Review Party – Il cavaliere oscuro di Katy Regnery

Liberamente ispirata alla leggenda di Camelot, Il Cavaliere Oscuro racconta la storia di Colt Lane, cavaliere in un teatro-ristorante, che incontra la sfortunata Verity Gwynn nel momento peggiore della sua vita. Sfrattati dalla loro casa, Verity e Ryan, suo fratello con bisogni speciali, devono trovarsi un lavoro o rischiano di venire separati. Colt, che nella vita reale non potrebbe essere più diverso da un cavaliere senza macchia, offre loro un improbabile aiuto, consolidando subito il proprio posto nel cuore di Verity.
Colt custodisce oscuri e profondi segreti che non gli consentono di sorridere o di vivere a testa alta, motivo per cui le persone gli stanno alla larga… finché non incontra Verity, che sembra immune alle sue maniere brusche e al suo fare taciturno. Più tempo Colt trascorre con lei, più desidera la sua dolcezza nella propria vita e anela a essere il cavaliere con la scintillante armatura che lei si merita. Certo che la perderà se Verity saprà la verità su cosa gli è successo, Colt deve decidere se può affidarle il proprio passato, per riuscire a costruire un bellissimo futuro.

 

Il cavaliere oscuro di Katy Regnery, 4° volume della serie A Modern Fairytale, romanzo standalone, pubblicato il 29 novembre 2019 dalla Quixote Edizioni

Katy Regnery, una delle mie autrici preferite, è ritornata e lo ha fatto con il suo consueto stile. Le sue rivisitazioni in chiave moderna delle favole più belle della mia infanzia hanno il potere di farmi ritornare indietro nel tempo. A quel periodo della mia vita in cui tutto aveva il sapore della pura magia. Una magia che si ripeteva ogni sera quando la nonna mi leggeva storie fantastiche prima di andare a dormire. Dopo aver letto i libri precedenti ed essermi innamorata di ognuno di loro per la bellezza e la poesia con cui l’autrice ha rivisitato ogni racconto, ero curiosissima di vedere come avrebbe fatto a dare vita alla leggenda di Camelot. Ebbene, devo dire che l’escamotage di far svolgere buona parte della vicenda all’interno di un teatro-ristorante a tema Camelot è stata un’idea fantastica perché ha dato alla storia e ai personaggi quel pizzico di romanticismo in più. A chi non piacerebbe ritrovarsi in un’ambientazione medievale con tanto di cavalieri in costume, donzelle vestite da principesse e uomini in armatura che combattono nell’arena per omaggiare la pulzella di turno? Beh, io penso che piacerebbe un po’ a tutti.

Da quasi sei anni, Colton Lane, riveste i panni di un cavaliere vichingo che combatte nell’arena della “Leggenda di Camelot” per intrattenere il pubblico. Il suo è un ruolo che recita con costanza e perseveranza e anche se da un po’ di tempo avrebbe voglia di dare un calcio a tutto e trovare altro, è consapevole che quello è un lavoro che gli permette di guadagnare abbastanza per rendere felice una delle poche persone che ama. Alla ricerca di altro personale da assumere si è fatto convincere dalla responsabile delle risorse umane a partecipare a una fiera del lavoro ed è lì che il suo sguardo si posa su una ragazza bella e minuta in compagnia di un gigante d’uomo. Negli occhi di quella giovane c’è qualcosa che lo colpisce e pur non avendo nemmeno il sentore di cosa significhi essere un cavaliere senza macchia e senza paura, pronto a sfidare i draghi pur di soccorrere una fanciulla in difficoltà, non riesce a fare a meno di andare in suo aiuto più volte durante lo stesso giorno. L’uomo prova con tutte le sue forze a costringersi ad allontanarsi da lei e dai guai che porta scritti in faccia, ma nonostante i discorsi fatti con se stesso, gli basta sfiorare con lo sguardo quei suoi occhi blu così belli e vedervi tutta la gentilezza del mondo, per capitolare in un battito di ciglia ogni santissima volta. È quasi tenero vederlo dibattersi con se stesso per allontanarsi dalla ragazza e dai problemi che porta, per poi fare l’esatto opposto di quanto si era prefisso. Ed è così che nell’arco di mezza giornata, aiuta lei e il fratello, il gigante-bambino, a ottenere un lavoro, li difende da due balordi e infine gli offre un tetto sotto cui ripararsi. Non male per un uomo che parla pochissimo e sorride anche meno, vero? Ma Colt ha poco per cui sorridere e quando lo fa i suoi sorrisi sono rivolti a una sola persona, una a cui non potrà mai negarli. Ma sarà proprio così? Continuerà ad avere quell’aria burbera e accigliata quando questa fatina dai capelli biondi e gli occhi più belli che abbia mai visto inizieranno a farsi spazio nella sua anima?

