Prendimi, se mi vuoi di Ella Gai
Titolo: Prendimi, se mi vuoi
Autrice: Ella Gai
Genere: Dark Romance
Trama: È innocente. È pura. È un’orfana.
Ma soprattutto è una preda.
Lei ancora non lo sa, ma io sono il suo Cacciatore.
Nella nuova casa sono in vigore delle regole:
1 Mai dire di no a qualunque sua richiesta.
2 Testa bassa e sguardo chino.
3 Niente domande.
4 E nessuna speranza.
La prima volta che mi sentii osservata, uscivo di scuola per tornare al Saint Mary.
La seconda volta mi sembrò di sentire qualcuno alle mie spalle, mentre attraversavo la strada per rientrare in orfanotrofio.
E la terza volta, quella sensazione diventò realtà il giorno in cui seppi di essere stata adottata dal mio carnefice.
Avevo sedici anni quando fui catturata dal cacciatore.
Da una gabbia di violenze psicologiche e regole rigide ero finita dentro un’altra gabbia di violenze fisiche e regole impossibili. Potevo usare la mia mente con astuzia, per attaccare, e il mio corpo come arma di difesa. Tanto più mi mostravo remissiva, meno male ricevevo.
Avevo una vendetta da riscattare e una libertà da riconquistare.
Dovevo scegliere tra me e lui.
Tra dolore e piacere. Tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato.
Qualunque decisione avessi preso il mio destino era già segnato, con violenze e droga.
Prendimi, se mi vuoi di Ella Gai, dark romance pubblicato il 20 Maggio 2019 da Newton Compton Editori.
Avete mai letto un Dark Romance?
So che è strano iniziare una recensione con questa domanda, ma penso sia necessario farla.
Un libro non può essere definito dark solo perché uno dei due protagonisti è un killer/carcerato. Un dark romance non è un libro in cui i protagonisti hanno legami con la mafia, perché quelli sono differenti.
Un libro non viene definito dark solo perché ci sono le ambientazioni cupe.
Troppo spesso si affibbia questo nominativo a libri che, di dark, non hanno assolutamente nulla e, quando invece ci si ritrova a leggere un libro che appartiene davvero a questo genere, lo si definisce troppo: troppo crudo, esplicito, violento, malato.
Beh, posso dirvi che QUESTO LIBRO è un dark romance.
Cosa rende un libro dark? Innanzitutto la violenza fisica e psicologica subita da uno dei due protagonisti e inflitta dall’altro. Abusi, soprusi, rapimenti, rapporti non consenzienti, uccisioni, la Sindrome di Stoccolma… sono solo alcune delle caratteristiche che un dark romance deve avere, ma una delle più importanti è questa: la storia d’amore malata e amorale tra i due protagonisti.
E poi, soprattutto, ci dev’essere coerenza nei personaggi. Se il protagonista maschile è un uomo violento che abusa delle sue vittime, non può mandare tutto a tarallucci e vino per la bella di turno. Non funziona così, quindi non aspettatevelo.
Perché vi ho fatto questa grande premessa? Perché ho letto molte “critiche” a questo libro, proprio perché troppo tutto. E non è così. Prendimi, se mi vuoi è semplicemente un vero dark e come tale va affrontato.
“Se mi chiedevo quale aspetto avesse la morte, ora lo so. La sua faccia. Una faccia troppo bella per essere quella di un uomo cattivo che ti usa, abusa di te e ti fa fare cose spregevoli.”
Charlotte, rinominata Charlie dagli amici, è una ragazzina di appena 16 anni che è cresciuta in un orfanotrofio. Ha passato la sua vita a lottare per non soccombere a un sistema che, per ragazze come lei, non ha da offrire altro che la strada..
Assieme alla sua migliore amica ha organizzato parecchi furti in negozi di cosmetica, ed è proprio grazie a uno di questi che Charlie è finita inconsapevolmente dritta nel mirino del Cacciatore.
Un giorno rubava, il giorno dopo si ritrova adottata, davanti ad una villa, a ore di aereo da quella che è stata la sua casa per tutta la vita, felice di poter conoscere finalmente i suoi genitori adottivi. Li immagina già: una mamma dolce e affetuosa, un padre premuroso da far impazzire con il suo caratterino ribelle.
