Review Party – Per le strade di Tokyo di Nick Bradley
Trama A volte devi solo seguire il filo del destino…Tokyo è una metropoli dove tutto cambia rapidamente. Con le Olimpiadi ormai alle porte, le gru dei cantieri punteggiano il cielo, interi palazzi vengono rasi al suolo e ricostruiti, nuove strade si aprono fra i grattacieli. Eppure, nel quartiere di Asakusa, accanto al tempio più antico della città, c’è una bottega rimasta identica da secoli. È il laboratorio di un tatuatore, forse l’ultimo a usare aghi e inchiostri tradizionali. Sebbene in pochi siano disposti a sottoporsi a quella tecnica, così dolorosa da spaventare persino gli uomini della yakuza, un giorno si presenta una ragazza per farsi tatuare sulla schiena una fedele rappresentazione di Tokyo, senza nessuna presenza umana. Sorpreso da quella richiesta insolita che lo impegnerà per mesi, il tatuatore accetta. Ma, dopo qualche tempo, mentre sta tracciando l’incrocio di Shibuya, non resiste alla tentazione di disegnare una gattina calico proprio davanti alla statua di Hachiko. Durante la sessione successiva, però, il tatuatore si accorge che la gatta è sparita. Incredulo, la cerca nel disegno e la vede nascosta dietro un palazzo di Ginza. E ancora eccola svanire di nuovo, per rispuntare sul tetto della stazione di Shinjuku. Come se avesse preso vita. Ciò che lui non sa è che, da quando ha inserito la piccola intrusa nel tatuaggio, una gatta calico ha iniziato a girare per le strade di Tokyo, sfiorando di volta in volta persone diverse: da un senzatetto cui le ruspe hanno distrutto il rifugio a una traduttrice in cerca di fortuna; da un tassista appena rimasto vedovo a un ragazzino bullizzato che ha il disperato bisogno di un amico. Per ognuno, la gatta è un’apparizione fugace, un dettaglio presto dimenticato. Nessuno si accorge che è proprio lei a tirare il filo che lega il destino di tutti loro…
Per le strade di Tokyo di Nick Bradley, libro di narrativa contemporanea pubblicato da Casa Editrice Nord oggi giovedì 8 aprile.
Da sempre il Giappone esercita un fascino irresistibile. Sarà per la sua varietà culturale, sarà per la sua natura che durante i cambi di stagione si colora di un’indescrivibile bellezza, certo è che il fascino di questa terra magica risiede nell’inatteso connubio tra la modernità delle città ed un passato feudale di cui tutt’oggi conserva le usanze.
Nonostante questo però non siamo minimamente pronti all’impatto di vivere in viaggio il vero Giappone. Metropoli caotiche e sfavillanti in continuo fermento e piccoli villaggi rurali e sonnolenti, il Monte Fuji dalla cima innevata e un treno superveloce che sfreccia fra i ciliegi in fiore, templi dei secoli passati dove si celebrano riti del tè in perfetta sintonia con grattacieli, uomini d’affari in giacca e cravatta e geishe avvolte in eleganti kimono, la metropolitana affollata e porte di carta di riso con scarpe ammassate all’entrata, tecnologie all’avanguardia e percorsi sacri dallo shintoismo al buddismo zen.
Questa è la vera doppia personalità del Giappone! Un Paese in perenne movimento, e sempre un passo avanti a tutto, in contrapposizione con la meditazione e la filosofia zen di una generazione anziana che scandisce la sua vita in sintonia con lo scorrere delle stagioni.
Grazie a Nick Bradley e al suo nuovo libro Per le strade di Tokyo, riuscirete ad avere un assaggio di tutto ciò e vedrete, non ve ne pentirete! Devo dire che a me è bastato davvero poco per tornare con la mente al mio viaggio ormai fatto quattro anni fa. Tra la nostalgia e uno stupore sempre rinnovato sono arrivata alla fine del libro in un batter d’occhio. Non è un segreto che io ami il Giappone e la sua cultura (per non parlare di quanto sono cresciuta a pane e manga), per questo mi sono fiondata a capofitto in questo libro. Ma se dapprima ho avuto l’impressione che il romanzo fosse una sorta di raccolta di racconti interconnessi, sono stata smentita dalla capacità dell’autore di rendere questo tipo di scrittura assolutamente uniforme. Sì, ci sono varie storie eterogenee, ma si fondono insieme in un modo tale che non ho affatto sentito la diversità tra gli elementi, specialmente quando ho iniziato a realizzare come alcuni personaggi sono collegati tra loro. Ho sorriso molto ma mi è scesa anche qualche lacrimuccia perché questi piccoli momenti, in cui ho messo insieme le tessere del puzzle della loro esistenza, sono stati gioiosi e sorprendenti.
