Quando tutto inizia di Fabio Volo
Trama Silvia e Gabriele si incontrano in primavera, quando i vestiti sono leggeri e la vita sboccia per strada, entusiasta per aver superato un altro inverno. La prima volta che lui la vede è una vertigine. Lei non è una bellezza assoluta, immediata, abbagliante, è il suo tipo di bellezza. Gli bastano poche parole per perdere la testa: scoprire che nel mondo esiste qualcuno con cui ti capisci al volo, senza sforzo, è un piccolo miracolo, ti senti meno solo. Fuori c’è il mondo, con i suoi rumori e le sue difficoltà, ma quando stanno insieme nel suo appartamento c’è solo l’incanto: fare l’amore, parlare, essere sinceri, restare in silenzio per mettere in ordine la felicità. Fino a quando la bolla si incrina, e iniziano ad affacciarsi le domande. Si può davvero prendere una pausa dalla propria vita? Forse le persone che incontriamo ci servono per capire chi dobbiamo diventare, e le cose importanti iniziano quando tutto sembra finito.
Recensione di Veronica – Care lettrici e forse questa volta anche lettori, oggi vi parlo di ‘Quando tutto inizia’ l’ultimo libro di Fabio Volo edito Mondadori.
Lo so, quando si dice Fabio Volo si apre un mondo, da un lato chi lo ama alla follia e dall’altro chi trova assurdo leggere un suo libro. Io sinceramente ascolto Fabio Volo in radio e lo adoro, e non ho alcun tipo di pregiudizio per i suoi libri, anzi, non capisco chi lo critica a prescindere, soprattutto oggi, in un momento in cui il self è spopolato e anche chi non avrebbe tutte le carte in regola per scrivere lo fa e viene pure osannato, quindi qual è il problema verso Fabio Volo? Mah … non lo capirò mai. Ad ogni modo, polemica a parte facciamo quattro chiacchiere sul libro.
Il romanzo ci presenta una storia attualissima dove gli ingredienti sono quelli base della vita di tutti i giorni per la maggioranza delle persone. Una vita di coppia che procede con la sua routine, la quotidianità che ti logora giorno dopo giorno, e il tradimento.
Gabriele, Gabo o Gabri per gli amici, non si lega a nessuno, rifugge dalla “tirannia della quotidianità”, quando il gioco si fa duro, lui non inizia a giocare, si chiude a riccio e mette la parola fine.
“Non ero mai stato bravo nelle relazioni, negli anni ho capito che con il tempo le cose belle svaniscono e fioriscono le seccature, lentamente tutto si trasforma in una sorta di tirannia del quotidiano. Si resta legati l’uno all’altra come a un’abitudine, si porta avanti una decisione presa in passato quando tutto era diverso.”
Questo è il suo pensiero passato. Prima del matrimonio di Luca e Marisa, prima di fuggire da quel ricevimento che lo sta soffocando ed incontrare lei, Silvia. Una panchina, un gelato e la battuta giusta, quattro innocenti chiacchiere ma per lui un colpo di fulmine. Come può un incontro casuale scatenare quel tipo di emozione e mettere in crisi tutte le sue certezze? Così, quando per caso si rivedono Gabriele sa che non potrà lasciarla andare senza nemmeno provare a giocarsi la sua carta e non lo ferma la fede al dito di Silvia e nemmeno il fatto che possa essere madre.
I due cominciano quasi senza rendersene conto una relazione. Tra le quattro mura di casa di Gabri si godono momenti intimi, in cui Silvia vive una seconda vita, quella della persona che forse vorrebbe essere ma non può. Attimi rubati ai doveri, alla famiglia, al marito, al figlio e goduti solo da sé stessa, momenti che dedica al suo benessere, al suo essere donna, alla sua libertà, e anche se il senso di colpa è forte, non può mentire a se stessa, le cose non accadono per caso, c’è sempre un motivo e c’è sempre una scelta. E’ vero, spesso ci troviamo di fronte ad un bivio e scegliere ci manda in confusione e ci costringe ad una forzatura, ma è quello che dobbiamo fare e in fondo, anche non scegliere è una scelta e Silvia lo sa benissimo
«A volte nella vita le cose capitano, sono più forti di noi.»
