Review Party – Daydreamer. Le ali del sogno
Trama Questa è una storia di sognatori, due spiriti liberi che il destino fa incontrare per caso. Sanem ha due sogni: diventare una scrittrice e uscire dai confini del suo quartiere per volare alle Galapagos. Can ha un solo grande desiderio: essere libero dai doveri che la famiglia gli impone e volare per il mondo come un albatros, per fotografarne gli angoli più nascosti. Un incontro al buio, un bacio rubato sulla scia di un profumo indimenticabile cambierà per sempre il loro destino. Sotto il cielo incantato di Istanbul, tra i suoi mille profumi e colori, Sanem e Can saranno travolti dall’amore che provano l’uno per l’altra. Ma giochi di potere, bugie e ricatti sembrano tenerli lontani e rovinare il loro sogno. Riusciranno a realizzare la loro favola d’amore e volare, insieme, per sempre?
“L’albatros… Se vivi alle Galapagos lo puoi vedere, vola alto e solitario sopra l’oceano. È bellissimo. Trascorre quasi tutta la sua vita in volo. È maestoso e possente, con le sue ali enormi. Fluttua a lungo nell’aria, senza batterle mai. Non ore o giorni: vola per mesi. Si posa sulla terraferma solo per trovare una compagna e, una volta che l’ha trovata, vive con lei, insieme, per sempre. Volano e migrano per il resto della vita…”.
Review Party – Daydreamer. Le ali del sogno, romanzo ufficiale dell’omonima serie TV trasmessa da Canale 5, pubblicato oggi 24 novembre da Mondadori.
Lorella: Sì, lo ammetto. È tutta colpa mia. Le altre sono le vittime di questa “turco mania” dilagante. Io, che non sapevo collocare su una cartina geografica la Turchia, adesso sono più informata su che cosa succede ad Istanbul che nel mio paese. Come è cominciata lo ricordo a malapena, so solo che è bastata una inquadratura alla tv e mi sono ritrovata innamorata di due incredibili occhi scuri, una barba incolta, capelli lunghi legati in un disordinato chignon e un abbigliamento bohémien e trasandato. L’esatto identikit del tamarro se sei un uomo qualunque, sinonimo di eleganza se ti chiami Can Divit.
Alessia: Eh no, aspetta un attimo, Lori! Hai forse dimenticato tutta quella ferraglia che si porta addosso sotto forma di anelli, bracciali e collane, che però sono più stile etnico che altro? Certo, possono sembrare tamarre, ma a lungo andare sappiamo benissimo che è talmente forte il suo fascino da farci desiderare pure quelle! Voglio dire, io mi ci ricoprirei, e non ditemi di no, perché vi vedo già lì a cercare bandane e collane con l’albatros!
Simona: Ale, non bisogna manco andare tanto lontano, basta scrivere su Google “Sanem” o “Can style”, provare per credere 😂
Comunque sì, è vero. È tutta colpa sua! È dall’estate scorsa che Lorella mi martella il cervello con Erkenci Kuş – titolo originale della serie TV approdata su Canale 5 –, che non ha mai più abbandonato. Parliamo chiaramente di Daydreamer. Le ali del sogno.
Ha avuto l’assurda capacità di seguirla in lingua originale, senza capire una virgola di turco, ma interpretando le immagini che scorrevano sullo schermo. Ditemi se non è follia questa!
Lorella: Convincere Dalia ed Alessia a seguirmi in questa succitata follia è stato un gioco da ragazzi. Con Simona ho faticato un bel po’ invece, non riesco ancora a capire perché non volesse saperne di seguirla in lingua originale. (Simona: Ma ancora? E ti stupisci pure 🤦🏼♀️)
Con Veronica è stato necessario sfoderare l’artiglieria pesante. Ecco, per convincere lei ci siamo giocate l’asso nella manica: sua madre, Melina. Fan numero uno con molta probabilità, e se lo dico io ce ne vuole! (Alessia: Melina for president 🥳🥳🥳)
Dalia: È vero, la mia turco mania è iniziata dopo una chat con Lorella, sì, proprio quella che di solito mi consiglia libri gialli e thriller. Giuro, da lei non mi sarei mai aspettata un turco di quasi due metri di puro ormone che va in giro ad annusare i capelli delle donne. (Simona: Ahahah, oddio, è vero, è anche un po’ inquietante se analizziamo bene la cosa 😂 però è come dice Lorella, se lo fa una persona qualunque diventa un pazzo da rinchiudere in manicomio, se lo fa Can è tutt’altra storia 🤭)
Da quel momento in poi non ci ho capito più niente. Cercavo pagine FB con immagini di Can Divit che rimescolavano quei due ormoni invecchiati che mi sono rimasti, ma che non volevano saperne di attendere in un angolino e aspettare. Nulla, ballavano la macarena ad ogni nuova foto e mi spingevano a cercare sempre più notizie su questo armadio ambulante.
