenticare, con la memoria e la colpa impresse nel cervello quanto un tormentoso promemoria quotidiano.

Torrey è un personaggino tutto pepe, senza filtri né peli sulla lingua. Si è trasferita dalla madre, che non vede da anni, per cercare di capire cosa vuole fare della sua vita, a seguito di una situazione imbarazzante con il suo ex-amante, nonché ormai ex-capo visto che le è pure costato il lavoro. Ma non si contiene Torrey, esuberante, impertinente e selvaggia, risulta una mina vagante nella piccola cittadina del Texas dove la madre ne è il reverendo. Niente la entusiasma, tanto da non riuscire a trovare un posto nel mondo, figuriamoci in quel piccolo luogo o con le persone che vi abitano!

Entrambi hanno difficoltà ad adattarsi alla vita di provincia, dove tutti sanno tutto di tutti, ma proprio perché ostracizzati e additati diventano condannati ad essere trattati con disprezzo e sospetto da chiunque incontrino, anche se per ragioni molto diverse. Ma d’altra parte, stiamo parlando degli Stati Uniti, il profondo sud più precisamente, una terra in cui le radici affondano nelle contraddizioni del nazionalismo ultraconservatore.

 “Gli uomini non sono prigionieri del loro destino, ma solo prigionieri delle loro menti.”

 Il caso di Jordan viene seguito dalla madre di Torrey ed è così che entrambi si conoscono, formando piano piano una coppia legata da un’amicizia improbabile. Trascorrendo sempre più tempo insieme, Jordan inizia gradualmente il suo lungo viaggio per tornare a vivere. Si potrebbe pensare che sia grazie al sistema, ai servizi sociali, alla gentilezza della gente, ma no, questo probabilmente succede solo nelle favole, mentre questa storia,racconta una verità assoluta: solo l’amore verso sé stessi e verso il prossimo può dare la libertà di vivere in pace.

Torrey, a cui non frega niente del pregiudizio altrui, non tollerando l’ingiustizia e la discriminazione, quando vede il modo in cui i cittadini e i genitori trattano Jordan, è determinata a proteggerlo. Ed è l’unica a farlo. Ok, ad un certo punto la temperatura sale di parecchio e le scintille tra loro non mancano di sicuro, però lei è determinata: Jordan deve smetterla di essere l’ombra di sé stesso e delle sue preoccupazioni, l’obbiettivo è che finalmente accetti di aver espiato le proprie colpe per tornare a vivere una vita meritevole.

Per Jordan Kane infatti, la vita non ha valore. Dopo aver subito l’indicibile, è costretto a tornare indietro e affrontare il mondo: ci può essere qualcosa di più difficile? Solo perché non ci mettiamo mai nei panni del colpevole non significa che per lui sia semplice! Le conseguenze dei crimini che ha commesso sono di vasta portata. Egli non ha portato la sua colpa da solo, la sua famiglia e persino i suoi ex amici continuano a sopportare il terribile peso della colpa per le sue azioni. Vogliamo parlare dei suoi genitori? Dannazione se mi hanno fatta incavolare! Non dovrebbe essere incondizionato il loro amore per i figli? Com’è possibile che riescano a comportarsi come se nulla avesse più senso?

Un solo errore. Tutto ciò che ci era voluto. Uno stupido, puerile, fottuto errore, e la mia famiglia era stata distrutta.”

 Ma tornare in città dove la gente lo disprezza e vivere con i genitori, che lo hanno abbandonato e odiato per tutti gli anni della detenzione, è giustamente l’ennesimo colpo. La sua prigionia non è finita, continua senza sbarre e resiste nella sua testa. Distrutto e imprigionato dalla colpa e dai suoi stessi demoni, arriva a pensare che non valga la pena vivere mendicando il perdono.. finché non conosce Torrey, colei che senza pregiudizi lo ama per ciò che vede al di là delle apparenze.

Se all’inizio aiutare Jordan risulta una buona azione da amica, diventa presto un obbligo morale dettato dall’amore incondizionato: Jordan deve avere la possibilità di essere la persona che era destinato ad essere e non l’ombra dell’uomo che è. Perché, se scaglia la pietra chi è senza peccato, sicuramente nessuno può arrogarsi il diritto di giudicare. Ma grazie a questo Torrey, che si trincera dietro il suo carattere forte per non mostrare le sue fragilità, arriva a patti con il suo destino, che la vede finalmente fare pace con sé stessa al di là del rapporto conflittuale con i genitori, iniziato tanti anni prima con la loro separazione.

“Potrai essere chiunque vorrai. Devi correre dei rischi nella vita. Certo, ti lanceranno merda addosso, ma c’è molto di più per te che soltanto quello che ti è successo, c’è molto di più ad attenderti che questa piccola città. Possiedi un cuore buono e, se permetterai agli altri di conoscerti, lo vedranno anche loro.”

Questo è il viaggio di Jordan e Torrey che, con un’amicizia spontanea, crescono e maturano in qualcosa che hanno paura di ammettere, per non incappare nell’ennesima disapprovazione cittadina che pesa gravemente su di loro. Infine è un insegnamento a non giudicare mai, perché non contano i difetti o ciò che vedono gli altri da un punto di vista diverso, piuttosto l’empatia che mettiamo in capo per capire le persone e donare loro amore.

Una vita senza amore è come un giardino senza sole, quando i fiori sono appassiti. Ti amo Jordan.”

La storia è scritta in prima persona con punto di vista alternato, quindi riusciamo a capire la psicologia di entrambi i personaggi. La vulnerabilità di Jordan all’inizio della storia è straziante, tanto che ho compreso il desiderio di Torrey di prendersi cura di lui. La qualità della scrittura qui è davvero eccezionale, la voce interiore di Jordan che non si lamenta delle angherie della gente e non si crogiola in patetiche autocommiserazioni è perfetta. Lui accetta tranquillamente il suo destino, e la sua colpa, sempre presente, gli fa credere di meritare davvero tutte le cose orrende che gli accadono.

Allo stesso tempo è bellissimo conoscere il punto di vista di Torrey che, grazie alla dolcezza e all’amore di Jordan, abbatte le proprie barriere andando al limite della conoscenza profonda di se stessa.

La storia è magnificamente scritta e tocca il cuore in tanti modi. I personaggi sono forti e affascinanti da leggere, danno molti spunti di riflessione e mi auguro che anche voi possiate trovarvi a parteggiare per Jordan e Torrey!

In definitiva, ho adorato questo libro e lo consiglio a chi ama il genere angst e le storie complicate con personaggi dalla psicologia complessa. Vi arrabbierete, fino a digrignare i denti per le ingiustizie, piangerete per la dolcezza e l’impossibilità di entrare nella storia e aiutare voi stessi i personaggi. Ma vi assicuro che, alla fine, sfogliando l’ultima pagina, vi renderete conto di aver letto un bellissimo libro.

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