Review Party – Arianna di Jennifer Saint

Trama Arianna e la sorella Fedra, principesse di Creta e figlie del temuto re Minosse, crescono ascoltando riecheggiare il rumore degli zoccoli del fratello, il Minotauro, nel labirinto costruito sotto il palazzo. Ogni anno, quattordici giovani ateniesi vengono sacrificati per placare la fame del mostro. Quando il principe Teseo giunge a Creta per immolarsi alla creatura, Arianna si perde nei suoi occhi verdi e se ne innamora follemente. Ma aiutarlo a scappare dal labirinto significherebbe tradire la famiglia e il regno, e la ragazza conosce fin troppo bene le implicazioni di un gesto simile. Assillata dai dubbi ma determinata a farsi valere, Arianna prenderà una decisione che ribalterà tanto la sua sorte quanto il destino di Fedra. Entrambe dovranno affrontare le conseguenze di una scelta coraggiosa e sovversiva, che le spingerà a mettere in discussione il proprio ruolo in quanto figlie, mogli e madri in un mondo in cui le donne non sono altro che pedine su una scacchiera dominata dagli uomini e dagli dèi. Con uno stile vibrante e ipnotico, Jennifer Saint reinventa con originalità la famosa storia del Minotauro, della fuga di Teseo, dell’incontro con Dioniso e degli amori tormentati di Fedra e Arianna, dando vita a un’eroina indimenticabile e sfaccettata che saprà commuovere e incantare i lettori e le donne di oggi.

Arianna di Jennifer Saint, romanzo di narrativa storica pubblicato da Sonzogno il tre febbraio appena trascorso.

Il mito

Tutto ebbe inizio quando il re di Creta, Minosse, chiese in dono al dio del mare, Poseidone, un toro che avrebbe sacrificato in suo onore. Cosa che non fece, scatenando l’ira di Poseidone. Per punire Minosse, il dio fece innamorare sua moglie Pasifae del toro e da questa unione nacque il Minotauro: un ferocissimo mezzo toro e mezzo uomo, nutrito di sola carne umana, che incuteva paura a chiunque lo vedesse. Così Minosse lo rinchiuse nell’intricato labirinto di Cnosso. E da allora, chiunque entrava nel labirinto era destinato a perdere la vita.

Il figlio di Minosse, Androgeo, venne ucciso durante i giochi ginnici ateniesi e per vendicarne la perdita il padre sconfisse gli Ateniesi, costringendoli a versare come tributo annuale sette fanciulli e sette fanciulle da dare in pasto al Minotauro.

Stanco di questa atroce prepotenza, il giovane ed impavido Teseo, figlio di Egeo, re di Atene, decise di recarsi egli stesso al palazzo di Cnosso per uccidere il Minotauro. Ma alla corte di Minosse ne conobbe la giovane figlia Arianna.
La bella fanciulla si innamorò di Teseo al primo sguardo, tanto che, per amore, tradì il fratellastro Minotauro. Consegnò a Teseo un gomitolo di lana che lui cominciò a dipanare all’ingresso del labirinto, finché non incontrò il feroce Minotauro e riuscì  ad ucciderlo dopo una feroce lotta.
A questo punto, riavvolgendo man mano il filo,  trovò facilmente l’uscita del labirinto. Dove Arianna lo stava aspettando per ripartire alla volta di Atene.

Molteplici sono le varianti per la fine del mito di Arianna: si dice che lei sia rimasta sposa di Teseo, che sia stata sedotta e poi abbandonata dallo stesso Teseo sull’isola di Nasso, oppure che sia andata in sposa a Dioniso che già la desiderava.

La mitologia ci presenta Arianna come una donna intelligente e scaltra che suggerisce a Teseo lo stratagemma per uscire dal labirinto, il proverbiale “Filo di Arianna”. E’ una donna valorosa e determinata che per amore non esita ad abbandonare la  famiglia e la  patria. Anzi è disposta ad andare a vivere ad Atene, città nemica di Creta. Eppure, nonostante il suo coraggio e la sua determinazione, è vittima del tradimento di Teseo.