Alessia: Ah, Dalia, come ti capisco! Vorrei aggiungere che una volta la mia ricerca su internet prevedeva immagini di interior design, mentre oggi è totalmente monopolizzata da Can – in tutte le sue forme. Siamo capaci di creare una discussione che dura ore sulle sue incredibili mani, per non parlare delle rughe d’espressione che gli incorniciano gli occhi sorridenti. Ma questa ossessione va molto oltre l’aspetto fisico.
Perfino mio marito se n’è fatto una ragione: Can non si discute, si apprezza e basta.
Dalia: Da quel momento in poi credo di aver rotto le scatole ad almeno cinque persone diverse per convincerle a guardare questa soap, che non ha nulla a che vedere con quello che siamo abituati a vedere in TV. Con questo tipo di intrattenimento ci si dimentica di tutto e si rimane incollati allo schermo ad attendere con il batticuore che fra i protagonisti scatti almeno un bacio, mentre alla fine ci accontentiamo anche di uno sguardo, di un sorriso, di un abbraccio che in apparenza non ha nulla di sensuale, ma che invece risulta essere il non plus ultra della seduzione.
Simona: A me è bastato seguire la prima puntata questa estate per capire che cosa mi ero persa. E non parlo soltanto per la presenza dell’attore protagonista (come le mie colleghe qui sopra hanno ampiamente spiegato xD), anche perché ormai tutto il mondo lo conosce e lo idolatra come un dio in terra – Can Yaman, per chi ancora non lo conoscesse (non guardatemi così vi prego, scherzo… so che lo conoscete tutte 😅) –, ma mi riferisco soprattutto alla storia, all’ambientazione, alle diverse tipologie di personaggi al suo interno, ai sentimenti che vengono messi in gioco costantemente, ai valori che si professano durante tutto l’arco narrativo. Non è soltanto una fiction, è la storia di un amore folle, totalizzante, che si incontra una sola volta nella vita.
Lorella: È assolutamente vero. Se c’è ancora qualcuno che si sta chiedendo che cosa colpisca così tanto di questa storia, la mia pronta risposta è che siamo di fronte ad una fiaba moderna. Can e Sanem vivono un amore puro, poetico, poco fisico ma ugualmente sensuale, in cui i baci vengono sostituiti dagli sguardi. E forse questo approccio alla cultura turca è stato utile per farci conoscere un Paese fortemente combattuto tra tradizione e innovazione. Istanbul fa da spartiacque tra Oriente e Occidente.
Dalia: Diciamo anche che, in questo momento particolare, una fiction fresca e pulita come questa è un giusto toccasana per la mente.
Inoltre, le donne di questa serie compiono grandi passi per affrancarsi da una cultura che le vuole solo madri e mogli. Prendiamo come esempio la mamma di Sanem, che fa di tutto per non essere relegata al solo ruolo di casalinga e cuoca provetta, riuscendo a divenire presidentessa del suo quartiere e spesso prendendo lei stessa in mano le redini del minimarket di famiglia.
Alessia: Verissimo! Le turchine – così vengono chiamate le fan sul web – cercano emozioni diverse da quelle che la vita quotidiana può offrire loro.
La favola moderna della bella Sanem che viene seguita e amata da un bonazzo come Can Divit, che incarna la perfezione maschile, diventa immediatamente la storia che fa impazzire il mondo intero!!
Non importa quante ore si passi davanti a tv/tablet/telefono per seguire l’evolversi del loro amore, nemmeno se come tutte noi siamo finite a fare nottate, ma che dico, intere settimane totalmente in bianco, rubando tempo al sonno pur di andare avanti. Pur di continuare a vivere in questa bolla speciale, siamo pronte a tutto. E quando dico tutto, intendo proprio TUTTO! Anche a far cenare i nostri mariti ad ore impossibili, pur di non perderne la visione o a barattare l’uso di Spotify, trasmettendo a loro il turco sapere attraverso le musiche della serie.
Simona: Povero Pietro!! Comunque sì, ti prego parliamone, quanto sono belle le loro canzoni??
Ma, ad ogni modo, forse stiamo un po’ divagando. Passiamo alla storia narrata, che dite? 😜
Lorella: Sì, giusto! Il libro che esce oggi segue passo passo le vicende della serie, in forma romanzata e narrata in terza persona. È così che facciamo la conoscenza dell’affascinante Can Divit, fotografo di fama mondiale, sempre in giro per il mondo alla ricerca di un posto da chiamare casa. Restiamo spettatori esterni quando decide di fermarsi ad Istanbul e di prendere in mano le redini dell’agenzia pubblicitaria di famiglia, per aiutare il padre che necessita di staccare la spina.
Continuiamo a leggere avidi mentre conosce Sanem Aydin – venticinquenne acqua e sapone, piuttosto goffa e imbranata, che sogna di diventare scrittrice e di visitare le Galápagos – in una maniera davvero misteriosa ma estremamente romantica.
