Più felice che no di Adam Silvera

Da quando suo padre si è suicidato, è dura per Aaron Soto, sedici anni, immaginarsi di nuovo felice. E la cicatrice a forma di sorriso che ha sul polso non fa che rinnovare il dolore, ma anche la sua determinazione a farcela: riconquisterà la felicità, anche con l’aiuto della fidanzata Genevieve e dell’indaffaratissima mamma.

Quando Genevieve parte per tre settimane, Aaron inizia a passare sempre più tempo con il suo nuovo amico Thomas. Piano piano, Thomas diventa sempre più importante, e Aaron non può negare i sentimenti che prova per lui, anche se tutto questo crea tensioni con la sua ragazza e con i vecchi amici.

Per riavere indietro la sua vecchia vita, Aaron arriva a prendere in considerazione ogni strada, compresa la rivoluzionaria procedura per cancellare la memoria proposta dall’Istituto Leteo.

Ma vale davvero la pena dimenticare chi sei pur di essere felice?

Più felice che no di Adam Silvera, young adult in uscita oggi, 15 novembre, con Mondadori Oscar Vault.

Questo libro è davvero tosto e la sua evoluzione ti stupisce capitolo dopo capitolo. Ci sono cose che non tutti sono in grado di comprendere e ferite che faticano a rimarginarsi, ma ognuno di noi cerca ogni giorno di essere felice. Il titolo e la cover hanno attratto subito la mia attenzione, ho capito che questo era molto più di un male to male e mi sono avvicinata alla lettura consapevole fin da subito che il finale sarebbe stato difficile da assimilare, come dice Angie Thomas nell’introduzione. Le sue parole ti preparano psicologicamente a ciò che andrai a scoprire, ma non ti mettono in guardia sul percorso che dovrai affrontare immedesimandoti in Aaron.

È la prima volta che leggo Silvera non in coppia con la Albertalli e la sua vena malinconica mi ha travolto. Stare al passo coi pensieri di Adam è totalizzante, la scrittura di Silvera ti trascina e ogni capitolo è una scoperta inaspettata, un colpo di scena continuo che ti destabilizza e allo stesso tempo fa andare ogni tassello al proprio posto.

L’Istituto Leteo promette di ripulire la memoria per far dimenticare le cose che disturbano, dai traumi alla propria identità sessuale a altri problemi che affliggono la vita di chi è disposto a sottoporsi alla procedura. Una procedura che ha effetti collaterali pesanti e a cui ci vuole una certa dose di coraggio a sottoporsi. All’inizio non si capisce il motivo dell’inserimento di questo istituto, ma man mano che si prosegue la lettura tutto assume un senso e porta a riflettere sulla costante ricerca della felicità di ognuno di noi.

Aaron sta superando il trauma del suicidio del padre e può contare sull’aiuto della sua splendida ragazza Genevieve, insieme sono una coppia perfetta, lui sa di essere fortunato di averla al proprio fianco e sa di amarla tanto da avere con lei la sua tanto agognata prima volta.

Nella vita di Aaron però arriva come un fulmine a ciel sereno un ragazzo di nome Thomas, così diverso da lui, un ragazzo che vive alla giornata e che molla qualsiasi cosa, lavoro e fidanzata compresi, quando questi non gli danno più la felicità che va cercando. Quando Genevieve parte per tre settimane Aaron inizia a passare ogni momento libero con Thomas e si trova a interrogarsi sull’attrazione che prova nei suoi riguardi. Com’è possibile che provi qualcosa per un ragazzo quando ama la sua ragazza?

Questi sentimenti crescono rapidamente e portano Aaron a capire che non è qualcosa di momentaneo e che non è mai stato eterosessuale come credeva. Prende il coraggio a piene mani e confessa ciò che sente a Thomas, che non ricambia i suoi sentimenti, e a Genevieve che non sembra stupita come dovrebbe dalla rivelazione. Perfino quelli che credeva i suoi amici non vogliono accettare il suo orientamento e si accaniscono su di lui come se dal momento in cui ha capito di essere omosessuale non fosse più la persona con cui sono cresciuti.

L’unica cosa che Aaron vuole è dimenticare e tornare a essere ‘normale’, la procedura Leteo sembra la soluzione a tutti i suoi problemi, sottoponendosi a quella è certo che riavrà indietro la sua vita di prima, fidanzata e amici inclusi e che finalmente smetterà di essere triste e disperato. Ma siamo certo che nascondere la propria natura sia il modo migliore per avere una vita felice e serena? La nota di Adam Silvera alla fine del libro ci spiega il motivo della sua scelta di scrivere Più felice che no e tutti i tormenti che lo hanno attanagliato quando ha capito di essere gay. Questa è una lettura intensa che può essere d’aiuto a chiunque stia attraversando un periodo difficile perché la ricerca della felicità ci accomuna tutti, ed è fondamentale capire che solo essendo noi stessi, senza mentire, senza nasconderci, potremo cercare di essere Più felice che no.

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