Review Party – Lui. Principe Selvaggio di Meghan March

Titolo: Lui. Principe Selvaggio (Sin Trilogy #1)
Autrice: Meghan March
Genere: Contemporary Romance
Trama: Un Riscoff e una Gable non potranno mai vivere felici e contenti. La rivalità tra le nostre due famiglie è ormai leggendaria.
Dieci anni fa Whitney Gable mi ha colto alla sprovvista con le sue gambe lunghe e i suoi occhi blu magnetici e sensuali. Non sapevo il suo nome, né mi interessava. Come ogni Riscoff che si rispetti, ho preso quello che volevo.
Entrambi abbiamo bruciato ardentemente di passione, finché non ha sposato un altro uomo. Lei mi odia, e fa bene. Dieci anni fa mi sono opposto al suo matrimonio, presentandomi ubriaco alla cerimonia da dove mi hanno sbattuto fuori. Ora lei è a casa, con quelle stesse gambe snelle e quegli stessi occhi, ma senza alcun anello al dito.
Dicono che un Riscoff e una Gable non potranno mai stare insieme… ma io non ho ancora finito con Whitney Gable. Non finirò mai con lei.

Review Party – Lui. Principe Selvaggio di Meghan March primo volume della Sin Trilogy, pubblicato il 30 Maggio 2019 da SEM.

Un titolo ingannevole per una trilogia che no, non è lo spin off della tanto amata Mount Trilogy, questa non è la storia di Temperance.
In tanti – me compresa – siamo caduti nel tranello che la CE ci ha giocato, una trovata che, ammetto, mi ha dato un po’ fastidio.

Principe selvaggio è letteralmente la traduzione del titolo del primo libro di Temperance ma, di fatto, questa nuova serie non c’entra assolutamente nulla con la trilogia precedente di Meghan March.
È tutto nuovo: nuovi protagonisti, nuovi giochi di potere, nuovi intrighi.
Hanno solo una cosa in comune: un enorme cliffhanger finale.
Credo che prima o poi questa donna farà cedere il mio cuore, ma per fortuna non è questo il giorno.

“Whitney è come tornare a casa. Lei è la perfezione avvolta di spine, ma vale la pena correre il rischio di pungersi.”

Lincoln Riscoff è l’erede della famiglia il cui nome è associato a tutto: soldi, potere, lavoro.
I Riscoff hanno le mani in pasta in tantissime aziende differenti – dalla società dei pullman, passando per il tribunale, arrivando a lei, l’azienda che ha dato loro tutta la fortuna: l’azienda del legname – e comandano un paesello che ben presto è diventato una città.
I soldi generano potere.
Il potere può far nascere la paura.
E chi ha perso tutto è la famiglia Gable.

I Gable hanno dato il nome alla città, hanno posseduto la miniera di diamanti, una miniera che poi è stata la loro rovina, perché si è esaurita troppo presto.
Da più di un secolo tra le due famiglie non scorre buon sangue, i Gable hanno perso ogni cosa e i Riscoff si sono arricchiti grazie ai loro fallimenti. C’è solo una regola da rispettare: mai mischiare una famiglia all’altra.

Dieci anni fa, però, Lincoln ha incontrato una bellissima ragazza in un bar, hanno passato la notte insieme e tra loro è scattata subito la scintilla, che poi è morta nell’istante in cui Whitney Gable ha scoperto di essere andata a letto con l’erede della famiglia che ha distrutto la sua.

Non sarebbe più dovuto succedere, ma i due non riescono a stare lontani e iniziano a frequentarsi di nascosto. É proprio durante uno di questi incontri clandestini che vengono scoperti e tutto, nel giro di un attimo, va in frantumi.
Non contano i sentimenti che provano l’uno per l’altra, non importa che siano due ragazzi. Il sangue è più forte e non possono tranciare il legame con le loro famiglie.

Succederà qualcosa, poi, che porterà Whitney lontana da Lincoln finché, dieci anni dopo, Whit è obbligata a tornare a Gable, per il matrimonio della cugina, e a ritrovarsi faccia a faccia con l’unico uomo che abbia mai amato.

“Lei sta per tornare. Whitney Gable… l’unica donna che ho mai desiderato veder camminare lungo la navata vestita di bianco. E l’ho vista. Ma c’era un altro al posto mio.”

Il tempo è passato, ma non l’attrazione e i sentimenti che provano l’uno per l’altra. Potrebbero riprendere da dove si sono interrotti, ma le cose non sono così facili.
“Mai con una Gable” è una frase che Lincoln sente spesso dal ritorno di Whit, ma questa volta non è disposto a soccombere al sangue che scorre nelle sue vene. Vuole lottare per lei, per loro, ed è disposto a rischiare tutto. Basterà questo per ritrovare la felicità?
Ma, soprattutto, cos’è successo dieci anni prima?

L’alternanza di capitoli al presente e al passato ci permette di ripercorrere passo passo la storia dei due protagonisti, in perfetto stile March: tutto ciò che succede viene spiegato, tranne per il fatto che rimarrete con il fiato sospeso per buona parte del libro.
La capacità dell’autrice di creare la giusta tensione tra i personaggi e nelle varie situazioni è invidiabile, perché riesce a farti incuriosire pagina dopo pagina.
E sì, vorrete insultarla per il finale, perché anche questo è in perfetto stile March: il fiato trattenuto e un enorme punto di domanda.

Se nella prima trilogia i protagonisti mi avevano conquistata per la loro forza e tenacia – soprattutto la protagonista femminile – in questo libro troviamo una donna con un passato difficile, che ha fatto scelte discutibili e ha paura, così scappa. Whit è la classica donna che scappa sempre appena c’è un problema. Non le mie preferite, lasciatemelo dire.
Lincoln è l’alpha man solito: bellissimo, testardo, ricco, abituato ad avere ciò che vuole.
Per quanto mi riguarda si fa anche comandare troppo a bacchetta – ha trent’anni, non diciannove, un po’ di balls potrebbe anche tirarle fuori ogni tanto -, però ha un lato positivo: fa sorridere Whit.
Insieme sono carucci, ti fanno venire voglia di tifare per loro e farlo è abbastanza naturale. E adesso mi aspetto decisamente guai grazie a due donne odiose: un’arrampicatrice sociale e la madre di Linc.

Lui. Principe Selvaggio è una storia alla Romeo e Giulietta, in cui l’amore è impedito da antichi rancori e i due protagonisti dovranno affrontare le loro famiglie per poter essere felici insieme. Speriamo però in un finale diverso per loro, senza veleni e pugnali insomma.

4 stelle

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