Review Party – Un tempo ingiusto di Gertrud Tinning
Trama Copenaghen, 1885. Nelly Hansen e sua cognata Marie lavorano duramente tra le grandi macchine della Manifattura tessile Ruben a Frederiksberg. Quando un giorno Marie rimane vittima di un tremendo incidente, Nelly cerca inutilmente aiuto per portarla in ospedale, ottenendo solo resistenza e indifferenza da parte dei responsabili. Si rende conto sempre di più che la condizione di vita in fabbrica è disumana e vuole portare alla luce questa tremenda situazione. Una decisione coraggiosa che mette purtroppo in pericolo la sua vita e quella del suo vicino di casa Johannes, il giovane figlio di un fattore dello Jutland, da cui è molto attratta.
Nel frattempo nella fattoria di Uldum Anna, la sorella di Johannes, deve fare una scelta che segnerà per sempre il corso della sua vita. La famiglia vuole che sposi Peder, ricco proprietario di una fattoria vicina, ma la ragazza ha altri piani. Quando viene a sapere che Johannes ha bisogno di aiuto, parte senza indugio per Copenaghen. Resta sconvolta e inorridita dalle ingiuste condizioni di vita degli operai nella grande città, e decide di iniziare una lotta per cambiare le cose. Lotta che costituirà una pietra miliare nella storia della Danimarca.
Ambientato alla fine dell’Ottocento, nel periodo che ha preceduto il primo sciopero femminile al mondo e l’ascesa dei sindacati, Un tempo ingiusto è un romanzo commovente e realistico che, attraverso la storia di due giovani donne coraggiose che combattono per la giustizia, l’uguaglianza e la libertà, racconta un’epoca in cui in pochissimi godevano dei diritti civili che conosciamo oggi.
Un tempo ingiusto di Gertrud Tinning, libro di narrativa pubblicato da Mondadori oggi 30 giugno 2020.
Quando Sonia mi ha proposto questa lettura ne sono rimasta subito affascinata. La trama interessante tra emancipazione femminile e lotta per il lavoro mi ha davvero incuriosita e così, potevo non farmene un’idea?
Per iniziare a parlare di diritti delle donne potremmo partire da una semplice, forse addirittura banale, e comunque frustrante constatazione: la realizzazione di una piena parità di diritti tra uomini e donne, soprattutto nel nostro paese, è ancora oggi lontana.
Il motivo di questa difficoltà non è complicato da intuire e, per cancellare secoli di patriarcato inveterato e di cultura maschilista, serve una metamorfosi radicale e profonda! Possiamo quindi affermare che l’ostacolo principale alla piena e concreta attuazione del principio di parità tra uomini e donne ha natura prettamente culturale e affonda le proprie radici in una concezione atavica dei rapporti tra i sessi.
Ecco quindi che leggere un libro come quello di Gertrud Tinning, che è basato su fatti realmente accaduti, ha una valenza davvero importante. Non solo per noi donne, che possiamo ricordare le origini di chi si è battuto prima di noi, ma anche per quelli che credono di potersi dichiarare più forti grazie unicamente al genere sessuale.
Un tempo ingiusto ci riporta ad un’epoca storica socialmente critica nel nord Europa, a Copenaghen per l’esattezza, descrivendo un periodo ingiusto per le donne nella seconda metà del 1800.
Proprio qui ha inizio la storia di Nelly, che lavora in condizioni davvero misere alla fabbrica di filati Rubens insieme ad altre 200 donne. In un giorno uguale a tanti altri, si verifica un terribile incidente nel reparto della tessitura dove muore la cognata di Nelly. Costretta quindi a prendere in mano le redini della situazione, ella si ritrova però sola, davanti ad un muro di omertà e opportunismo. È convinta infatti che la direzione abbia cercato di impedire a Marie di andare in ospedale e soprattutto, per via di negligenze nella manutenzione dei telai, di aver causato l’incidente stesso.
Ma Nelly si ritrova anche catapultata nella gestione della famiglia del fratello, totalmente incapace di badare ai figli piccoli, che però hanno bisogno di una figura femminile di riferimento. La preoccupazione, nonostante la sua forte resilienza, cresce quindi a dismisura ma sarà il suo interesse per John, il figlio del contadino dirimpettaio, a lasciarla senza fiato. I sentimenti vissuti a carte scoperte dovranno però far i conti con conseguenze disastrose, tutte riconducibili alla fabbrica Rubens.
Allo stesso tempo, la sorella di John, Anna, è costretta ad un matrimonio di convenienza. Sposare il ricco proprietario della fattoria Peder, non è certo il suo sogno, anzi tutt’altro! Così, coglie l’occasione per scappare quando John si ritrova del tutto nei guai a Copenaghen, non esitando ad andare in città in suo aiuto. Ma anche qui Anna subisce delle terribili ingiustizie e, combattendo per ciò in cui crede -soprattutto per il fratello- entra, inconsapevolmente ma di diritto, nella storia del popolo danese.
Capite quindi che c’è molta carne al fuoco. Non è assolutamente sufficiente una recensione come questa per rendere l’idea della profondità di questa storia che, sono sicura, toccherà le corde del vostro cuore.
La narrazione della Tinning, molto ricca di particolari vividi, dà vita a questo periodo storico davvero nero per la lotta delle donne ed i loro diritti.
Proverete il desiderio -misto a rabbia per l’impossibilità di farlo- di entrare dentro quelle pagine scritte e salvare le protagoniste che, nonostante debbano affrontare delle sfide terribili, riescono ad essere sempre fedeli a sé stesse. Infatti i personaggi principali di Nelly e Anna, sono tratteggiati in maniera sublime tanto che potrete sentire la loro stanchezza, la loro fame, la loro rabbia ma soprattutto tutta la loro forza!
In un’epoca in cui le grandi disparità nella vita erano segnate sin dalla nascita – perché a meno che uno non fosse nato nella famiglia giusta e nella parte giusta della città, le disgrazie erano all’ordine del giorno fin dalle cose più banali come la ricerca del cibo -, le persone lottavano strenuamente per i propri diritti. La disparità tra ceti sociali andava a delinearsi anche sul fronte lavorativo tra la classe medio borghese e quella operaia. Ed è proprio in questo contesto culturale socio economico che le donne hanno iniziato a muoversi sia in termini di lotta per l’emancipazione che di uguaglianza di genere nel mercato del lavoro.
Come vi dicevo, il libro si basa su fatti realmente accaduti, intrecciando però abilmente la realtà con la narrazione. Grazie quindi alla sapiente penna della Tinning, riusciamo a ricondurre la storia ai giorni nostri, riaprendo uno spiraglio sul dibattito per l’uguaglianza e la continua lotta delle donne e una vita dignitosa per tutti. Quindi leggerlo vi ricorderà quanta strada è stata fatta ma anche quanta dobbiamo ancora percorrerne!