Tuttavia il fato è generoso con lei: salvata dal dio Dioniso, che la prende in moglie, riceve in dono da lui un diadema che, tramutato in costellazione, brillerà in eterno nel cielo.

Il libro 

Con Arianna, Jennifer Saint dà voce alla principessa di Creta, conosciuta soprattutto come personaggio secondario nella storia di Teseo e il Minotauro, mettendola per una volta al centro della sua stessa storia. Il concetto è già stato ampiamente sperimentato e testato in Circe di Madeline Miller, ma la storia di Arianna si presta perfettamente allo stesso trattamento, poiché anche nella sua storia originale è un personaggio femminile con molta azione. E lo sfoggio della sua intelligenza sta tutto nell’eroica operazione di salvataggio di Teseo, dove Arianna osa intrecciare i fili della propria fede riuscendo ad essere sé stessa e vincente in un mondo governato dagli uomini, dagli dei e dai mostri.

Certo la scommessa di Saint racchiude una difficoltà oggettiva nel retelling del mito classico: lavorare con figure familiari e archetipi noti cercando di renderli freschi e fruibili. Gli scrittori che creano narrazioni riscoprendo miti antichi affrontano l’ulteriore sfida di dare corpo a questi stessi miti affinché possa esserci empatia con il lettore. Ed in questo caso, scegliendo di dare voce a una donna afflitta da uomini terribili – prima il re Minosse suo padre, poi Teseo, eroe e  suo primo amore, per arrivare al dio dell’ebbrezza Dioniso – Saint riesce a presentare una versione di Arianna altamente distintiva e sicuramente non retorica.

Le donne della mitologia navigano nelle loro mutevoli posizioni di potere, corteggiando il disastro per mano sia degli dei che degli uomini, e Jennifer Saint sottolinea brillantemente  quanto spesso questo fenomeno accade. Per l’ennesima volta le donne di questo mondo pagano il prezzo delle azioni degli uomini che le circondano, in questo caso l’antico patriarcato mitologico.

Lo stile di Saint è allo stesso tempo ricco e formale, non è di facile lettura e non colpisce di primo acchito proprio per la sua aspirazione aulica. Eppure, una volta svelata la storia, sono cadute tutte le mie resistenze. Con questo uso sapiente della parola scritta, Saint dà vita con maestria ai personaggi, superando abilmente la sfida della reinterpretazione. Non solo Circe quindi, ma anche Arianna, la sorella Fedra e molte altre donne dimenticate di questi miti prendono vita in modi sfumati, complessi ed emotivamente profondi, che colpiscono però dritto nel segno al di là dei secoli.

Non nascondo che ho sempre amato la mitologia greca. Vederla finalmente rivisitata attraverso la letteratura contemporanea mi dà un’immensa gioia, poiché credo possa diventare più accessibile. Ed in questo caso, nonostante la storia in sottofondo rimanga familiare, Saint riesce a tessere  un  arazzo nuovo e unico, rendendo giustizia ad una protagonista di grande valore. La mia curiosità di capire quale direzione avrebbe presto l’autrice nel raccontare la storia è stata premiata. La psicologia dei personaggi viene sviscerata fino a spostare l’attenzione del lettore dal mito in sé a tutto ciò che gli ruota attorno. Amore, famiglia, amicizia, in una parola le relazioni umane. Spicca in particolare quella tra le sorelle Arianna e Fedra, così reale e tangibile da risultare perfettamente compatibile con i giorni nostri. La scrittura di Saint non si è fermata a dipingere una relazione tra sorelle in maniera realistica, ma ne ha davvero approfondito l’immaginario attraverso ciò che le due donne hanno visto e vissuto. Questa grande attenzione ai dettagli è fondamentale e aiuta il lettore a vedere in maniera molto più vivida i fatti narrati .

Infine, se come me amate la mitologia, e di retelling non ne avete mai abbastanza, sono sicura amerete Arianna. Questo stile di rivisitazione del mito che si concentra più sul personaggio che sulla storia risulta fresco e contemporaneo pur restando senza tempo. Certo è una tragedia, ma anche un’esperienza  magnificamente avvincente e altamente femminista che non potrà certo mancare nella vostra wish list.

 

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