Review Party – Un perfetto bastardo di Vi Keeland e Penelope Ward
Era una mattina qualunque, il treno era affollato e tutto sembrava noiosamente normale. A un certo punto sono stata come ipnotizzata dal ragazzo seduto vicino al corridoio. Urlava contro qualcuno al telefono come se avesse il diritto di governare il mondo. Ma chi credeva di essere con quel suo completo costoso? In effetti, gli conferiva un’aria da leader, ma non è questo il punto. Non appena il treno si è fermato, è saltato giù così in fretta da dimenticarsi il telefono, e io… potrei averlo raccolto. Potrei anche aver spiato tutte le sue foto e chiamato alcuni dei suoi numeri. Okay, potrei persino aver tenuto il telefono dell’uomo misterioso fino a che non ho trovato il coraggio di restituirlo. Così ho raggiunto il suo ufficio da snob… e lui si è rifiutato di vedermi. Ho consegnato il cellulare alla reception dell’ufficio di quel bastardo arrogante. Ma potrei, diciamo per ipotesi, avergli lasciato qualche foto sul telefono. Foto non esattamente angeliche.
Recensione della Queen – Ben trovate smeraldine oggi vi parlo dell’ultima creazione del duo Keeland-Ward, Un perfetto bastardo edito Newton Compton approdato in Italia il 5 luglio.
Può un casuale incontro in metro decidere il tuo destino?? Per Soraya Venedetta la risposta è Sì.
È una mattina come tante quando Soraya sale sulla metro per raggiungere il suo lavoro di assistente nella rubrica di consigli di cuore dal nome “Chiedi a Ida”, ma non immagina che la sua vita sta per essere stravolta da un incontro inaspettato. Seduto poco distante c’è un uomo che parla animatamente al cellulare e quel suo tono perentorio attira l’attenzione della nostra giovane ragazza, tanto da chiedersi chi sia questo sconosciuto avvolto nel suo costoso completo elegante. Ma le sue domande non trovano risposta perché l’uomo scende talmente tanto in fretta dal treno da dimenticarsi anche del suo cellulare che prontamente Soraya raccoglie. Beh diciamolo, la curiosità è donna e una volta giunta al lavoro cerca di sbirciare nel telefono per capire qualcosa in più del bell’uomo. Dopo aver contattato alcuni nomi in rubrica scopre che il bellimbusto altri non è che Graham Morgan un ricco uomo d’affari che gestisce un’azienda multimilionaria. Soraya prende coraggio e scende nella City per restituire il telefono di persona ma davanti a sé trova un borioso e snob individuo che le parla solo tramite l’interfono senza neanche degnarsi di incontrarla faccia a faccia.. un “gran caz***e” come ben presto lo soprannominerà. Però, la sua mente diabolica, escogita un piano per fargliela pagare lasciando nel telefono di Graham 3 foto ben distinte del suo décolleté, delle sue gambe e del fondoschiena e se ne va tutta soddisfatta. Soraya Venedetta ha sangue italiano che le scorre nelle vene e una personalità molto irruenta. Nella vita monotona e sempre sotto controllo di Graham, la nostra protagonista sarà una ventata di aria fresca, con la sua voglia di vivere e la sua lingua tagliente, darà uno scossone all’ingessato uomo d’affari che finalmente tirerà fuori la sua vera natura e potrà abbattere tutti i muri che ha eretto intorno a sé per non soffrire più.
“Dopo la morte di mia madre, io avevo deciso di chiudere fuori chiunque dalla mia vita, concentrando tutta le energie sull’istruzione e la carriera. Non volevo più provare niente, non volevo legarmi a nessuno. Il modo più semplice per conseguire quello scopo era spaventare le persone per allontanarle. Se essere stronzo era una forma d’arte, allora io ero proprio un artista. Più diventavo un uomo di successo, più era semplice comportarmi in quel modo”.
La storia tra questi due protagonisti, così tanto diversi fisicamente ma assai simili caratterialmente, procede a gonfie vele, ma c’è sempre un momento critico in ogni romance che si rispetti e arriverà proprio con l’entrata in scena di Geneviève una donna del passato di Graham.
Non so neanche come spiegarlo; non ha alcun senso, davvero. Non siamo affatto simili. Lei è di Brooklyn… Un’italiana irascibile, una mina vagante coi capelli multicolore. Mi rimprovera. Riesce a essere persino cattiva a volte. Eppure… non ne ho mai abbastanza. Ma non si fida di me, non so come arrivare a lei»
Dopo una brutta notizia, sia il passato che il presente di Graham verranno messi in discussione, ci saranno momenti di sconforto, viaggi inaspettati e distanze incolmabili.
Non vi resta che correre a comprare questo romanzo e divorarlo tutto dalla prima all’ultima pagina, mi ringrazierete, ne sono assolutamente certa.
Soraya è una giovane donna che a causa del suo rapporto poco presente con il padre, non si fida degli uomini, la sua insicurezza è nascosta dietro un carattere forte e tenace, ma l’incontro con Graham le darà le risposte che da sempre cerca. E’ un personaggio che ho adorato dall’inizio alla fine, e raramente mi capita, una donna pronta a mettersi in gioco e rischiare di bruciarsi pur di essere felice, e ogni sua scelta è dettata dall’amore e dalla sua bontà d’animo. Era l’uomo più romantico, borioso e arrogante che avessi mai conosciuto in tutta la mia vita. Ed era perfetto per me.
Graham Morgan è un uomo che vi stregherà il cuore, proverete una passione irrefrenabile per lui, è un mix tra Gideon Cross (serie Crossfire) e Adam Scott (l’uragano di un batter d’ali), un mix esplosivo. E’ un uomo d’affari scaltro e senza scrupoli, con un passato difficile alle spalle e un cuore trincerato sempre dietro il suo lavoro. Non ha tempo e non vuole aprirsi all’amore, ma la travolgente Soraya lo farà capitolare e finalmente potrà essere se stesso senza maschere addosso. Personalmente io ho adorato questo personaggio, mi ha conquistata dalla prima battuta, la sua arroganza e la capacità di innamorarsi al primo sguardo ha fatto capitolare anche il mio cuore di pietra. Ho trovato delizioso l’intreccio con il primo libro, che ovviamente non posso svelarvi ma che adorerete. I personaggi secondari che ruotano attorno ai nostri protagonisti, come la Nonna di Graham e la coppia di tatuatori e piercer, amici di Soraya, si incastrano alla perfezione nella trama, rendendo questo gioiello ancora più lucente.
La scrittura è a pov alterni in prima persona, e lo stile è schietto frizzante, alternando momenti di risate dove assisteremo ai loro battibecchi, a momenti di dolore, dove il passato riemerge dirompente, passando per scene dove l’eros la farà da padrone.
Con questo secondo romanzo, il duo Keeland-Ward si riconferma meritevole della mia attenzione e stima, e devo dire che questo capitolo rispetto al primo, ha quel quid in più che mi ha fatto sognare a occhi aperti e dare il massimo del giudizio.
Che aspettate, correte a leggere Un perfetto bastardo, già solo il titolo promette grandi fuochi d’artificio.
Alla prossima lettura la Vostra Queen Morena