Review Party – Le verità sepolte di Angela Marsons
Trama Quando, durante uno scavo archeologico, vengono rinvenute alcune ossa umane, uno sperduto campo della Black Country si trasforma improvvisamente nella complessa scena di un crimine per la detective Kim Stone. Non appena le ossa vengono esaminate diventa chiaro che i resti appartengono a più di una vittima. E testimoniano un orrore inimmaginabile: ci sono tracce di fori di proiettile e persino di tagliole da caccia. Costretta a lavorare fianco a fianco con il detective Travis, con il quale condivide un passato che preferirebbe dimenticare, Kim comincia a investigare sulle famiglie proprietarie e affittuarie dei terreni del ritrovamento. E così, mentre si immerge in una delle indagini più complicate mai condotte, la sua squadra deve fare i conti con un’ondata di odio e violenza improvvisa. Kim intende scoprire la verità, ma quando la vita di una sua agente viene messa a rischio, dovrà capire come chiudere al più presto il caso, prima che sia troppo tardi.
Una serie da oltre 3 milioni di copie
Pubblicata in 26 lingue
Numero 1 in Italia e Inghilterra
La verità è stata sepolta a lungo. Fino a ora.
Hanno scritto di lei:
«Angela Marsons è proprio brava. L’avevo candidata al trono di Regina del giallo lasciato vacante da Patricia Cornwell e riconfermo la nomination.»
Antonio D’Orrico
«Kim Stone è una detective che dovete assolutamente conoscere.»
D La Repubblica
«Angela Marsons è paragonabile al campione americano del thriller James Patterson.»
Il Corriere della Sera
«Un giallo superbo. Trama e scrittura sono semplici e afferrano il lettore come vuole la tradizione britannica. Solo che stavolta, al posto della campagna inglese, c’è la cruda realtà delle periferie. L’adrenalina è sino alla fine, per oltre 300 pagine. E non è facile, di solito.»
Il Fatto Quotidiano
Review Party – Le verità sepolte di Angela Marsons, thriller e sesto volume della serie Kim Stone, in uscita oggi 4 novembre.
Vi svelo un segreto: quando un anno e mezzo fa sono stata ceduta al blog Esmeralda Viaggi e Libri per la simbolica cifra di 30 denari (ahahahahaha!) , il mio primo pensiero è stato: “Potrò leggere la Marsons e far sapere a tutti quanto la amo”.
Poco importa se grazie al blog ho letto tantissimi autori, a molti dei quali ero sicura non mi sarei avvicinata, e ne ho scoperti altri che mi hanno regalato delle meravigliose esperienze di lettura. Ogni volta che la Newton Compton pubblica un nuovo capitolo della serie dedicata a Kim Stone, ripenso al mio primo approccio con il blog con lo stesso disincantato entusiasmo.
Prima di parlarvi di Dead Souls, titolo originale de Le verità sepolte, è doverosa una premessa. I libri di Angela Marsons, seppur appartenenti ad una serie, possono essere letti anche singolarmente. Ogni romanzo ha un tema e un’indagine a sé stante, ma il mio suggerimento è quello di seguire l’ordine di pubblicazione, perché approcciarvi a Kim Stone senza sapere niente del suo passato, senza essere stati testimoni della crescita del suo personaggio, potrebbe essere un po’ spiazzante. È fondamentale conoscere questa donna a 360 gradi, scoprirla fin dal suo primo caso poliziesco, scandagliare i lati della sua spigolosa personalità e, infine, amarla incondizionatamente.
Le verità sepolte è il sesto volume della serie dedicata al detective della Black Country (piccola curiosità: la stessa autrice vive all’interno di questa contea inglese), Kim Stone.
Indovinate un po’? Al momento, questo libro è il mio preferito della serie, che comprende undici volumi finora pubblicati. Sento le vostre voci fuori campo, ho scritto, detto e urlato ai quattro venti lo stesso dei titoli precedenti. L’autrice ha la grande capacità di sorprendermi ogni volta, quando penso che Angela Marsons potrebbe aver abbondantemente saturato il personaggio da lei creato, ecco che vengo piacevolmente smentita. Nessun calo narrativo, nessuno scivolone. Ogni libro contiene un piccolo pezzo di un rompicapo che, osservato nella sua complessa interezza, ci restituisce un bellissimo soggetto.
