Review Party – La seconda moglie di Juls Way
Trama: «Allora ditemi, lady Montegue, come immaginate la donna del nuovo secolo?»
«Sarà libera.»
Londra, 1899
All’alba del nuovo secolo, lady Lavinia Roseland, figlia del Conte di Carvanon, è costretta a un matrimonio combinato con lord Edward Montegue. Un’unione nata male in partenza: lei ha una reputazione macchiata, un carattere terribile e una lingua ben affilata; lui, vedovo e con una carriera politica da portare avanti, la vorrebbe tenera e devota. Tuttavia, Edward non è immune al fascino di Lavinia che, con le sue mise maschili, si fa ambasciatrice di idee nuove e rivoluzionarie. Ad avvicinarli sarà la strana e improvvisa sparizione del padre di lei. Marito e moglie si ritroveranno così nella romantica Cornovaglia, ospiti di una tenuta ricca di misteri, per scoprire vecchi e nuovi intrighi della famiglia Carvanon.
La seconda moglie di Juls Way, romance storico pubblicato da Words Edizioni l’8 luglio appena trascorso.
Se dico femminista c’è ancora qualcuno che storce il naso. Chi? Quelle persone aggrappate ai tipici stereotipi sulle attiviste femministe, stereotipi come “odiatrici di uomini” e “poco simpatiche”. E se ci pensate bene, contribuiscono a limitare la possibilità, per le donne, di abbracciare l’impegno per la liberazione della donna come una scelta di vita. Perché se c’è la voglia di combattere, non è detto che debba esserci anche la voglia di sentirsi giudicate per nulla.
Purtroppo non c’è modo di creare una “nuova immagine” del femminismo senza privarlo della sua energia essenziale, perché il femminismo è duro, impegnativo e pieno di rabbia giustificata. Puoi ammorbidirlo, sessualizzarlo, ma il vero motivo per cui molte persone trovano la parola femminismo spaventosa è che il femminismo è davvero una cosa spaventosa ma solo per chiunque goda del privilegio di essere maschio. Perché chiede agli uomini di accettare un mondo in cui non ottengono ossequi speciali semplicemente perché sono nati maschi. E quindi, rendere il femminismo più “carino” non lo renderà automaticamente più facile da digerire.
Infatti il nocciolo della politica femminista – ma in realtà quello di qualsiasi tipo di politica radicale – è che alcuni principi sono più importanti dell’essere universalmente adorati, e parliamo dell’essere adorate da quel particolare tipo di uomini che amano le donne con lunghi capelli fluenti che sorridono in silenzio.
Lady Lavinia Roseland, la protagonista del nuovo romanzo di Juls Way, è decisamente una femminista ante litteram. La bellissima figlia del conte di Carvanon, ha nobilissimi natali ma una lingua davvero tagliente ed irriverente. Inutile dire che con un carattere ribelle e anticonformista si mette decisamente nei guai, finché dei trascorsi burrascosi la rendono irrimediabilmente rovinata agli occhi dell’alta società. Spedita in Francia per redimersi, non sembra aver compreso ciò che l’elite, di cui anche la famiglia fa parte, si aspetta da lei. Si traveste da uomo, segue la politica e le lotte femministe per il diritto di voto ed incontra le sue amiche di nascosto trastullandosi con whiskey e sigaro come se nulla fosse. Capite quindi che alla fine dell’800 la libertà per le donne era davvero lontana da ciò che conosciamo oggi, per questo è costretta ad un improvviso matrimonio combinato, nonostante la mancanza di dote.
La sfortuna però, la vuole accasata a Lord Edward Montegue, il classico uomo tutto d’un pezzo dall’aplomb inflessibile che, ligio alle convenzioni sociali, è dedito al lavoro e alla carriera politica. Accrescere le sue finanze ed il suo titolo è ciò che gli interessa maggiormente, ecco perché la donna che desidera come moglie è colei che rende il quadro completo agli occhi della società: la tipica “donna trofeo” da mostrare a ogni evenienza e utile unicamente a garantire l’erede al casato.
