Quando le foglie ridono di Cristina Stanescu

Trama Milano, quartiere Lambrate, una vecchia casa esplode per una fuga di gas. È una strage. Ai funerali una cronista incontra Milena e decide di intervistarla immaginando sia l’amica di una vittima. Ma Milena finisce per raccontarle la sua storia, la storia di una giovane che anni prima si è trasferita in città alla ricerca del successo, tra lussuosi loft e fatiscenti case di ringhiera. Così ecco comparire la stessa Milena che cerca fama e ricchezza in tv. Ecco l’amica Silvia che quella ricchezza l’ha appena persa e ne è ossessionata. E poi Roberta, Corrado e Salvatore: due sposi felici ma senza una lira, e il fratello di lui, un aspirante fotoreporter. I loro destini si intrecciano. Nascono amori e amicizie ma, poco per volta, la crisi economica travolge tutti, facendo a pezzi legami e speranze. Roberta perde la testa per il suo capo; Milena cerca di trascinare in uno scandalo sessuale e mediatico un famoso imprenditore; Silvia si lascia travolgere dalla sua insoddisfazione. Tutto diventa improvvisamente lecito pur di non rinunciare al successo e a una presunta felicità. Finisce il funerale, e così pure il lungo racconto di Milena sulle vittime della casa esplosa o, forse, sul collasso di una vita che prometteva grandi cose. Esistenze ancora in attesa di imparare a riconoscere, nelle foglie mosse dal vento, una possibile felicità.

Quando le foglie ridono di Cristina Stanescu. Edito il 23.05.2019 da SEM. Genere: narrativa. 206 pagine.

Questo è un romanzo che inizi a leggere con il magone e che finisci di leggere con il magone, nel mezzo un avvicendarsi di stati d’animo che ti scuotono. Una palazzina che crolla a seguito di una fuga di gas, ci sono delle vittime, si parla di strage.

Era stato come sempre. Una tragica fatalità. La casa vecchia, le tubature ormai usurate, i rilevatori di gas che l’AEM non aveva installato. E le istituzioni che ci dimenticano, l’amministrazione corrotta, la solitudine della grande città, la tragedia della vecchiaia. I titoli sui giornali si erano sprecati, i talkshow si erano litigati gli ospiti, i politici le dichiarazioni, gli editorialisti le frasi a effetto. A terra, dilaniata insieme alle sue cose, alle sue case, era rimasta la solita brava gente.

I giornalisti accorrono sul posto alla ricerca dello scoop, di testimonianze, magari di qualche lacrima. Una giornalista entra in un bar e vede una ragazza chiaramente sconvolta seduta a un tavolino, chissà un’amica o una parente della vittima, la giornalista già si lecca e baffi. Si avvicina. Ed è così che Milena comincia a raccontare la sua storia, la storia di quella che era stata un tempo la sua coinquilina, anni prima, durante gli anni della laurea, gli anni della sua storia con Salvatore. E alla loro la storia di altri si intreccia: Roberta e Corrado alle prese con il loro matrimonio o forse con la fine di esso, il confine è labile. E poi, naturalmente, c’è anche la sua storia, quella di Milena, degli anni in cui rincorreva il successo, la fama, la notorietà, tra uno spot e una relazione con un famoso imprenditore. A tutto questo fa da sfondo una Milano più viva che mai, che la si ami o la si odi. E tutto il tempo tu stai lì a leggere la loro storia cercando di non affezionarti a nessuno dei protagonisti perché sai che alla fine la tragedia colpirà qualcuno di loro. E allora stai ben attenta a non lasciarti coinvolgere, a guardare da lontano per poi renderti conto che ognuno è artefice del proprio destino e forse non c’è tragedia più grande di vivere con dei rimpianti. Il rimpianto di non aver lottato per un matrimonio, il rimpianto di aver lasciato entrare nel proprio cuore qualcuno che mai lo avrebbe meritato, o di non averlo fatto, il rimpianto per aver troncato con quel ragazzo che ci è stato vicino in quel momento, il rimpianto per gli anni dell’università, il rimpianto per quello che potevamo essere. A ognuno il suo. Che abbiate dei rimpianti o meno, che amiate Milano o meno, questo è un romanzo che merita di essere letto, magari da soli una sera, davanti a un bicchiere di vino e chissà che dopo averlo terminato non saremo in grado di apprezzare di più il ritorno a casa della nostra persona, che sia una coinquilina, un amante o un marito. Buona lettura.

5 stelle

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