Tokyo è lo sfondo. Una fiorente metropoli che non spegne mai le sue luci ed è una creatura magnetica pulsante, fornita di un battito cardiaco tutto suo. Tanto suggestiva quanto bizzarra, riesce ad offrire l’inimmaginabile chiedendo però un prezzo altissimo ai suoi abitanti in perenne bilico tra l’alienazione lavorativa e la ricerca di una società perfetta.
Nonostante tutto ciò, conserva un’aura di misticità che si respira ad ogni angolo e che nella storia di apertura si palesa in un tatuaggio appena inchiostrato che prende misteriosamente vita. Incredibile vero? E non avete ancora sentito niente poiché un minuscolo gatto calico sembra spostarsi in parti diverse di questa opera d’arte che respira, con grande costernazione del tatuatore.
Le storie sono molte e scorrono tra le pagine intersecandosi, sovrapponendosi perfino. Ed i personaggi che sono al centro di una rimangono sullo sfondo di altre, in un continuo rimescolarsi di momenti in cui la vera protagonista è l’arte della narrazione.
Le luci al neon della città di notte, i bar, i club karaoke, il traffico pedonale, le frenetiche stazioni ferroviarie, tutto è descritto in maniera impeccabile attraverso gli occhi e la vita dei vari personaggi. Impiegati, dirigenti, tassisti, senzatetto, yakuza, c’è veramente un po’ di tutto. Un ex detective scrittore eremita ed un giovane goffo, un lavoratore scontento e un’appassionata della cultura giapponese, una coppia di amanti divisi dalla classe sociale e dalle pulsioni sessuali. Uno spaccato perfetto della società attraverso il vasto paesaggio urbano di Tokyo.
E nonostante tutto il nostro piccolo gatto calico è sempre lì, a mostrarci attraverso il suo sguardo verde che non è tutto oro ciò che luccica nemmeno nella più potente città del Sol Levante. Lasciando le sue impronte sulle pagine di ciascuna di queste storie, che si tratti di vederlo passeggiare per un vicolo, saltare giù da un treno o avere una parte più importante da svolgere, quando si palesa sparge ovunque abbondanti manciate di serendipità felina.
Dobbiamo ringraziare soprattutto lui se alla fine riusciamo a ricostruire tutti i collegamenti di queste storie davvero verosimili, quasi come fosse un report da giornalismo di strada. L’autore è bravissimo nel dare voce a tutti indistintamente, tessendo dei fili a volte talmente sottili da sembrare una ragnatela e altre volte potenti quanto una recinzione a maglie, ma comunque sempre impossibili da ignorare.
Per le strade di Tokyo è l’esordio brillante di Nick Bradley, che attraverso un’acuta capacità di osservazione sa parlare della fragilità umana in tutte le sue sfaccettature. Di quanto, nonostante tutto, ciò che conta sia la famiglia con le relazioni che ne conseguono. Del nostro desiderio più intimo ed inespresso e di quanto ci si senta ugualmente soli in mezzo a milioni di persone. Perdita, rimpianti, vecchie e nuove amicizie. Perdono e gelosia. E alla fine amore, perché niente ha significato se non fatto con il cuore.
Al di là del groppo in gola c’è una lezione ben precisa da imparare grazie al gatto calico bakeneko, una creatura soprannaturale della mitologia nipponica: anche in Giappone, la perfezione non esiste e solo attraverso il destino o l’intenzione ognuno di noi ha un vero impatto sulla vita degli altri.
In un mix di stili, decisamente creativi, questo libro catturerà la vostra attenzione perché non sempre c’è bisogno di seguire la strada principale, a volte c’è proprio l’esigenza di perdersi per poi potersi ritrovare. Anche senza GPS, funziona e basta.