Ragazzi della tempesta di Elle Cosimano
Scelta numero uno: vivere o morire. In una gelida notte d’inverno, Jack Sommers è chiamato a scegliere tra vivere per sempre, secondo le antiche leggi magiche di Gaia, o morire. Jack sceglie di vivere e in cambio da quel momento in poi sarà un Inverno. Come le altre Stagioni, ogni anno Jack deve dare la caccia e uccidere chi viene prima di lui. Le leggi di Gaia sono chiare: l’Inverno uccide l’Autunno, l’Autunno uccide l’Estate, l’Estate uccide la Primavera, la Primavera uccide l’Inverno. Questo significa che Jack uccide Amber. Amber uccide Julio. Julio uccide Fleur. E Fleur uccide Jack. Sono tutti addestrati a cacciare e uccidere, e tutti a turno muoiono. Ma quando Jack e Fleur – Inverno e Primavera – sono attratti l’uno dall’altra contro ogni buon senso e regola della natura, la legge spietata che governa le loro vite eterne a un tratto diventa qualcosa di personale e di doloroso. Fleur verrà bandita per sempre, se insieme non troveranno il modo per fermare il ciclo naturale delle cose. Quando le quattro Stagioni si coalizzano, mettendo a rischio la loro immortalità in cambio di amore e libero arbitrio, la loro fuga attraverso il Paese li condurrà in un luogo in cui saranno costretti a difendersi contro un creatore che vuole annientarli.
Ragazzi della tempesta di Elle Cosimano, fantasy young adult, in uscita oggi, 20 ottobre, con Rizzoli.
Avevo aspettative altissime per questo titolo, mi ero prefigurata una grandissima storia d’amore, una buona dose di fantasy mischiata con un pizzico di mitologia e tutto questo l’ho trovato nella prima parte del libro che è riuscita ad appassionarmi poi però qualcosa si è rotto e la seconda parte non solo non è all’altezza della prima, ma l’ho trovata confusionaria e molto poco coinvolgente. Non so spiegarmi cosa sia successo, ma qualcosa deve essere andato storto per ideare un romanzo con due parti così, passatemi il termine, scollegate.
Sono morto? La sua mano è calda contro la mia guancia, e lei profuma di fiori. Come le montagne a primavera. «Non ancora. Ma presto» risponde. «Hai la milza perforata. Una costola ti ha trapassato un polmone. Morirai per le ferite prima ancora che possano recuperare il tuo corpo.» Ma i miei amici… «Non torneranno indietro per te.»
«Ti offro una scelta, Jacob Matthew Sullivan» dice lei. «Vieni a casa con me e vivi per sempre, seguendo le mie regole. Oppure muori questa notte.» Casa. Un’ondata di dolore s’innalza dentro di me. Le afferro il polso mentre il peso schiacciante del mio ultimo respiro mi fa sprofondare. Ti prego, la imploro. Ti prego, non lasciarmi morire.
È così che facciamo la conoscenza di Jack, sta per morire e arriva in suo soccorso una donna misteriosa che gli permette di scegliere tra una vita nuova e la morte. Chiunque di fronte a un’offerta simile sceglierebbe di vivere ed è così che Jack diventa una stagione, l’Inverno per la precisione. Questa idea a me ha fatto letteralmente impazzire, non avevo mai trovato un fantasy simile ed ero curiosissima di scoprire di più su questo aspetto, sul compito delle stagioni quando è il loro momento, ma questa parte è stata tralasciata e non approfondita, un vero peccato per chi voleva saperne di più.
Ritroviamo Jack sul campo, la Primavera è arrivata e ha il compito di rispedirlo a casa. L’unico modo per tornare alla base e lasciare il posto alla stagione successiva è attraverso la morte. E qui nasce il problema, Jack è innamorato della Primavera che gli è toccata in sorte, Fleur, e il sentimento è reciproco, quindi cercano di giocare al gatto e al topo per molto più del tempo necessario solo per trascorrere qualche giorno insieme. Questo ha fatto crescere il punteggio di Jack a dismisura e ha gettato Fleur pericolosamente vicino alla linea rossa, superata quella Fleur non esisterà più.
Le nostre valutazioni sono scarse, pericolosamente vicino alla linea dell’Epurazione. Perché le mie stagioni sono troppo brevi e gli inverni medioatlantici si allungano.
Questo aspetto l’ho trovato spietato ma affascinante, quello che non mi ha convinto è Jack che ho trovato profondamente egoista, sa che facendo in questo modo metterà Fleur in difficoltà, ma invece di rendergliela facile facendosi uccidere in poco tempo guarda solo se stesso e la sua voglia di starle accanto qualche giorno in più. Certo che poi Fleur ci mette del suo per precipitare in classifica visto che quando si presenta Julio, l’Estate, con cui ha un bellissimo rapporto di amicizia tanto da lasciarsi andare a confidenze, si lascia uccidere molto velocemente senza tentare nemmeno di fuggire e spesso la primavera lascia il posto all’estate parecchi giorni prima della sua fine naturale.
Tutto il sistema delle stagioni è basato sulla mancanza di comunicazione e interazione tra stagioni diverse, per questo i contatti sono proibiti e una relazione tra Inverno e Primavera o tra Estate e Autunno è impossibile.
Le sue regole non ammettono l’amore. L’intero sistema si fonda sull’ostilità. Sulla paura e sull’avversione. L’unico modo che ho per sopravvivere è uccidere Jack, ma non voglio più farlo. Non ho mai voluto.
Fleur, Jack, Julio e Amber però sentono che questo non è ciò che vorrebbero dover fare, sono costretti a mantenere le distanze e a porre fine alla stagione precedente uccidendola ma non provano nessun piacere nel farlo e proprio quando questo diventa insopportabile e quando Fleur rischia di essere epurata Jack organizza un piano di evasione che potrebbe salvarli come portarli a morte certa. Lui non vuole credere che quello che prova per Fleur possa condurli alla morte, gli sembra impossibile che un sentimento così importante possa essere nocivo ed è disposto a rischiare per scoprirlo.
E qui ha inizio la parte che mi ha annoiato, quella della fuga. Come può una fuga essere noiosa? Perché troppo ripetitiva, solo leggendo capirete di cosa sto parlando. Io non posso bocciare questa lettura perché la prima metà mi è davvero piaciuta molto, mi ha coinvolto, permettendomi di affezionarmi alle stagioni e non solo, perché anche i loro quattro supervisori sono molto interessanti e ben caratterizzati. La seconda parte poteva essere più coinvolgente e meglio strutturata a mio avviso l’autrice ha buttato un po’ alle ortiche l’immenso potenziale che un’idea simile poteva avere. Il finale poi mi ha lasciato perplessa, soprattutto in previsione di un seguito…cosa s’inventerà Elle Cosimano? Per scoprirlo toccherà aspettare la pubblicazione prevista per il prossimo anno, chissà che le spiegazioni mancate saranno contenute nel prossimo capitolo. Non ci resta che aspettare!