Review Party – La corte dei miracoli di Kester Grant

Trama Dopo il fallimento della Rivoluzione e l’uccisione di tutti i rivoluzionari, Parigi è una città divisa in due. Accanto al reticolo di viali severi, fiancheggiati da bossi e frequentati dall’aristocrazia, prospera infatti una giungla tenebrosa popolata da sciami di mendicanti, ladri ed emarginati, teatro di crimini e miseria, un luogo oscuro e senza leggi. Qui il potere è gestito dai Miserabili, una formidabile corte di criminali divisi in nove corporazioni, chiamata la Corte dei Miracoli. Membro della Corporazione dei Ladri, Nina Thénardier può rubare qualunque cosa a chiunque. La ragazza, soprannominata la Gatta Nera, ha sfidato la sorte così tante volte da essere quasi diventata una leggenda tra i Miserabili. Eppure questo non sembra contare molto quando, ancora una volta, la sua strada si incrocia con quella di Lord Kaplan, detto Tigre, feroce capo della Corporazione della Carne. L’uomo ha messo gli occhi sulla sorella della giovane ladra e, si sa, nessuno è mai riuscito a impedirgli di ottenere ciò che vuole. Non ci è mai riuscita la Corte dei Miracoli, come potrebbe farlo Nina, sveglia certo, ma comunque una ragazza, minuta per di più? Di due cose, però, Tigre non ha tenuto conto. La prima è una regola inviolabile per tutti i Miserabili: mai, mai rubare a una ladra. E la seconda è che, quando si tratta di proteggere chi amano, le gatte sono capaci di mostrare denti e artigli e di diventare decisamente pericolose… Ispirandosi a due capolavori della letteratura di tutti i tempi, “I miserabili” di Victor Hugo e “Il libro della giungla” di Rudyard Kipling, Kester Grant tesse un’ammaliante storia di crudeltà, passione e vendetta che, attraverso le vicende della protagonista, condurrà i lettori nel ventre più oscuro di Parigi, passando per la sfavillante corte di Francia per abbracciare l’alba di una nuova rivoluzione.

Review Party – La corte dei miracoli di Kester Grant romanzo fantasy ucronico in uscita domani 12 ottobre 2021, edito Mondadori, primo volume della trilogia “Court of miracles”.

Eccoci al cospetto di una piacevolissima rivisitazione de “I Miserabili” di Victor Hugo con un’ambientazione ispirata a “Il libro della giungla” di Rudyard Kipling.

Notizia che farà felici chi ha letto i due libri su citati, ma che piacerà certamente anche a chi non si è ancora mai avvicinato a questi due classici della letteratura.

Non aspettatevi l’ex galeotto Jean Valjean come protagonista della storia – sebbene sia un personaggio che certamente incontrerete – ma piuttosto Éponine, detta Nina, nonché Gatta Nera della Corporazione dei Ladri, una Miserabile de La Corte dei Miracoli.

«Ci sono nove Corporazioni e nove Signori. Tuttavia, il seggio delle Sorelle è vuoto e un falso signore, un mercante di schiavi, siede tra noi!»

Ci troviamo in una Francia post-rivoluzione, intorno i primi anni del 1800, la città di Parigi è popolata da soli nobili, il re e la regina Maria Antonietta risiedono nel Palazzo delle Tuileries col loro unico erede maschio. Il resto della popolazione è relegato fuori le mura della città, emarginato e reietto. Per salvaguardarsi e difendersi, i Miserabili – perché così vengono visti agli occhi del mondo – decidono di organizzarsi dividendosi in Corporazioni, assegnate per talento e predilezione, nonché per tipologia di crimini commessi. Ad ogni Signore a capo di una Corporazione spetta di diritto un seggio alla Tavola Alta della Corte dei Miracoli, da loro perciò costituita.

Nove le Corporazioni totali: i Ladri, i Mendicanti, gli Assassini, i Mercenari, i Giocatori d’azzardo, i Contrabbandieri, le Prostitute, i Mangiatori d’Oppio e gli Uomini di Lettere. All’interno della Corte dei Miracoli non esistono cognomi, né razze o religioni, ogni Signore è il Padre di ogni membro della Corporazione a cui appartiene, la Madre è la Città. Le aggressioni ai danni di un membro di un’altra Corporazione sono proibite dalla Legge, e perciò considerate atti di guerra verso l’intera Corte.

Ed è più o meno da qui che tutto ha inizio . . .