«È vero, però c’è sempre un momento, all’inizio, in cui ci si può fermare. La responsabilità nasce prima dell’azione, è nelle fantasie che comincia, nei sogni, nei desideri. Quello che viviamo adesso è stato prima nella mia testa.»
A volte incontri una persona nel momento più inaspettato della tua vita o forse in quello più giusto, e riscopri con lei un feeling, una voglia di condividere e vivere che mai avresti pensato possibile. Ecco cosa ha avvicinato Gabri e Silvia, la loro ironia sullo stesso piano, il capirsi senza parlarsi, la voglia di piacere all’altro perché il suo sguardo era uno sguardo nuovo, non stanco, non vittima dell’abitudine. Quel tornare a piacersi per piacere a qualcuno, i segreti mai svelati. La loro sintonia è qualcosa di magico a cui entrambi difficilmente avrebbero rinunciato.
Negli occhi delle persone che amiamo e che dicono di amarci, spesso col tempo ci si vede più piccoli e meno attraenti. Quando passi anni insieme a una persona finisci per vederne ogni parte, anche quella più buia. Negli occhi di uno sconosciuto, invece, hai ancora la possibilità di disegnarti e raccontarti per come ti piacerebbe essere. Capita che ce lo dimentichiamo, incontriamo uno sguardo che ci riconsegna quell’immagine e ce ne innamoriamo subito.
Ma cosa accade quando ad un certo punto dobbiamo fare i conti con la realtà? Quando la bolla che ci protegge scoppia e il mondo perfetto che ci siamo creati in un attimo svanisce? Silvia e Gabriele non possono vivere sospesi a lungo, non possono fare finta di nulla ancora per molto tempo, prima o poi devono affrontarsi e decidere che ne sarà di loro e quale è destino li attende.
Ho trovato questo libro di un’attualità disarmante. Quanto è facile cadere nella abitudini della quotidianità, della convivenza e non rendercene conto? Quanto è semplice darci per scontati? Ci si allontana ogni giorno di più e tutto sembra normale, è il tempo, il lavoro, la stanchezza. La verità però è che non mettiamo più i tacchi se usciamo con il nostro compagno, e mangiamo una fetta di torta di troppo perché la linea ora è l’ultimo dei nostri pensieri, non guardiamo più la nostra compagna perché il tempo del corteggiamento è finito, non facciamo una sorpresa perché ormai non ci stupiamo più di niente e intanto il tempo passa e ci sentiamo sempre più frustati e stanchi e fingiamo che vada bene così. Poi arriva qualcuno e cambia la prospettiva del tuo mondo, la riposiziona in un modo differente e scopriamo che abbiamo ancora voglia di sentire le farfalle allo stomaco, di ricevere dei complimenti, dei regali inaspettati, delle cene romantiche, del tempo insieme.
«Promettimi una cosa.»
«Cosa?»«Che non ci racconteremo mai bugie.»
Perché dovremmo?»
«Perché dopo un po’ che ci si frequenta diventa quasi necessario per andare avanti.»
Non voglio giustificare Silvia, però non penso che quando c’è un tradimento la colpa sia di uno soltanto, penso che uno dei due sia solo un po’ più debole, più fifone e piuttosto che affrontare il problema fugge perché è più semplice.
A volte però è proprio grazie a scossoni del genere che ti accorgi di quanto rischi di perdere. A volte serve un uragano per ristabilire l’ordine, e non è facile. E’ dura durissima, ci vuole volontà e un amore immenso per perdonare, e soprattutto perdonarsi e ricominciare.
Questo romanzo è si una storia d’amore, ma anche una storia di vita, di riscoperta di se stessi, l’imparare ad essere individuo insieme a qualcun altro, ad essere Io anche con un Noi.
Fabio Volo con una scrittura scorrevole, dialoghi e situazioni reali, ha saputo mettere per iscritto forse dei pensieri scontati come direbbero in molti, eppure a volte è proprio su questi pensieri che non ci fermiamo a riflettere a sufficienza.