A Verity Gwynn e Ryan, suo fratello, non è rimasto quasi nulla, hanno perso i genitori, la piantagione di noci, la fattoria in cui vivevano e ora sono alla disperata ricerca di un lavoro. Uno in cui daranno una vera opportunità anche a Ryan che, pur avendo grandi limitazioni, è un gran lavoratore. Ma le speranze sono poche e quando Verity capisce che la donna dall’altra parte della scrivania non vede l’ora di parlar male di suo fratello è pronta a saltarle addosso su come una leonessa che difende i suoi cuccioli, un ruolo che riveste da tutta la vita. Ma un uomo che non conosce, uno che non sorride mai e che ha uno sguardo sempre corrucciato le viene inaspettatamente in aiuto e continuerà a farlo ogni volta che durante quella lunga giornata infernale saranno in difficoltà. L’asprezza dell’uomo, le sue continue imprecazioni e la rabbia incontrollata di cui fa sfoggio quello stesso giorno per aiutare suo fratello, per Verity non sono altro che la dimostrazione che quell’uomo è l’incarnazione del suo cavaliere dalla scintillante armatura accorso in suo aiuto. Niente potrà farle cambiare idea, soprattutto dopo che il “cavaliere oscuro” decide di ospitarli a casa sua per qualche notte. E non c’entra nulla la sua natura generosa e solare che le fa vedere il bello ovunque, no, lei sa che in Colt c’è molta più luce che oscurità ed è decisa a scoprirne la quantità.

Entrambi i protagonisti hanno ben altro a cui pensare eppure fin dal primo momento in cui si guardano tra loro si accende una scintilla, una fiamma potente che li galvanizza e li spinge a cercarsi di continuo. Le poche notti di ospitalità diventano settimane perché sono semplicemente incapaci di stare lontani l’uno dall’altra. Si guardano, si toccano, si cercano, potrebbero innamorarsi. Colt, però, non vuole assolutamente che una donna diventi importante per lui, farlo significherebbe rompere una promessa e poi è convinto di non essere degno di un angelo come Verity. Crede di avere un’anima nera, che quando la giovane scoprirà il suo passato non lo guarderà più con quella luce speciale negli occhi e quindi cercherà di far tesoro di ogni momento passato con lei.

“…respinse l’urgenza di chiudere gli occhi e inalare più a fondo che poteva, per racchiudere il ricordo di quell’adorabile ragazza nella sua casa, per riporlo per un altro momento, quando se ne sarebbe andata e lui sarebbe rimasto solo di nuovo.”

Colt e Verity potrebbero sembrare gli opposti che si attraggono, ma in realtà hanno in comune molto più di quanto si possa credere e accettare e superare queste loro similitudini li avvicinerà più che mai. Ho adorato Colt, il suo essere un momento burbero e taciturno e poi, quello successivo, dolcissimo e protettivo con le persone che gli stanno a cuore. Il suo volersi prendere cura di quanti sono più deboli è ammirevole, anche se in questo suo modo di fare lui non vede bontà ma solo oscurità. E forse, proprio per questo motivo, l’autrice ha voluto dare alla protagonista femminile un ruolo meno incisivo, ma più dolce, più solare. Verity ha avuto il compito di aprire gli occhi di Colt e dimostrargli che può essere amato, che insieme possono essere uno il posto sicuro dell’altro. Mi è piaciuto molto il modo in cui l’autrice ha trattato il lato romantico della vicenda perché, nonostante la chimica fortissima tra i due protagonisti, la loro storia è cresciuta e si è sviluppata con modi di fare un po’ all’antica. Appuntamenti, baci, sguardi, un lungo periodo di corteggiamento per poi approdare alla consapevolezza di aver trovato l’anima gemella e di essere disposti a tutto per riuscire a tenersela accanto.

Ma la vera bellezza di questo libro sta tutta nel modo in cui l’autrice ha trattato la condizione delle persone affette da disabilità. Quelle persone che io chiamo speciali per il semplice motivo che lo sono. E la Regnery li ha resi davvero tali, tratteggiando in modo magistrale i personaggi di Ryan e Melody, dandogli un ruolo dolcissimo che mi ha strappato più di qualche lacrima. Ha avuto una delicatezza sublime nel parlare di disabilità, di come viene gestita dai propri cari e del modo in cui viene percepita dal resto delle persone. Un argomento importante e attuale perché sempre più spesso ci sono casi di persone disabili bullizzate oppure maltrattate dalle loro stesse famiglie.

Non ci sono grandi avvenimenti nel racconto perché è una storia semplice in cui possono riconoscersi tante coppie. É un romanzo con minor angst rispetto ai libri precedenti ma che ha trattato argomenti importanti come il controllo della rabbia oltre a quello della disabilità. Insomma, più scorrevano le pagine e più avevo la sensazione di leggere uno spaccato di vita quotidiana dove i personaggi, come nella vita reale, affrontano un problema dopo l’altro per cercare di raggiungere la felicità.

Vi consiglio di leggere questo libro se siete alla ricerca di una storia dolce e romantica, dove si ha modo di apprezzare anche chi è diverso da noi, e dove la realtà di quanto viviamo, giorno per giorno, grazie all’amore e alla fiducia, può trasformarsi in una favola semplice e tenera.

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