Quello che non immaginava minimamente, però, era di essere diventata la preda di uno degli uomini più pericolosi del Paese, né che lui l’avrebbe completamente distrutta e soggiogata.
Tutti lo chiamano Hunter, ma per Charlie è solamente l’uomo che la distrugge ogni singolo giorno.
Il carattere della ragazza viene da subito messo alla prova e lei soccomberà sotto i colpi, e gli abusi, da parte dell’uomo che è il suo padrone, l’uomo che l’ha adottata e legalmente ora è suo padre. Charlie non è fatta per piegarsi al volere di qualcuno, è sempre stata ribelle e indipendente, ma ben presto capirà che l’unico modo per sfuggire a ogni tipo di violenza e punizione è obbedire.
In particolare, portare sempre a termine i compiti che le vengono assegnati, indossare solo la sottoveste lunga e bianca, tenere i capelli legati in una treccia e mai, mai in ogni caso, essere in ritardo.
“Pensavo di trovare una figura materna amorevole e un padre altrettanto buono. E invece c’è un uomo che usa le ragazzine per qualche strana ragione. E io non solo non ho intenzione di assecondarlo, ma soprattutto voglio scappare. Non mi farò addestrare. Non mi farò toccare. Non mi farò piegare da quest’uomo soprannominato il Cacciatore.”
Sarà questa la sua vita d’ora in avanti? Svolgere incarichi pericolosi per un uomo che odia, per evitare di essere picchiata o punita?
Riuscirà a sopravvivere abbastanza per poter scappare?
Perché Charlie non si è arresa, dentro di lei il desiderio – e bisogno – di scappare è radicato.
Il piano della ragazza, però, non comprendeva l’idea di iniziare a provare dei sentimenti per il suo aguzzino. Eppure è successo.
Joseph Hunter, il Cacciatore, il suo carnefice e stupratore, l’uomo che si è preso la sua vita per sempre.
Dovrebbe odiarlo, disprezzarlo e volerlo vedere morto, ma qualcosa inizia a cambiare nei sentimenti della ragazza. È sbagliato, amorale persino, provare una parvenza d’amore per qualcuno che gode nel vederti a pezzi, ma Charlie non riesce a comandare i propri sentimenti.
Dapprima il semplice piacere durante un rapporto sessuale, qualche carezza o parola di conforto, uno sguardo diverso dal solito, fino ad arrivare ad un legame malato e abusivo, possessivo e ossessivo.
Il suo padrone da un lato, e dall’altro l’amante quasi tenero. Due parti dello stesso uomo, entrambe con la capacità di distruggere la sua vita.
Riuscirà Charlie a ottenere la sua vendetta verso chi le ha tolto tutto?
“Se il suo progetto è di vedermi distrutta e dipendente da lui, allora ci è riuscito alla grande. Mi ha appena tolto l’ultimo brandello di volontà che possedevo.”
Prendimi, se mi vuoi è una storia cruda, dura e tremendamente difficile da leggere.
Non vi nasconderò che ho sentito più volte il bisogno di scappare da questa lettura, la paura per Charlie, la rabbia verso Hunter, il desiderio profondo di entrare nel libro e salvare una povera ragazzina da tutto questo orrore. Sì, perché di orrore stiamo parlando. Bisogna esserne consapevoli prima di iniziare questo libro, bisogna essere consapevoli soprattutto del fatto che noi non siamo Charlotte. Noi non possiamo giudicare o immedesimarci in questa storia. Noi siamo spettatori, impotenti, di un qualcosa che va oltre la moralità, ma ciò che ci ritroviamo a leggere è pur sempre una storia inventata.
Dal profondo del mio cuore e della mia anima, che ancora soffrono per questo libro, io mi sento di consigliarlo SOLO a chi è capace di sopportare tanto, chi conosce il genere e ha già avuto a che fare con libri crudi, perché lo stile di Ella Gai non contempla fiorellini e cuoricini, redenzione e poesia. È esattamente come ci si aspetta sia questo genere: reale, diretto, incisivo e dannatamente coinvolgente. E io spero davvero che ci sia un seguito, perché me lo sento dentro che Charlie e Hunter non hanno ancora finito di raccontare la loro storia.