Vedo come iniziò: con una sorella che piangeva nel suo letto, con una bambina così terrorizzata da consegnarsi a un Ladro, con una ragazzina così incantevole da indurre il mondo a entrare in guerra per possederla.

Nina viene improvvisamente allontanata dalla sorella Azelma con l’unico scopo di evitarle il suo stesso destino: essere venduta a Lord Kaplan, detto Tigre – Signore della Corporazione della Carne – dal loro stesso padre, Thénardier, diventando così sua schiava.

Da questo momento in avanti, Nina passerà gli anni a venire alla ricerca della sorella perduta e di un modo per portarla in salvo, spingendosi ben oltre il limite delle sue capacità, diventando la Gatta Nera, membro della Corporazione dei Ladri, e rischiando innumerevoli volte la propria vita.

Durante questo lungo e tortuoso percorso, pieno di insidie e lungo decenni, farà la conoscenza di personaggi che, in un modo o in un altro, lasceranno il segno nella sua vita, come lei nelle loro. Il suo personaggio è davvero ben articolato e ricco di sfaccettature, tanto da dimostrarsi anche subdolo e macchinoso.

Alle volte non capirete i suoi comportamenti – tanto da chiedervi ‘perché?’, o per meglio dire, ‘pourquoi?’ – altre volte li capirete fin troppo bene, ammirerete la sua forza e il suo coraggio ed esclamerete ‘bien fait!’.

Fondamentale e decisivo il personaggio di Ettie, ragazzina incredibilmente bella ed innocente, che attirerà su di sé sguardi inopportuni, tanto da finire per essere la causa di una tanto temuta guerra tra i Miserabili.

Altrettanto rilevante è il personaggio del delfino di Francia, erede al trono francese, Romain, che dimostrerà negli anni di essere ben distante dalla politica di governo dei regnanti suoi genitori.

Il premio per il più simpatico lo vince sicuramente Enjolras Saint-Just, un Viandante Diurno, uno studente rivoluzionario – con un forte senso dell’umorismo – che vorrebbe cambiare il mondo in cui vive e lo fa lottando con le unghie e con i denti, ma soprattutto con estrema intelligenza.

Arriviamo infine al su citato Jean Valjean, che anche qui troviamo chiuso in carcere, un Uomo di Lettere liberato dalla nostra Nina e per questo suo debitore. Non poteva di certo mancare il personaggio di Javert, che qui è però un’ispettore di polizia… ‘donna‘ – sicuramente un po’ anomalo per il tempo, bisogna dirlo!

Non vi nascondo che – da irrimediabile romantica quale sono – ho sperato con tutta me stessa di scovare tra le pagine il preludio di qualche improbabile storia d’amore che vede la nostra Nina come protagonista, ma ho dovuto accontentarmi solo di qualche bacio rubato a tradimento. Sicuramente mentre leggerete sono ben tre i cuori che la nostra piccola Ladra ha ampiamente catturato, ed ho il sentore che magari ci sarà qualche risvolto più succulento nel prossimo capitolo della trilogia, incrocio le dita!

«…Ci servono persone abili e astute se vogliamo avere successo. Cosa ne dici? Ti unirai alla nostra impresa? La causa ha bisogno di te.»
«La causa ha bisogno di me?»
«Io ho bisogno di te» dice con la tenerezza di un amante. Poi sorride, abbozzando un sogghigno spietato e terrificante. «Non capisci, Gatta Nera? Insieme, cambieremo il mondo.»

Curiosi di sapere se insieme lo cambieranno davvero?
Riuscirà la nostra Nina a salvare sua sorella e tutte le altre persone coinvolte?
Una cosa è certa, ci proverà tirando fuori gli artigli da gatta e l’astuzia tipica di ogni felino che si rispetti.

Definirei La Corte dei Miracoli un romanzo ricco di colpi di scena, avventuroso, avvincente e a tratti un po’ macabro, un genere che pensavo non riuscisse pienamente a colpirmi ma che invece c’è riuscito a pieni voti. Non vedo l’ora di leggerne il seguito, intanto questo primo volume ha lasciato decisamente il segno. Assolutamente da leggere!

Sono stata dagli Assassini e sono sopravvissuta. Sono stata dai Fantasmi e ho salvato Saint-Just. Mi sono introdotta nello Châtelet e ho fatto evadere il Signore dei Morti. Ho liberato un membro della Corporazione delle Lettere. Ho tenuto Ettie al sicuro. Sono la Gatta Nera della Corporazione dei Ladri, e queste sono le azioni che ho compiuto.

 

 

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