Paper Prince di Erin Watt
Trama Ella non sa dire se la sua vita fosse migliore o peggiore prima che Callum Royal la trovasse. Ma una cosa è certa: da quando è piombata in casa Royal come un tornado, per lei è cambiato tutto. Scuola privata, feste e vestiti costosi. Con la sua grinta e la sua schiettezza, è riuscita persino a vincere l’ostilità dei fratelli Royal, a conquistare il loro rispetto e il loro cuore – in particolare quello di Reed. Il più imperscrutabile dei cinque. Bello, ricco e popolare, Reed ha tutto. Le ragazze fanno la fila per uscire con lui e i ragazzi lo rispettano. Eppure, nulla e nessuno sembra importargli. Perché i Royal sono così: non sono facili ai sentimenti, piuttosto li seppelliscono, fingendo che niente li sfiori. Con Ella, però, per la prima volta dopo la morte della madre, Reed ha permesso a se stesso di lasciarsi andare alle emozioni. Ma il suo mondo crolla quando, dopo una discussione, Ella scompare. Con il cuore a pezzi, e senza lasciare traccia. D’altronde è abituata a scappare e rifarsi una vita ripartendo ogni volta da zero. Tutti incolpano Reed per quella fuga, i suoi fratelli lo odiano e, se possibile, lui odia se stesso ancora di più. Ed è disposto a fare qualsiasi cosa pur di ritrovarla. Ma, se anche ci riuscisse, sarebbe in grado di riconquistare il suo cuore?
Recensione di Esmeralda – Paper Prince di Erin Watt, secondo volume della fortunatissima serie The Royals sbarcata da noi da poco più di un mese con Paper Princess, grazie a Sperling & Kupfer, e che è riuscita a conquistarsi una bella fetta di pubblico. Mi ero ripromessa: “Lo leggo con calma, senza fretta, cerco di gustarmelo perché devo aspettare fino a settembre per conoscere il seguito” e invece divorato in una manciata di ore e adesso sono qui, due minuti esatti dopo averlo chiuso, a buttare le mie impressioni nero su bianco. Le scrittrici sono assolutamente diaboliche e hanno una capacità pazzesca di creare dei cliffhanger da urlo. Già, da urlo, perché è esattamente questo che vorrei fare adesso, urlare a squarciagola perché non si può farlo finire così, io ho bisogno di sapere che diamine si sono inventate ancora e devo farlo al più presto. Lasciando perdere la mia momentanea follia, che spero tanto scemerà col passare dei giorni, torniamo a noi e a questo secondo avvincente capitolo.
Il secondo volume di una trilogia è normalmente il meno incisivo, quello in cui si procede con la storia ma non si danno nuovo spunti per comprenderla a fondo relegando tutto al capitolo finale, ecco ragazze non è il caso di Paper Prince, se c’è una cosa che proprio non manca è l’introspezione dei personaggi e l’azione. Avrete modo di conoscere in maniera più approfondita tutto ciò che si cela dietro ai comportamenti dei Royal che cominciano ad essere un po’ meno misteriosi e a giocare a carte scoperte almeno con la loro adorata sorellina Ella.
Paper Princess era finito con la fuga di Ella per colpa di una situazione compromettente in cui aveva colto Reed, Paper Prince riparte da Reed un attimo prima di trovarsi invischiato in questa assurda situazione e ai motivi che l’hanno paralizzato di fronte all’arrivo di Ella. I primi sette capitoli sono tutti dal POV di Reed e ci fanno comprendere appieno il suo senso di colpa, la sua angoscia e l’astio che i suoi fratelli non cercano minimamente di celare, ritenendolo l’unico responsabile della fuga di Ella e non pensando nemmeno per un attimo di alleviare la sua pena.
