Review Party – La versione migliore di me di Kara McDowell
Trama Una persona prende in media trentacinquemila decisioni al giorno. Un numero esorbitante per Paige Collins che, paralizzata dalla paura di fare una scelta sbagliata, passa la maggior parte del suo tempo a stilare elenchi degli infiniti modi in cui le cose potrebbero andarle storte e viene risucchiata in una spirale di “e se” ogni volta che si ritrova davanti a un bivio. Quando le si presenta l’occasione di realizzare uno dei suoi più grandi sogni – volare a New York per le vacanze di Natale e spingersi oltre i confini della cittadina dell’Arizona dove è nata e cresciuta – dovrà decidere se coglierla o rinunciarvi per trascorrere le vacanze con il suo migliore amico Fitz, del quale è segretamente innamorata. Così il sogno si trasforma in un incubo, ma proprio nel momento in cui Paige sta per rimanere schiacciata dal peso di quella scelta impossibile, ecco che la sua vita inizia a scorrere su due binari paralleli… Sliding Doors incontra Quando l’amore è magia – Serendipity in una storia senza tempo fatta di crescita, amore e infinite possibilità.
La versione migliore di me di Kara McDowell, young adult pubblicato da Piemme Editore il 9 novembre appena trascorso.
Ma voi credete nel destino? O quell’effetto sliding doors è soltanto un film che ricordate per l’interpretazione magistrale di una giovanissima Gwyneth Paltrow?
Se però come me siete perennemente divorati dalla fatidica domanda “come sarebbe andata se…” e tentate di immaginare come sarebbero andati i fatti, gli eventi, le situazioni se solo vi foste comportati in maniera totalmente diversa, beh ecco, questo libro fa esattamente al caso vostro.
Proprio perché da sempre ci interroghiamo sul nostro rapporto con il tempo e su quale correlazione c’è tra le nostre scelte e quello che ci accade, sono anche giunta alla conclusione che tutto ciò è dominato dal caos. Non solo perché inevitabilmente predestinato (o forse no), ma anche perché ci sono cose che, al di là del nostro potere, aprono un ventaglio di opportunità e futuri condizionali che noi non possiamo certo controllare.
E quindi? Il destino segnato va a finire su per il camino?
Piuttosto, è tutto ed il contrario di tutto: se una certa cosa non accade in un determinato istante, prima o poi accadrà perché è “scritto” nel libro del destino di ciascuno di noi.
In La versione migliore di me, Paige -la protagonista- è una studentessa all’ultimo anno con una cotta colossale per il suo migliore amico.
Fitz è bello, educato, sportivo, solare e molto romantico, insomma come non amarlo? Il loro è un sodalizio nato dall’infanzia, un’amicizia speciale per la quale Paige è pronta a sacrificare qualsiasi cosa, anche i propri sentimenti. Perché Fitz, nella quotidianità, non potrebbe mai scegliere lei come compagna per la vita, giusto?
Proprio per questo lei incoraggia i suoi appuntamenti e lo conforta nelle sue disavventure amorose. Fa un male cane al cuore, non solo perché è costretta a vederlo con le altre, ma anche perché le storie d’amore di Fitz sono molte e di breve durata e lei è sempre pronta a raccoglierne i cocci.
Inoltre Paige è spesso paralizzata dall’indecisione ed in preda all’ansia. Anche per le più piccole scelte si affida al caso, o meglio ad un’app, che anziché aiutarla la porta a combinare un disastro dietro l’altro. Senza mai riuscire a dichiarare i propri sentimenti a Fitz. Ma qui non si tratta di semplici paure adolescenziali: solo il pensiero che una singola ed unica scelta possa cambiarle completamente la vita le causa attacchi di panico in piena regola.
Un giorno però si trova a dover scegliere se trascorrere le vacanze natalizie con la madre a New York -il sogno nel cassetto per eccellenza- o con Fitz e la sua famiglia in montagna. Riuscirà Paige a decidere finalmente per sé stessa? E che impatto avrà questa scelta sulla sua vita? E su quella degli altri?
E qui viene il bello cari lettori! A questo punto la storia si divide in un’alternanza di trame che raccontano il destino di Paige seguendo entrambe le sue possibili scelte. Ditemi se non è geniale, io l’ho adorato! Ma forse proprio perché, come ho già detto sopra, sono una fan dell’effetto sliding doors.
Kara McDowell in ogni caso riesce a creare una storia con diverse trame in cui è il lettore stesso a sperimentare le possibili soluzioni. E in entrambi i casi piangendo e gioendo con la protagonista. A mio avviso una maniera davvero interessante e unica per raccontare non solo quanto le scelte influiscono sul destino, ma anche e soprattutto ciò che sentiamo veramente quando ci troviamo davanti a un bivio.
Non vi rivelerò di certo qual è la strada realmente intrapresa dalla protagonista, ma posso dirvi invece che è stato davvero edificante riconoscere in lei molto di ciò che siamo nella realtà. Paige è un personaggio in cui è facile immedesimarsi, sfido chiunque a non rivedersi almeno un po’ in lei! Nel corso del romanzo ha dovuto combattere con la consapevolezza ma si sa, è solo cadendo che ci si rialza più forti di prima e lei ne sa qualcosa. La sua crescita personale collima con la presa di coscienza dei propri limiti, l’accettazione del suo disturbo d’ansia e il cambio di visione nei confronti della terapia. Un atteggiamento maturo il suo, che offre ai giovani lettori una prospettiva più vicina a loro. Personalmente lo ritengo un consiglio più che prezioso. Non è sempre un’esperienza confortante mettersi a nudo, ci vuole coraggio e la nostra Paige qui ne ha avuto davvero tanto.
La versione migliore di me è sicuramente un romanzo adorabile, con un mix perfetto di argomenti che vi faranno amare un po’ di più il Natale e le storie d’amore sotto la neve ma soprattutto riflettere sull’accettazione di sé. Mi sono piaciute le ambientazioni (vogliamo parlare di New York a Natale?), tutti i personaggi che hanno apportato qualcosa in più alla vita della protagonista e le discussioni sulla salute mentale, cosa piuttosto rara nelle letture natalizie. Ma soprattutto il personaggio di Paige che si trasforma attraverso le pagine fino a giungere al gran finale. Che no, tranquilli, non vi svelerò, purché andiate a comprare subito questo libro!
Grazie a Kara McDowell perché il viaggio di Paige verso la comprensione di sé stessa è più che realistico, così pieno di speranza da essere il regalo di Natale che tutti ci meritiamo.