Review Party- Uno di noi è il prossimo di Karen M. McManus
Trama È passato un anno dalla tragica morte di Simon Kelleher, in tanti hanno cercato di imitare la sua app, ma nessuna è riuscita ad affermarsi, anche perché, prosciolti da ogni accusa Nate, Bronwyn, Addy e Cooper, i gossip portati alla luce si sono sempre rivelati poco appetitosi. Fino a questo momento, almeno. Attraverso la chat degli studenti della Bayview High, infatti, ha preso piede una nuova inquietante versione di “Obbligo o verità”, destinata a portare alla luce altri oscuri segreti degli allievi della scuola e verso la quale tutti provano una morbosa attrazione. È come se tutti a scuola si fossero dimenticati della fine fatta da Simon che, per il modo in cui usava il gossip come arma, aveva finito per soffrire più di chiunque altro. Tra i primi a essere coinvolti c’è anche Maeve, sorella di Bronwyn, costretta suo malgrado ad affrontare una situazione scomoda a causa della sua scelta. Del resto, si sa: a scuola basta commettere un errore per ritrovarti un’etichetta appiccicata addosso per il resto della vita. La posta si fa via via più alta e quando il gioco prende una piega inaspettata è ormai chiaro che bisogna trovare, e fermare, chi lo sta orchestrando prima che sia troppo tardi…
Uno di noi è il prossimo di Karen M.McManus, mistery young adult pubblicato lo scorso 1° febbraio grazie a Mondadori
Siete pronti a tornare a San Diego tra i banchi della Bayview High? A distanza di quattro anni dal primo libro, Uno di noi sta mentendo, Karen McManus riapproda in libreria con l’attesissimo seguito Uno di noi è il prossimo. Togliamoci subito il dente e via il dolore. Si può leggere questo romanzo indipendentemente dal primo? Sì, perché i protagonisti di questo secondo volume sono diversi, seppur ritroviamo i quattro ragazzi del primo libro in un ruolo più marginale. Sappiate però che, approcciandovi a questo nuovo romanzo, vi spoilererete inevitabilmente il precedente. Il mio suggerimento rimane quindi sempre il solito: leggeteli entrambi.
Facciamo un breve recap e ripartiamo esattamente dalla fine di Uno di noi sta mentendo. Simon è morto ormai da diciotto mesi, i quattro compagni che aveva cercato d’incastrare sono stati tutti assolti dall’accusa di omicidio. Nate è rimasto in città e lavora in una ditta di ristrutturazioni; Cooper, ormai libero di non nascondere la sua omosessualità, è diventato una stella del baseball; Addy ha deciso di non frequentare l’università e lavora come cameriera al Café Contigo, ritrovo cittadino degli studenti della Bayview, e infine Bronwyn è riuscita a frequentare l’università dei suoi sogni dall’altra parte del Paese, ed è felice sebbene la sua relazione con Nate risenta della distanza. È la sorellina Maeve la protagonista di questo secondo romanzo. In Uno di noi sta mentendo, era stata lei, grazie alle sue doti tecnologiche, ad aiutare a scagionare i quattro di Bayview. Maeve frequenta il penultimo anno del liceo, non sa ancora che cosa fare del suo futuro: la leucemia, che l’ha costretta a trascorrere gran parte della sua vita in ospedale, ormai in remissione da quasi quattro anni non le permette di programmare niente. “Senti questa”, il blog di pettegolezzi gestito da Simon, è stato chiuso dopo la sua morte e la vita a Bayview sembra essere tornata sui giusti binari. Nessuno vuole emulare le gesta del defunto ma un nuovo pericoloso gioco prende piede tra gli studenti. Nella chat scolastica appare un giorno un lungo messaggio da parte di un numero sconosciuto che invita gli studenti a giocare a Obbligo o verità.
“Prestate attenzione, studenti del liceo di Bayview. Vi spiegherò le regole una volta sola. Ecco come giocheremo a Obbligo o verità. Manderò un invito a una persona soltanto, che non potrà dire a nessuno di averlo ricevuto. Non rovinate l’elemento sorpresa. Mi irriterebbe e io sono molto meno gentile di così quando mi irrito. Avete ventiquattro ore per rispondere e comunicare la vostra scelta. Se sceglierete “verità”, io rivelerò uno dei vostri segreti. Se sceglierete “obbligo”, vi assegnerò una prova. In entrambi i casi, ci divertiremo un po’ e allevieremo la monotonia della nostra tediosa esistenza.”
Sembra un gioco innocente, qualcosa che spezzi la noia giovanile, ma i limiti del gioco si rivelano subito quando la prima prescelta, dopo aver optato per verità , vede rivelare a tutta la scuola un segreto del quale non pensava fosse a conoscenza nessuno. È un attimo e Phoebe, una compagna di Maeve, diventa lo zimbello della scuola e perde l’affetto della sorella Emma. Da quel momento chi gioca sceglie sempre obbligo e le prove sembrano davvero divertenti e innocenti. Ma in un crescendo di azioni sempre un po’ più al limite qualcuno finisce per farsi male davvero. E allora l’idea di un nuovo Simon che semina il terrore tra gli studenti diventa una minaccia reale.
Che cosa sei disposto a fare per sentirti parte di un gruppo, quanto si può essere crudeli a diciassette anni, quale macchia rimane indelebile, in un contesto scolastico, quando non ti uniformi al branco e diventi uno sfigato?
Karen McManus torna a scandagliare la generazione figlia dei social network con un mistery young adult a grande impatto. La struttura narrativa è fresca e dinamica, l’autrice sceglie nuovamente una narrazione a POV alternati per dare movimento alla scrittura e tenere il lettore sempre sul filo del rasoio. È vero, ritroviamo tutta una serie di cliché tipici dei romanzi americani ambientati nei licei: c’è sempre la nerd del gruppo, abile con la tecnologia, inconsapevole della sua bellezza; il miglior amico un po’ sfigato con le ragazze; la compagna di scuola bella e provocante dai modi facili che nessuno prende sul serio. Sono tutti archetipi propri di questo genere di romanzi. Ma necessari per trasformare un libro, adatto sia ad adolescenti che ad adulti, in un romanzo di denuncia, che faccia emergere le problematiche e le insicurezze di una generazione che non vive solo dentro ai confini americani. Ritroviamo tutti i temi caldi del momento: dal bullismo all’accettazione di sé, alle insicurezze per il futuro. La McManus è particolarmente brava a caratterizzare tutti i personaggi, li fa quasi sembrare reali. Non sarà stato nemmeno facile scrivere un secondo romanzo che per molti versi somiglia al primo, ma offre allo stesso tempo una diramazione diversa. Per intenderci, ho amato Uno di noi sta mentendo, ma ho preferito di gran lunga Uno di noi è il prossimo, e per svariati motivi. Uno tra i tanti, l’aver ritrovato i personaggi del primo romanzo, averli visti cresciuti e maturi procedere con le proprie vite, nonostante quello che era successo loro. A dimostrazione che non tutto è perduto, c’è sempre una seconda possibilità nella vita. L’unione e l’amicizia sono sempre i punti cardini di questo genere di romanzi, e quando voltata l’ultima pagina avverto quel senso di smarrimento, tipico di chi avrebbe letto ancora un centinaio di pagine in più senza mai annoiarsi, nella mia scala di valutazione significa solo una cosa: smeraldo.