Review Party – In fuga da te di Jennifer L. Armentrout

In fuga da te

Mi hai salvato la vita. Pensavo che questa fosse la fine. Invece è soltanto l’inizio…
È stata rapita, è stata torturata, è stata costretta a tradire le persone che ama. Adesso, Ivy Morgan vuole solo dimenticare. Eppure più passano i giorni, più lei ha l’impressione che quella terribile esperienza non le abbia lasciato solo incubi e cicatrici. C’è come una forza oscura che si muove dentro di lei, un Male che diventa sempre più forte e che Ivy teme possa prendere il sopravvento… Ren Owens ha fatto di tutto per Ivy: ha mentito all’Ordine, disertato la sua missione, ucciso chiunque avesse scoperto il loro segreto. E per poco non l’ha persa. Adesso lui e Ivy devono affrontare la prova più grande: trovare il modo per chiudere i portali che collegano il nostro mondo con quello dei fae e sconfiggere il Principe una volta per tutte. Tuttavia ben presto si renderanno conto che ciò che pensavano di sapere sul Principe, sull’Ordine e persino su loro stessi non è altro che una copertura. Soli, senza più nessuno di cui potersi fidare, Ivy e Ren saranno costretti a scendere a patti col loro peggiore nemico pur di salvare l’umanità intera…

In fuga da te

Review Party – Recensione di Esmeralda – In fuga da te di Jennifer L. Armentrout, volume conclusivo della Wicked trilogy, in uscita oggi, 4 ottobre, grazie alla Nord.

Dopo aver concluso la serie posso affermare con assoluta certezza che questa è la ‘meno riuscita’ dell’Armentrout. So che molte l’hanno amata ma io non sono riuscita a entrare completamente in sintonia con la protagonista che, pur essendo abbastanza tosta, manca di quel lato caloroso che ricerco.

Sicuramente sul mio giudizio pesa il fatto che non ami particolarmente gli erotici e le scene di sesso non accolgano il mio gusto (vi confesso che spesso le salto di peso) mi sembra che non aggiungano nulla alla storia. Il difetto maggiore di questo volume conclusivo sta nello stravolgimento che l’autrice ha deciso di attuare. Io amo i colpi di scena, ma questi devono lasciarmi a bocca aperta. In questo caso avevo capito già dal principio una cosa molto importante e un’altra mi è sembrata una scorciatoia non necessaria e alquanto fastidiosa.

Uffa perché devo essere così critica? Dovete capire che il paranormal è uno dei generi che mi ha fatto avvicinare alla lettura circa una decina di anni fa e che la serie LUX della Armentrout resta una delle mie preferite in assoluto, per cui quando mi approccio a un libro appartenente a questo genere, ancor più se scritto dalla stessa autrice, non posso fare a meno di paragonare tutto alle serie che tanto ho amato e mi hanno fatto sognare a occhi aperti. Qui la Armentrout è molto più splatter, ogni tanto ha cercato di virare perfino sull’horror, ma questo espediente non mi sembra le sia riuscito e di un ibrido non me ne faccio nulla. Lo dico a malincuore perché il suo stile è sempre incalzante e scorrevole, ma l’unica ‘cosa’ che davvero mi è sembrata perfetta e di cui non cambierei nemmeno una virgola è Campanellino. Lui sì che regala gioie. A lui sono affidati tutti i momenti di follia e ilarità e da solo vale il prezzo del libro. Sia lodato Campanellino in qualsiasi dimensione.

Vi assicuro che per buona parte del volume vorrete strozzare Ivy, vi sembrerà di trovarvi di fronte a una bambina capricciosa che crede di sapere con esattezza cosa sia meglio per tutti coloro che le sono attorno. Sì, lo so, le sono successe tantissime cose nel secondo volume che possono averla destabilizzata emotivamente, ma non può stare lì a piangersi addosso e lasciare fuori Ren e Campanellino, deve muoversi e capire che loro sono la sua forza e che la amano anche adesso che non è più la Ivy di un tempo. Loro faranno di tutto per salvarla, ma lei deve metterci del suo per agevolare l’impresa.

Ren è sempre Ren, i personaggi maschili le riescono bene e anche in questo caso non ha fatto grossi errori, anche se si può attestare al massimo a metà classifica perché troppo smielato per i miei gusti (che criticona che sono).

Come in ogni buon paranormal che si rispetti (anche i fantasy hanno questa caratteristica solitamente) il confine tra buoni e cattivi è molto labile e distinguerli gli uni dagli altri diverrà un’impresa ardua per i nostri eroi. Certezze non ve ne sono e il finale sembra non chiudere completamente il cerchio. Avrei anelato più battaglie, magari qualcosa di davvero epico, con dipartite illustri…invece la sensazione una volta girata l’ultima pagina è stata di essermi trovata di fronte a qualcosa di, passatemi il termine, incompiuto.

Mettendo i puntini sulle i, voglio fare una precisazione doverosa, sembro folle, lo so

  • avete letto i primi due volumi della serie? Questo non potete lasciarvelo scappare per nessun motivo
  • non avete mai letto nulla della Armentrout e amate le storie con un bel po’ di pepe? La Wicked trilogy fa assolutamente al caso vostro
  • siete sue fan sfegatate? Ovvio che dovete correre a comprarlo
  • per tutte le neofite che amano i paranormal con molta azione e meno passione, consiglio la serie Lux e la Dark Elements

In qualsiasi caso non mi sono pentita di aver recuperato questa serie, perché quando un’autrice piace bisogna seguirla e conoscere tutte le sue sfaccettature anche quelle meno nelle tue corde.

In fuga da te

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