Review Party – Nero di Emanuele Lagomarsino
Trama Esiste un’età giusta per morire d’amore? Nero è la storia di Guido, di come la vita lo abbia messo di fronte a tante prove, alla perdita e alla scoperta. Nero è la storia di come le aspettative non sempre siano soddisfatte, ma anche di come si possa trovare il modo di non perdere la speranza. Emanuele Lagomarsino ci racconta la parabola discendete dell’esistenza di Guido e ci affida un potente lumicino di speranza, perché non è detto che perdere tutto sia la fine.
Recensione di Veronica – Nero di Emanuele Lagomarsino, edito Panesi Edizioni pubblicato in agosto.
Il protagonista di questa storia è Guido, 24 anni, una ragazzo normale, forse anche troppo, con un buon lavoro, una casa in affitto che condivide con il suo amore di sempre, Annalisa, Lisa per lui. Si sono conosciuti alle scuole superiori, grazie all’intervento di Luca, amico di Guido con cui condivideva la passione per il calcio. Oggi Luca non c’è più, un incidente l’ha portato via a soli diciannove anni, e con lui anche un pezzo di Guido e Lisa sono morti.
Dal giorno in cui i nostri protagonisti si sono rivolti la parola, non si sono più lasciati. Passano così 10 anni e la relazione cade in una sorta di monotonia e quotidianità senza che Guido se ne renda conto. Lisa invece piano piano viene colpita da una forte depressione, l’indifferenza di lui la fa soffrire sempre di più nonostante a legarli ci sia ancora un grande amore.
Ma è sufficiente a far funzionare le cose?
Un giorno lei lo chiama, gli dice di non aspettarla, che farà tardi e per lui non c’è problema. A casa da solo, non si preoccupa più di tanto del fatto che a mezzanotte lei ancora non è rientrata, si mette e letto e non fa troppo caso al fatto che lei non si fa sentire dal pomeriggio. Lisa è sempre stata bellissima, alle scuole superiori qualsiasi ragazzo le ronzava intorno, ma lei aveva scelto lui e non aveva occhi per nessun altro. Non gli aveva mai dato modo di dubitare di lei e lui si fidava ciecamente. Ma quand’è che la fiducia, diventa indifferenza? Dove si trova il confine tra le due sensazioni?
Il mattino dopo il letto di Guido è ancora troppo vuoto, a svegliarlo la telefonata di sua sorella Sara, preoccupata dal fatto di non sentire Lisa dal giorno prima perché non risponde né al telefono né ai messaggi. Nemmeno le parole ansiose di sua sorella scuotono più di tanto l’animo di Guido che però alla fine decide di andare sul posto di lavoro di Lisa e scoprire dalle registrazioni interne che lei ha lasciato la sua postazione verso le 20, dopo aver fissato a lungo lo schermo di un pc ed essere scoppiata in un pianto disperato.
Cosa è successo a Lisa?
La depressione. Accade che Lisa viene colpita da questa terribile malattia, silenziosa e astuta perché sa come nascondersi, come parlare e come agire e quando la scovi può essere troppo tardi. E tardi è stato per Lisa che in fuga da tutto e tutti decide di togliersi la vita.
«Quindi, quale pensa sia il motivo per cui Lisa è fuggita di casa, da me, dai suoi genitori e dalla sua vita, senza avvisare nessuno?»
«Mi sembrava molto confusa. Parlava di solitudine, di freddo dentro, di incubi. Credo che Lisa sia depressa, la sua fuga è stata il risultato di una brutta crisi di nervi.»
Con la morte di Lisa, Guido ha perso un altro pezzo di sé. Il suo migliore amico se n’era andato dopo un incidente, suo padre aveva abbandonato lui e sua sorella, Lisa aveva deciso di lasciarlo e l’ha fatto nel peggiore dei modi, sua sorella stava per intraprendere un percorso di studi lontano da casa e ora anche sua madre sembra allontanarlo. La vita di Guido stava andando via via disgregandosi senza nemmeno rendersene conto, ad un certo punto tutti sembravano abbandonarlo… Era stato davvero a causa sua che Lisa si era tolta la vita? Era stata la sua normalità, il suo voler vivere nella quotidianità, il dare tutto per scontato che aveva reso la vita di Lisa una zavorra insopportabile?
Non si era accorto che la ragazza che amava aveva bisogno di aiuto e non aveva fatto nulla nemmeno quando, tardivamente, ne era venuto a conoscenza. Non concepiva che una ragazza così giovane potesse morire in quel modo.
