Review Party – Colpevole di amnesia di Pierdante Piccioni e Pierangelo Sapegno

Trama Cosa accade quando un uomo che ha perso la memoria deve difendersi da un’accusa che arriva dal passato, per un fatto che non è in grado di ricordare?

Pierdante Piccioni è il dottor Amnesia, il primario di pronto soccorso che nel 2013, dopo un incidente d’auto e il coma, si è risvegliato con un buco nero di memoria che gli ha inghiottito dodici anni di vita, riportandolo al 2001. Ha lottato contro tutto e tutti, rifiutando il proprio destino, ed è tornato al suo posto: lo hanno chiamato in televisione, ha scritto due libri sulla sua incredibile storia, è diventato un caso nazionale. Ed è lui il protagonista della vicenda che in queste pagine prende la forma del giallo, in un gioco letterario in cui realtà e fantasia s’intrecciano fino a confondersi l’una nell’altra.

Convocato come testimone per un’inchiesta su un duplice omicidio avvenuto nel pieno del suo vuoto di memoria, Piccioni scopre di essere in realtà il principale indagato: c’è un video che lo ritrae con le due vittime – una giovane dottoressa che aveva assunto come assistente e un fornitore di apparecchiature mediche con cui aveva trattato per una gara d’appalto – mentre litigano animatamente poco prima che i due scompaiano. Peccato che Pierdante non solo non ricorda di averli conosciuti, ma non è neppure in grado di ribattere alle accuse.

Il suo diventa un incubo senza fine: per trovare le risposte che cerca deve affidarsi ai ricordi degli altri, che possono essere non solo confusi o parziali, ma anche molto interessati. E mentre la verità giudiziaria sembra prendere forma, il dottor Amnesia è chiamato a condurre la propria personale indagine, alla ricerca della persona che è stata e di cui non serba memoria. Troverà attorno a sé altri personaggi, pronti a dargli una mano o ad approfittarsi della situazione: un poliziotto in carriera, un pubblico ministero inflessibile, un giornalista alcolizzato alla disperata ricerca dello scoop, un amico avvocato che non sembra avergli raccontato tutto. Ognuno con un proprio archivio di memorie, ognuno chiamato a definire una piccola parte della verità. Perché in realtà è la memoria la protagonista principale di questa folle storia: la memoria del tempo, la memoria parziale e dolente del cuore, la memoria arida e cinica degli altri. E quel che resta del ricordo è la sola verità possibile.

Review Party – Colpevole di amnesia di Pierdante Piccioni e Pierangelo Sapegno, giallo pubblicato da Libri Mondadori nella collana Strade Blu, oggi 12 maggio

Abbiamo tutti seguito con grande partecipazione una recente fiction firmata RAI con un incredibile Luca Argentero nei panni di Pierdante Piccione, un primario che dopo un incidente si ritrova con un buco temporale di memoria non indifferente. E forse non tutti sono a conoscenza che le vicende narrate nella fiction sono verosimili e riconducibili ad un vero medico che subito dopo l’incidente lotta per riabilitare il suo ruolo di medico. Da primario a paziente e nuovamente primario di uno dei pronto soccorso italiani considerati l’eccellenza del territorio nazionale.

È fine maggio 2013 quando l’auto del primario finisce fuori strada a Pavia. Ricoverato d’urgenza in coma, si risveglia con un buco temporale da colmare di ben 12 anni, perché il suo ultimo ricordo risale al 2001. Una lesione alla corteccia cerebrale ha inghiottito un arco lunghissimo della sua memoria, e Pierdante si ritrova a dovere lottare contro se stesso e il sistema, per riabilitarsi come uomo e come medico. Da questa esperienza sono nati diversi libri, scritti di suo pugno, e oggi ci misuriamo con un giallo, con protagonista proprio il dottor Amnesia. Giallo scritto a quattro mani con una firma autorevole de La Stampa, Pierangelo Sapegno.

Siamo a Milano nei primi giorni nel 2020, Pierdante riceve una convocazione dalla Procura di Rimini come persona informata sui fatti per un duplice omicidio, due persone che lui pensa di non conoscere e che sono state uccise durante il buco nero della sua memoria. Le vittime sono Francesca Marchisio e Gabriele Nunziata, due perfetti sconosciuti per il medico, se non fosse che in realtà le conosceva benissimo: la donna era una sua stretta collaboratrice ospedaliera, con un passato dubbio, e l’uomo un rappresentante di forniture mediche che aveva vinto diverse gare di appalto in ospedale.

Ho scoperto che la dottoressa Marchisio è stata una mia collaboratrice per circa due anni, nove anni fa, e che proprio in quello stesso periodo ho avuto stretti rapporti con Gabriele Nunziata, perché la sua ditta si era aggiudicata la fornitura degli apparecchi elettromedicali del nuovo dipartimento di emergenza-urgenza da me diretto.”

La vicenda sembra non avere strascichi se non fosse per un video in cui si vede proprio Pierdante litigare con le vittime durante un convegno a Rimini. Ma il medico non ha alcun ricordo dei due. Le vittime vengono rinvenute sette anni dopo dentro una sacca da sub gettata in una cisterna che ne ha preservato i corpi. Ma il medico fatica a ricordarseli. Comincia in puro stile italiano un processo mediatico, perché è ormai uso tutto nostrano quello di giudicare colpevole un uomo prima che venga condannato da un tribunale. Ci pensano tv e stampa a portare alla ribalta certi retroscena e istillare nella mente del comune cittadino il ragionevole dubbio. E in Colpevole di amnesia è la figura di Massimo Fregene ad emergere, giornalista senza scrupoli, un cronista del Resto del Carlino con una lunga carriera di servizi importanti e di spessore, ma caduto in disgrazia per i suoi vizi del gioco e dell’alcool. Beccato a rubare televisori e computer dalla redazione del giornale, è stato inviato alla succursale riminese della testata. Ed è proprio a Rimini che Fregene, subodorato lo scoop che coinvolge il dottor Amnesia, comincia con una serie di articoli sferzanti a infangare il buon nome del medico, arrivando ad ipotizzare che avesse perfino una relazione con la sua assistente ritrovata morta.

Ma quale è la verità, come ci si può difendere quando per ricostruire un passato perso nei meandri della memoria si deve fare affidamento sui ricordi degli altri e non sui propri?

“Perché la verità è come il sole: può bruciare. E se la guardi a occhi aperti, può anche accecare.”

Se dovessi scegliere un aggettivo per descrivere questo libro, direi incredibile. Sì, incredibile la trama, l’intreccio, la caratterizzazione dei personaggi. Ho trovato che tutto l’intreccio funzionasse alla perfezione, ho creduto di avere la soluzione al mistero a portata di mano arrivando a sospettare perfino del cane di Piccioni. Perché in Colpevole di amnesia sembrano tutti terribilmente colpevoli, e si fa fatica a scagionare lo stesso protagonista perché tutto sembra remargli contro. Uno spaccato italiano perfetto emerge da queste pagine, un libro che sono sicura faticherete a mettere giù. Scrivetemi se lo leggete e fatemi sapere il vostro sospettato.

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