Review Party – Il respiro del tempo di Alessia Litta

Dopo otto mesi lontana, Delphine Bright è tornata in Bretagna. Ma non è felice. Non ha dimenticato quello che è successo la notte maledetta del suo compleanno – notte in cui si è ritrovata a perdere tutto – e non riesce a riabituarsi alla vita al maniero Laouenan. L’occasione per allontanarsi di nuovo arriva quando il suo amico Geoffrey la invita al castello Sorzeauc nella foresta di Paimpont. Per Delphine è la soluzione perfetta. Ma non ha fatto i conti con suo padre Francis che, inaspettatamente contrario, assume a sua insaputa un uomo perché la scorti. Eric Kerouen ha perso tutti i contatti con la famiglia Laouenan dopo i fatti di otto mesi prima, e non si aspetta certo che Francis Bright si rifaccia vivo all’improvviso con la più improbabile delle proposte: accompagnare sua figlia Delphine al castello Sorzeauc e proteggerla. Né Delphine né Eric vorrebbero accettare una situazione del genere. Eppure non hanno scelta. Delphine è in pericolo e una nuova minaccia sembra arrivare dal passato Laouenan.

Review Party – Il respiro del tempo di Alessia Litta – romance mystery – spin-off di “Vento di Kornog” pubblicato il 26 maggio 2020 in self

Smeraldine, eccomi qui, a pochi mesi di distanza dalla lettura di un altro suo libro, a parlarvi di un’autrice che ha saputo tenere desta la mia attenzione dandomi modo di calarmi perfettamente nella storia raccontata. “Il respiro del tempo” nasce come spin-off del romanzo “Vento di Kornog”. Per chi non l’avesse letto e volesse approcciarsi a questa lettura, sappiate che l’autrice nel prologo è stata più che esauriente spiegando senza troppi spoiler cos’è accaduto nel libro precedente. Ma, lo sapete, io sono curiosa per natura e avendolo letto, prima di prendere in mano questo, posso dirvi che è una lettura che vi consiglierei a priori, per apprezzare ancora di più tutta l’atmosfera della Bretagna francese con i suoi castelli, i suoi misteri e i vari segreti nascosti da famiglie ricche e potenti, che credono di potersi fare beffe della legge, grazie ai soldi e ai loro antichi retaggi di nobiltà.

La storia raccontata ne “Il respiro del tempo” prende le mosse otto mesi dopo gli accadimenti di “Vento di Kornog” con il ritorno di Delphine al castello di Laouenan. La giovane, che da quella fatidica notte, ha dovuto dire addio ai suoi sogni di felicità, ritorna a casa sapendo che presto dovrà prendere il ruolo che le spetta all’interno dell’azienda di famiglia e, cosa più importante, trovare un marito che la faccia brillare nell’alta società. Secondo sua madre solo così potrà mettere a tacere i pettegolezzi che, fin dalla scoperta dei tanti segreti che ruotano intorno alla sua famiglia, non si sono mai placati. Ma Delphine non è ancora pronta e, soprattutto, non ha nessuna voglia di accontentare i capricci di una madre che non l’ha mai amata. Ma qualcuno trama nell’ombra e una lettera anonima fatta recapitare al padre, fanno temere che lei possa essere in pericolo in quanto ultima discendente dei Laouenan. Spaventato e preoccupato che possa accadere qualcosa di brutto all’amata figlia, suo padre Francis chiama in suo aiuto Eric Kerouen, l’uomo che otto mesi prima è stato testimone della perdita di tutto quello che di bello c’era nella vita di Delphine. Eric, il rude poliziotto, l’uomo che quella notte ha portato alla luce fatti atroci, non è per niente felice di essere chiamato a difendere Delphine anche se contro di lei non ha nulla da recriminare. Ma quando crede di capire chi abbia mandato la lettera anonima sul pericolo riguardante la vita di Delphine, non esita un attimo per accorrere in aiuto della giovane, nella speranza di risolvere un altro mistero su cui sta indagando. Ecco, non sto qui a raccontarvi l’intreccio ben orchestrato in cui i due protagonisti si ritroveranno ad annaspare per salvarsi la vita per scoprirne tutte le sfaccettature, sappiate solo che il racconto non è per nulla banale nè scontato. In un’atmosfera cupa, personaggi di non facile comprensione e un passato che ritorna con prepotenza e cattiveria, i nostri due protagonisti avranno modo di conoscersi, di valutarsi, apprezzarsi e, forse, entrambi potranno lasciarsi alle spalle le sofferenze di quella notte ormai lontana nel tempo ma non nei loro cuori. Ho apprezzato moltissimo l’evoluzione che l’autrice ha fatto avere ai protagonisti: lenta, introspettiva, fatta di sguardi, di cose non dette a voce ma espresse con un gesto. La fiducia che Delphine riserva ad Eric, all’uomo che conosce le sue miserie e i suoi dolori, diventa l’unica cosa su cui può contare, l’unico appiglio a cui sorreggersi. Molti mesi prima ognuno dei due ha perso qualcosa, Delphine non è più la ragazza spensierata e felice che Eric ha conosciuto, certo, il suo buon cuore è rimasto lo stesso, ma quando un peso enorme ti pesa sull’anima si fa fatica a sorreggerne il peso. Lo stesso Eric è diventato ancora più cupo e chiuso in se stesso, ma aiutare Delphine, cercando di proteggerla dalle minacce che sembrano incombere sulla sua vita, gli fanno vedere altre alternative in una vita che da un po’ di tempo sembra non piacergli più.

Due anime che il destino si è divertito a tormentare a vari livelli, scoprono che per essere felici, non importa da quale parte della società si provenga, o quanto potere si possa avere, ma che basta semplicemente amare per sentirsi appagati e felici.

Quindi, se come me, amate quei libri con un bel pizzico di mistero, le atmosfere un po’ cupe e l’amore che nasce lentamente tra due persone diverse come la notte e il giorno, allora questa è una lettura che non vi lascerà indifferenti. Le pagine del romanzo scorrono veloci per la voglia di scoprire cosa accadrà nella pagina successiva aiutate anche dal fatto che l’autrice ha una scrittura semplice ma di forte impatto. La nostra lingua non è delle più semplici ma, l’autrice ne ha un’ottima padronanza e la usa nel migliore dei modi per creare aspettative e suspense.

 

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