Per Reed tutto diventa difficile e senza i fratelli al suo fianco anche la supremazia alla Aston passa in secondo piano gettando la scuola nel caos più completo, perché, anche se sembra una cosa assurda, i ricchi viziatelli che la popolano per comportarsi nel modo giusto necessitano di un leader e Reed è l’unico che può ricoprire quel ruolo, il problema è ritrovare la voglia di farlo.
Callum sfodererà tutte le proprie armi per ritrovare Ella e riportarla nel luogo che le spetta perché, nonostante i Royal siano incasinati come pochi sono il suo casino e la sua famiglia, deve solo accettare la cosa e cominciare a combattere al loro fianco invece che remargli contro.
Per i Royal, e per Easton in particolare, la mancanza di Ella è difficile da accettare, lui la ama come una sorella e io non posso fare a meno di adorarlo sempre di più, basta leggere il passaggio del suo ritorno… Non dice niente, mi abbraccia come se fossi la sua coperta di Linus; è un abbraccio spezzaossa, disperato, che mi rende difficile respirare. Posa il mento sulla mia spalla, poi affonda il viso nel mio collo. Anche se dovrei essere arrabbiata con ogni singolo Royal di questa casa, non riesco a impedirmi di passargli una mano tra i capelli. Questo è Easton, autodichiaratosi mio «fratellone» nonostante abbiamo la stessa età, esasperante, incorreggibile, spesso una seccatura e sempre incasinato.
Molto più difficile sarà tornare a credere in Reed, a fidarsi ciecamente di lui, anche se l’amore sarà difficile da debellare… Spalanco la porta e incrocio lo sguardo del ragazzo che stava per distruggermi un pezzo alla volta prima che me ne andassi. Grazie a Dio, ho messo fine a tutto ciò, non mi si avvicinerà mai più abbastanza da avere di nuovo effetto su di me.
«Non sono la tua piccola», sibilo. «Non sono niente per te, e tu non sei niente per me, hai capito? Non chiamarmi piccola, non chiamarmi proprio. Gira alla larga da me.»
Ma Reed non è uno che si arrende facilmente, ha già perso troppo nella vita per lasciarsi sfuggire la cosa migliore che sia capitata alla sua famiglia da molto, moltissimo tempo e impiegherà ogni briciola del proprio essere per mostrarsi degno di Ella… Cazzo, sta soffrendo da morire, ed è colpa mia.
«Io ti vedevo… ti vedo», sussurro.
Non mi ascolta. «E pensavo, mi limiterò a continuare ad andargli dietro. Alla fine, lo sfinirò e lo convincerò che siamo una bellissima favola. Ma non lo siamo, non siamo niente. Siamo fumo… inconsistenti e insignificanti.» Sfrega silenziosamente le dita tra loro. «Non siamo neanche una tragedia, siamo meno di niente.»
Le sue parole mi fanno male al cuore. Ha ragione, dovrei lasciarla stare, ma non ci riesco. Il fatto che lei soffra così tanto mi conferma che ha bisogno di me. Solo un codardo smetterebbe di combattere ora. Sono stato io a causare tutto questo dolore, so che potrei farlo scomparire se me ne desse l’opportunità.
Inspiro a fondo. «Posso fare due cose: lasciarti stare o combattere per te. Indovina cosa farò.»
Io non ci posso fare niente, ormai devo ammettere al mondo intero, e soprattutto a me stessa, che sono Royal dipendente e che Ella è l’incarnazione perfetta della protagonista di cui amo leggere, lei è tosta come poche e in questo secondo capitolo comincerà a dimostrarlo a tutti i ragazzetti ricchi e viziati della Astor. Basta farsi mettere i piedi in teste e, soprattutto, basta accettare che gente come Jordan getti il panico bullizzando tutte le ragazze della scuola che non appartengono alla sua cricca solo perché hanno osato respirare la sua aria.
Il finale di Paper Prince ci riserva addirittura un doppio cliffhanger ma non disperiamo che settembre si avvicina…dobbiamo solo andare in vacanza per un paio di mesi e andrà tutto bene…ahahahah
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