Il femminismo per Edward Montegue è solamente il capriccio, non giustificabile, di viziate donne che non sanno come consumare il tempo, divise fra tè e pettegolezzi.
Tuttavia il karma riserva sempre delle sorprese interessanti quando unisce in matrimonio questi due individui -solo all’apparenza- molto diversi tra loro e decisamente male assortiti!
Lord Edward Montegue non ha fatto bene i suoi calcoli quando, deciso a risposarsi, chiede in moglie Lady Lavinia, cugina della prima moglie morta prematuramente. Abituato alla docilità di quest’ultima, e decisamente irritato dalla fermezza della prima, sembra non comprendere che la libertà di idee e comportamenti sono alla base dello stare bene. Ma ci vorrà tempo, molto tempo e tanta pazienza, da parte di Lavinia, affinché lui capisca che non è una donzella fragile in difficoltà, che ha bisogno di essere salvata. Lei è decisamente una tosta che si salva da sola con l’unico modo che conosce per amare: mettendo in gioco tutta sé stessa e le proprie fragilità.
Il disastro è praticamente annunciato! Edward, fermo nella sua decisione, va avanti nel proprio intento e sempre più sicuro di riuscire a domare la bella Lavinia, finisce per reprimere la sua indole ribelle. Lei d’altro canto è totalmente frastornata dagli eventi, poiché non è solo il matrimonio con un quasi sconosciuto a cambiarle la vita, ma piuttosto la consapevolezza di sentirsi abbandonata al proprio destino. Sì, perché il padre che adora sembra essere scomparso nel nulla senza dare nessuna notizia e la madre improvvisamente smette di darle il tormento.
Lady Lavinia però non si dà per vinta, dopo un primo momento di debolezza torna, pagina dopo pagina, a sprigionare tutta la forza che possiede. La femminista che c’è in lei ribolle nelle vene pronta ad esplodere! Bene, quell’odioso di suo marito non la considera come un essere con una propria identità ma piuttosto come un bene che deve sfruttare? Lei allora lo provoca -e come se lo provoca- spingendolo al limite delle proprie convinzioni per farlo uscire finalmente dal proprio guscio. Inutile dirvi che i battibecchi tra i due sono davvero esilaranti, tra battute al vetriolo ed invettive molto colorite. Le provocazioni di lei e le privazioni di lui sono un tira e molla che vi terranno sospesi fino all’ultima pagina! Chi dei due avrà la meglio?
A fare da sfondo a questa coppia pronta a scoppiare come una bomba ad orologeria, c’è la traccia noir della scomparsa di Lord John, il padre di Lavinia, e la profonda crisi economica della famiglia Carvanon. Attraverso personaggi secondari degni di un romanzo d’appendice, si snodano una serie di eventi avvincenti e pieni di mistero che portano i Montegue a trasferirsi in Cornovaglia alla ricerca della verità. Invischiati in un complotto davvero ben congeniato, e obbligati a convivere in maniera frugale ed anticonvenzionale rispetto allo sfarzo di Londra, faranno così delle scoperte davvero interessanti ed inaspettate che cambieranno il corso dell’intera storia.
Se avete bisogno di un libro che vi catapulti totalmente in un’altra epoca, più precisamente quella vittoriana, e in un’ambientazione da sogno tra la brughiera della Cornovaglia e la campagna Inglese, avete trovato quello giusto. Aggiungete un matrimonio di convenienza e battute al vetriolo, con personaggi che faticherete a dimenticare, sullo sfondo di una misteriosa sparizione che aprirà il vaso di Pandora.. ed ecco la formula vincente per una lettura al cardiopalma che vi lascerà del tutto senza fiato! Prendetevi il vostro tempo, sotto l’ombrellone con una bibita bella ghiacciata, non vi alzerete dalla sdraio fino alla parola FINE. Credete a me.
Brava Juls Way, un’autrice che sicuramente terremo d’occhio, per aver trovato il coraggio di scrivere un regency che ha davvero il sapore dello storico, molto ben curato fin nei minimi particolari, e soprattutto per aver dato valore alla lotta per la parità di genere ricordandoci che amare significa essere liberi, anche liberi di camminare uno a fianco dell’altro.