Per Guido quel gesto è stato inaccettabile, e ora il peso da sopportare è troppo. Guido a bisogno di ritrovare se stesso, un suo equilibrio, ha bisogno di scoprire perché Lisa è arrivata a tanto, quando tutto ha iniziato a sgretolarsi. Ha tantissime domande a cui troverà risposta durante un viaggio, sia reale che metaforico.
Riuscirà ad arrivare ad una consapevolezza? Riuscirà a capire le motivazioni di Lisa e, ad accettarle? Non sarà un viaggio semplice, non mancheranno gli ostacoli e le delusioni, i dubbi e le paure, eppure sembra essere l’unica strada possibile per ricominciare a vivere.
“Lui doveva seguire il richiamo del suo cuore, trovare la serenità perduta e rimettere a posto quelle cose che dentro di sé avevano perso equilibrio.”
E’ davvero possibile morire così giovani perché soffocati dalla quotidianità? Guido ha sempre pensato che la morte fosse un argomento che non lo riguardasse, non doveva riguardare le persone giovani in generale, che avevano diritto a godersi la vita e viverla senza limiti, senza freni, eppure a soli 24 anni lo aveva già colpito due volte fino a far vacillare le sue più convinte teorie. La morte ti dona senso di precarietà, ti coglie all’improvviso e ti fa sentire impotente, perché non puoi nulla, devi solo accettare gli eventi e superarli come meglio puoi, con il tempo e con le persone che ti amano accanto.
Guido nel suo lungo percorso di consapevolezza e crescita, si troverà anche a passare dal sentimento di accusa nei confronti di Lisa a quello di comprensione. Vivere è un diritto tanto quanto morire, ma chi decide di togliersi la vita è un debole? Una persona che ha smesso di lottare e per questo non andrebbe biasimata? Ma quanto coraggio c’è in un gesto così forte e quanta sofferenza una persona arriva a sopportare per pensare che togliersi la vita sia meno doloroso che continuare a viverla?
Il tema del suicidio è un argomento molto dibattuto che senz’altro divide l’opinione pubblica. Forse ha ragione Guido quando dice che ognuno debba essere padrone della propria vita e decidere se viverla o meno. Siamo stati messi al mondo ma nessuno ci ha chiesto se volevamo esserci e a quali condizioni. Forse non era il caso di Lisa, forse lei avrebbe potuto essere aiutata, sarebbe bastato uno sguardo in più, un’attenzione più sentita, un’amica in più. Davvero non c’era mai stata nessuna avvisaglia prima di quel gesto? A volte fuggire e farla finita sembra l’unica soluzione e da soli non ci rendiamo conto che forse ci sono altre strade, meno dolorose.
Nero non è certamente un libro semplice, devo ammetterlo, e senza dubbio va interpretato. Parla di perdite, scoperte, dolore, ricerca e rinascita. Un romanzo scritto da una penna del tutto nuova per me, ma che mi ha colpito per la sua profondità.
Il romanzo di Emanuele presenta una scrittura di buon livello, è scritto in terza persona ma dal punto di vista di Guido, ma mi è mancato un po’ leggere i pensieri e quello che viveva Lisa mentre piano piano andava alla deriva. E’ diviso in due periodi storici, una prima parte quando Guido e Lisa erano ragazzini, ai tempi della scuola, e una successiva dal giorno prima del suicidio di Lisa fino alla rinascita di Guido.
Il romanzo mi ha colpito, forse per i suoi temi, forse perché mi ha spinto a numerose riflessioni, tuttavia sinceramente ancora oggi, quando rileggo alcuni pezzi sottolineati, temo di non averlo compreso nella sua interezza. Ci sono figure di cui non ho compreso appieno l’entità e lo sviluppo, a volte il romanzo ha sconfinato nello spirituale, cosa con cui io forse sono poco affine inoltre mi sono rimasti numerosi dubbi e domande…ma forse era l’obiettivo stesso dell’autore lasciare i suoi lettori incuriositi e sospesi? Sarà che su una tematica così forte, il “senso di incompiuto” mi turba, ma chissà magari leggendo anche gli altri punti di vista arriverò a chiudere il cerchio rimasto aperto, magari si tratta di un mio limite e nulla di più. Al momento percepisco sentimenti contrastanti. Questa però, è la prima opera che leggo di questo giovane autore e credo di doverne leggere altre per una valutazione più precisa sul suo stile.
Consigliato a chi ama le tematiche forte, a chi vuole uscire dagli schemi e chi predilige le letture un po’ impegnate.