Recensione in anteprima – Per cinque minuti in più di Victoria Sue

Quando un colpo al cuore potrebbe essere più letale che combattere contro un pericoloso gruppo di terroristi…

Finn ha combattuto per tutta la sua vita. Una madre egoista, il suicidio di suo padre, un fratello omofobo e, infine, la sua dislessia mai diagnosticata hanno infranto il suo sogno di entrare nell’FBI, prima ancora che potesse avere inizio.

La sua unica possibilità, la sua unica possibilità, è unirsi a un gruppo sperimentale e collaborare con un umano potenziato che possiede abilità letali e che vuole vederlo fallire. Salvare il mondo potrebbe essere una cosa fattibile.

Perdere il suo cuore, invece, impossibile

Per cinque minuti in più di Victoria Sue – primo volume urban fantasy della serie “Enhanced World” pubblicato self il 23 agosto 2021, traduzione a cura della Quixote Traslation.

Cosa è la normalità per l’essere umano e cosa non lo è? Ho sempre pensato che ogni essere umano è un piccolo tutto, meraviglioso e speciale. Sì, ognuno di noi nasce con grandi potenzialità, qualcuno ha la possibilità di sfruttarle mentre altri sono meno fortunati ma non per questo meno abili. Anzi, a dirla tutta, credo che quelle persone, che buona parte del mondo considera inferiori, sia esattamente l’opposto. Pensateci bene, ci sono tanti cosiddetti normali che non sono in grado di fare un disegno nemmeno con l’aiuto di formine varie e poi ci sono persone senza braccia che lo fanno usando il piede sinistro. Questo è solo un esempio di quanto ognuno di noi, a modo suo, è unico e speciale. In questo libro però, essere speciali significa essere dei reietti, vuol dire essere banditi da tutto quello che è considerato normalità. In un’America simile a quella attuale, da poco più di venti anni, nascono bambini con caratteristiche particolari. Tra gli otto e i dodici anni, compare sul loro volto una sorta di marchio accompagnato da abilità uniche. Qualcuno può spostare le cose, altri dematerializzarle, altri ancora possono riportare un uomo indietro dal mondo dei morti. Nessuno però considera queste nuove abilità come dei doni, per la maggior parte delle persone sono maledizioni, mostruosità. Le stesse famiglie rinnegano i propri figli, in alcuni casi bambini inermi, in altri adolescenti, abbandonandoli alle cure di uno Stato che fa poco o nulla per la loro vita.

Ed è in questo contesto  che facciamo la conoscenza di Talon e dei suoi amici, tutti umani “potenziati” che aspirano ad essere ben voluti dal resto del mondo e a fare la differenza per mantenere la giustizia e la pace nel mondo. Vorrebbero poter avere la possibilità di aiutare i meno fortunati e, grazie all’FBI potrebbero riuscire nel loro intento di costruire una task force, unica nel loro genere, composta da soli “potenziati”. Ma l’FBI vuole affiancare ad ognuno dei “potenziati” un umano per dimostrare al mondo che può esserci collaborazione tra loro e non prevaricazione dell’uno sull’altro.

Tallon e i suoi amici hanno messo in fuga ben cinque candidati quando viene convocato Finlay Mayer. Finn sembra un ragazzino appena uscito dal college, almeno questa è la prima impressione che hanno Talon e la sua squadra al primo incontro. Nessuno sa o può immaginare quanto il ragazzo abbia combattuto per entrare a far parte dell’FBI. Una famiglia disastrosa alle spalle, un padre, eroe del Vietnam, morto suicida e la dislessia non sono di sicuro state carte vincenti per entrare a far parte del “Bureau”. La sua unica possibilità di farne parte è entrare a far parte di questa task force sperimentale dimostrando a tutti i componenti della squadra di avere tutte le carte in regola. Solo che la squadra nasconde parecchi segreti e nessuno di loro vuole che un umano ne venga a conoscenza, soprattutto Talon, che è fortemente protettivo nei confronti dei suoi compagni.

Da qui prende il via la storia con due protagonisti che appartengono a due mondi diversi, l’uno umano, l’altro potenziato ma con un passato di sofferenze alle spalle che potrebbe sia avvicinarli che allontanarli e distruggerli.

Sulla carta Talon sembrerebbe il più forte, il più coraggioso, il più cazzuto. Fin, al contrario, potrebbe essere facilmente scambiato per il ragazzo della porta accanto, timidi, introverso, accondiscendente. Nella realtà, nonostante i suoi poteri, Talon è sicuramente il meno forte dei due e sarà proprio il rapporto che instaurerà con Fin a farglielo capire.

Non aggiungo altro su quello che succederà tra loro e con il resto della squadra, posso solo dirvi che durante la lettura non avrete un attimo di noia. C’è di tutto, azione, passione, amicizia, legami familiari, un pizzico di angst e una punta di umorismo. Ma soprattutto c’è l’accettazione del diverso, di quello che viene considerato mostruoso. L’autrice in questo è stata davvero brava dando ai suoi personaggi caratteristiche a tutto tondo. Di loro vediamo le paure e le debolezze ma anche il desiderio di diventare migliori per essere apprezzati e amati per quello che sono, tanto o poco che sia.

A conclusione posso dire con assoluta certezza di aver amato ogni singolo personaggio, ogni scena, di aspettare con una certa ansia il prosieguo della serie per vedere cosa avrà scritto nel proprio futuro ognuno di loro.

e mezzo

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