Per l’uno e per l’altra di Jayne Davis

Trama Inghilterra, 1777. Will, il giovane visconte di Wingrave, contrastato dal dispotico padre nel proprio desiderio di servire il paese arruolandosi, trascorre il proprio tempo in passatempi stupidi e pericolosi: il gioco d’azzardo e le avventure con donne sposate sono le occupazioni che più sembrano divertirlo, nonostante avversari pericolosi e mariti infuriati. La notizia del duello all’ultimo sangue contro un marito geloso fa decidere il padre, il conte di Marstone, che è arrivato il momento di prendere provvedimenti. Quella testa calda del figlio deve sposarsi e sarà lui a scegliere la sposa. Per questo il conte organizza le nozze con la giovane Connie Charters, il cui ambizioso padre è disposto a vendere la propria figlia pur di approfittare dei vantaggi che una simile unione può portare. È così che Will e Connie si conoscono, davanti all’altare, costretti a unire per sempre le proprie vite. Eppure, i due si trovano giorno dopo giorno ad affrontare insieme la tirannia dei rispettivi genitori, scoprendo proprio nel loro matrimonio una inattesa possibilità d’indipendenza e nella loro unione una forza imprevista. Ma può il vero amore nascere su queste sole basi?

Per l’uno e per l’altra di Jayne Davis, romanzo storico pubblicato da Vintage Editore il 16 giugno scorso.

Le dinamiche di coppia si muovono su binari molto delicati e l’amore, questo sentimento su cui ruota tutta la nostra vita, si avvale di sentimenti e percezioni contingenti, che fanno di esso il valore assoluto. Uno dei valori che rende la coppia stabile, più dell’amore nella sua accezione più pura, è senza dubbio la complicità. Essere complici del proprio partner crea il fondamento per una relazione duratura, felice e forte perché prima di essere un marito o una moglie, si è amici del proprio compagno di vita.

Ai tempi della Reggenza, il matrimonio rappresentava per una donna l’unico modo per affrancarsi dalla famiglia d’origine ed era il fulcro e l’obiettivo di una vita, visto che le donne, tra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo, non avevano diritti. Non potevano scegliere liberamente con chi sposarsi e se possedevano del denaro o dei beni, essi appartenevano al marito e dovevano sottostare alle regole dettate dalla famiglia di origine o a quella costituita dopo il matrimonio. L’uomo era il detentore delle regole, dei diritti e di qualsiasi decisione presa sia in famiglia che nella società, mentre le donne dovevano badare ai figli ed essere buone madri e mogli. Non avevano diritto di voto, non potevano prendere decisioni o lavorare e anche lo studio si svolgeva in ambito domestico.

Il matrimonio di convenienza era dunque utilizzato per accrescere il potere delle famiglie che, unendosi, creavano delle vere e proprie alleanze, a discapito dei diretti interessati, dei sentimenti, ma soprattutto dell’amore.

Will è il giovane figlio del potente conte di Marstone, ossessionato dal rango e dall’eredità. Per una serie sfortunata di eventi, perde il fratello maggiore, ritrovandosi così primo in linea di successione al casato. Ciò avviene proprio nel suo momento di gloria, in cui l’unica ragione di vita per Will è correre dietro alle sottane di donne sposate, giocando eccessivamente d’azzardo. I nodi però vengono sempre al pettine e così, in una mattinata qualunque, viene colto in flagrante da un marito irato e sfidato a duello! Ma Will sembra avere molta fortuna, poiché sopravvive nonostante la vita non gli sembra più avere alcun senso, scatenando l’ira del padre che gli ordina di sposarsi con la sua prescelta.

Constance, Connie per gli amici, è la figlia più giovane e decisamente poco considerata di un uomo di rango inferiore alla famiglia Marstone e, nonostante questo, è proprio lei la donna promessa in sposa a Wingrave.  Connie sembra essere la scelta migliore, poiché con il suo comportamento mite e obbediente dimostra di essere istruita a dovere per intraprendere il ruolo di moglie. Ma questo non è altro che una maschera che cela un’intelligenza vivace e una sana voglia di conoscenza ed intraprendenza.

I due si incontrano all’altare in un’atmosfera molto formale e senza essersi mai conosciuti. Il matrimonio di convenienza che contraggono è vissuto come la costrizione da parte di entrambi i genitori, ma allo stesso tempo la salvezza dal giogo degli stessi e dagli obblighi famigliari.

Alla fine della cerimonia, i novelli sposi si dirigono immediatamente verso la tenuta di Will nel Devonshire, dove sia i domestici che i locali risultano stranamente poco accoglienti.

Ed è proprio da qui che comincia l’avventura dei nostri protagonisti che, tra i tumulti del cuore per la storia d’amore che fiorisce giorno dopo giorno, si ritrovano invischiati nella ricerca di alcuni contrabbandieri che gravitano nei pressi della tenuta.

Il matrimonio tra i Wingrave è una costruzione lenta, mattone su mattone, che attraverso l’attrazione fisica e passando per la fiducia, li porta infine all’amore. Will e Connie mi sono piaciuti moltissimo perché moderni nell’esporre i loro sentimenti, felici e finalmente liberi di poter vivere la loro vita senza costrizioni. Nonostante siano proprio stati costretti a stare insieme, la loro unione possiede la magia della complicità che rende l’amore potente ed assoluto.

La reputazione da cattivo ragazzo di Will diminuisce abbastanza rapidamente, lasciando il passo alla versione di lui più matura e premurosa, mentre Connie prende finalmente coscienza di sé e delle proprie capacità al di fuori delle mura domestiche.

Il modo in cui entrambi si conoscono meglio, comprendendosi totalmente, è un passaggio naturale che avviene proprio grazie all’amore consapevole che provano e, nonostante non fosse previsto, hanno davvero delle qualità che attraggono l’una all’altro. Connie infatti apprezza che Will sia così diverso da suo padre e allo stesso modo, a Will piace l’intelligenza di lei, soprattutto perché lo aiuta a gestire la tenuta, apprezzando il suo spirito, mentre cercano di capire cosa stia succedendo esattamente nella vecchia casa di famiglia sul mare.

Ecco qui l’ennesima formula vincente che Vintage Editore ci propone con questo nuovo libro dal sapore Regency. Non avevo mai letto nulla di questa autrice ma la seguirò sicuramente, mi ha ricordato la saga dei Poldark tra la pista da seguire dei contrabbandieri, le descrizioni meravigliose  della casa e dei dintorni e, ovviamente, una storia d’amore degna di nota. Scorrevole e ben scritto, i personaggi, la trama e i cenni storici sono eccellenti e non faranno tremare le fan più devote di Georgette Heyer!

In definitiva, se avete voglia di immergervi in queste atmosfere d’altri tempi, dal sapore antico ma scritte da una penna contemporanea, avete trovato decisamente il libro che fa per voi!

 

 

 

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