È il 40° anniversario dell’azienda, la Fikri Harika, ed è stato organizzato un gran galà. Sanem, obbligata dai genitori a trovare un proprio posto nel mondo – pena un matrimonio combinato con un ragazzo del quartiere con nessuna rotella al proprio posto – è al suo primo giorno di lavoro proprio in agenzia, dove ricopre il ruolo di fattorina tuttofare, grazie alla sorella Leyla che lavora lì da ormai diversi anni.
Per un fraintendimento, durante il galà Sanem si ritrova nella loggia del teatro anziché in platea con i colleghi, ed è proprio quando si spengono le luci che accade la magia: viene raggiunta alle spalle da un uomo misterioso che la stringe a sé e la bacia.
Poi, però, successe qualcosa di imprevisto. Di molto imprevisto. All’improvviso Sanem si trovò circondata da due braccia muscolose, coperte da una giacca elegante. Era buio e la luce azzurrina le faceva solo intravedere una pelle dorata. Prima che potesse pensare, protestare o anche solo chiedersi cosa stesse succedendo, aveva una bocca sulla sua. Un bacio? Sentiva solo l’altra Sanem, in un angolo della sua testa.
Sanem, stai davvero baciando un uomo? Completamente a caso?
Non aveva mai baciato nessuno. Non si era mai trovata stretta tra braccia così sicure. E poi quelle labbra… morbide, delicate ma dal tocco deciso. Sanem non pensò a niente, si limitò a vivere.
Simona: Eccolo, il primo bacio della nostra dolce Sanem. Presa alla sprovvista e paralizzata dal panico, ha giusto il tempo di notare una folta barba e delle lucide scarpe eleganti, prima di scappare via a gambe levate.
So che cosa state pensando! Voi al posto suo non sareste mica scappate via! E chi può darvi torto 😉
E infatti, di ritorno a casa, decide che deve assolutamente scoprire l’identità di quell’uomo misterioso, stilando una lista dei possibili nomi, riferendosi a lui come al suo Albatros, per lei da sempre simbolo di libertà.
Un uccello bellissimo e maestoso, con due enormi ali, che vola alto e solitario sull’oceano trascorrendo la sua intera vita in volo. Scende sulla terraferma solo per cercare la sua compagna e, una volta trovata, vive con lei, insieme, per sempre.
Ma la ricerca del suo Albatros non sarà facile e, anche quando lo troverà, restare insieme continuerà a non sembrare così semplice e scontato, perché in tanti trameranno alle loro spalle, molti saranno gli inganni e i continui tranelli, e spesso Sanem stessa si ritroverà costretta a mentire per non ferire il suo Can, con risvolti sempre più dolorosi per entrambi.
Ma sapete qual è il punto forte di tutta questa storia? L’immenso amore che Can dimostrerà di avere per lei. Qualunque cosa accada, ogni suo piccolo gesto è intriso di un amore così totale e paralizzante da lasciare senza fiato. Per lui tutto conta, tutto è importante, e la lealtà ha un ruolo fondamentale nella sua vita.
So cosa state pensando anche adesso, e avete ragione. Ognuna di noi si meriterebbe un Can Divit!
E volete sapere che cos’altro è di basilare importanza per Can? Il profumo. Il profumo unico di Sanem.
Quello sorpreso alla fine era stato lui: non aveva sentito le note floreali del suo profumo, una famosa fragranza francese, ma qualcosa di molto diverso. Un concentrato di salvezza e libertà imbottigliato in una boccetta di fiori selvatici. Forse gigli. Una scia che lo aveva chiamato ad aggredire quel momento fino all’ultima goccia. Un richiamo selvatico alla Cambogia, all’Amazzonia, a tutto quello che di bello il mondo gli aveva riservato e per cui si sentiva così grato. Quel profumo lo turbò, gli tolse il fiato: gli era entrato in testa al primo tocco. Lo avrebbe riconosciuto tra mille.
Dalia: Può un profumo cambiare la vita di una persona? A Can accade dopo aver baciato una donna al buio credendo si tratti della sua fidanzata. Ma la fragranza che lo avvolge al primo tocco delle labbra della sconosciuta sconvolgerà per sempre la sua vita.
Alessia: Can sarà totalmente ipnotizzato dal profumo di Sanem. Ma davvero basta un profumo per accendere il desiderio? A quanto pare sì, i suoi sensi saranno messi a dura prova dalla fragranza che, come racconta la stessa Sanem, le è stata tramandata da sua nonna e che confeziona per sé da quando ne ha memoria. La persistenza del profumo farà capitolare il Divit, sarà il simbolo che lo ricondurrà sempre a lei e a lei soltanto, fino a diventare anche il suo punto debole.
Ma al di là della bellezza innegabile di questi due personaggi e dell’amore che li vede protagonisti, il simbolismo contenuto in questa storia è il quid in più che la rende davvero speciale!
Simona: Niente di più vero! Ci sono così tanti valori al suo interno che immedesimarsi riesce davvero naturale, e inevitabile è gioire o soffrire con tutti i protagonisti e il loro vissuto personale!
Insomma, consigliamo la lettura di “Daydreamer. Le ali del sogno” a tutti coloro che non hanno smesso di sognare dopo aver visto la serie. Buona lettura!