E il soggetto in questione è sempre lei, la nostra amata Kim Stone, che questa volta è alle prese con una indagine complessa, non solo sotto il profilo investigativo, ma soprattutto perché per risolverlo dovrà fare a meno della sua fidata squadra, collaborando con un altro commissariato e con un ex collega, con il quale i rapporti non sono idilliaci: Tom Travis.
Dagli scavi archeologici in un terreno vengono riesumate delle ossa umane letteralmente gettate alla rinfusa. Dai rilievi risulta che le ossa appartengono a vittime diverse. Il terreno si trova al confine tra due contee e, per non doversi contendere la giurisdizione, il capo di Kim propone alla detective di collaborare con il commissariato della contea vicina, cui fa capo Tom Travis. Non conosciamo subito i motivi dell’antipatia reciproca tra i due detective. Erano amici, colleghi, ma qualcosa ha distrutto il loro rapporto. Per Kim collaborare con qualcuno che non gode della sua stima, ma soprattutto privata dei suoi fidati collaboratori, è qualcosa di snervante. Non c’è dialogo, non si riesce a fare il punto della situazione perché entrambi hanno metodi di lavoro assolutamente diversi: Kim ha un approccio più immediato e non si ferma fino a quando non arriva al nocciolo della questione, invece il detective Travis sembra seguire un ritmo differente. E mentre i due si mettono i bastoni tra le ruote, una serie di crimini violenti sconvolge la vita del resto della squadra di Kim. Strani suicidi, un’ondata di violenza mai vista, tutti crimini che sembrano non avere un denominatore comune, ma che si ritrovano a convergere verso un finale amaro e di grande impatto emotivo.
Mi sono tenuta volutamente ai margini della trama perché non voglio anticiparvi niente, non voglio spoilerarvi un romanzo che ho letteralmente divorato in poche ore, una vicenda che più di una volta mi ha fatto sciogliere in lacrime di frustrazione, di rabbia, di dolore. Il tema di quest’ultimo romanzo gira intorno ai crimini d’odio, alla violenza assurda e inaudita verso le minoranze, verso chi ha un colore di pelle diverso dal nostro.
“Prendersela con degli sconosciuti per il colore della pelle o per l’etnia, persone che, come se non bastasse, non possono neanche reagire… Erano anni che non sentivo una storia così malata, disgustosa. Quindi, possiamo starcene qui a tirare calci al muro, a urlare che è tutto sbagliato, oppure possiamo andare a cercare quei bastardi.”
A differenza dei precedenti libri di questa incredibile autrice, che in molti paragonano alla Cornwell, non ho trovato la solita scossa adrenalinica. Non è assolutamente una critica la mia. Ho apprezzato, invece, questa narrazione un po’ più lenta, perché mi ha permesso di metabolizzare il tema, niente affatto di facile digestione. Angela Marsons ci dimostra ancora una volta la sua innata capacità non solo di dare vita ad uno dei personaggi più belli della letteratura di genere poliziesco, ma di porre una grandissima attenzione sui temi caldi della società attuale. E parlare di razzismo, prendere delle posizioni dure e ferme non è solo un atto di coraggio, è anche un modo per spingerci a fermarci a riflettere su quanto il genere umano stia andando alla deriva.
Mi ha spiazzato leggere di Kim Stone in difficoltà, saperla lontana dalla sua squadra, ormai collaudata ad agire come una macchina ben oliata; questo però ha fatto riemergere quel lato della donna che ho sempre amato oltremisura. Perché a noi la Kim che sembra incapace di provare alcuna emozione, ma che in realtà le assorbe tutte sottopelle, piace da matti. Ho adorato l’introduzione del personaggio di Tom Travis, spero sia uno dei regular, perché i dialoghi tra Kim e quest’ultimo rasentano la perfezione e sono infarciti di quel black humor tipicamente inglese che io amo.
Vi lascio con le parole dell’autrice che alla fine di ogni libro ci regala delle meravigliose lettere di ringraziamento.
“Continuerò ad aspettare piena di speranza il giorno in cui ci concentreremo di più su ciò che ci accomuna e non su quello che ci divide.”
Grazie, Angela, grazie di vero cuore.