Oggi sarò tempesta di Silvia Ciompi

Sullo sfondo della Maremma toscana, la storia di due donne che affrontano con coraggio le sfide del quotidiano, dimostrando una forza straordinaria e una grande capacità di amare.

«Non tutte le persone arrivano per ferirci. Alcune vengono per guarire.»

Greta ha poco più di vent’anni, una paura viscerale di essere in ritardo sulla tabella di marcia della vita e tante bozze di romanzi mai conclusi sul pc. Per pagarsi gli studi e placare il padre padrone che la controlla di continuo, lavora tutte le estati in una fabbrica di pomodori nel cuore della Maremma toscana, un posto che trasuda disperazione e degrado. Eppure, è proprio lì che, nel momento più buio, conosce Lidia, abbandonata dal marito con un figlio sedicenne che le sembra sempre più un estraneo. Turno sfiancante dopo turno sfiancante, tra le due nasce un’amicizia profonda, complice: per Greta, un porto sicuro nella tempesta d’emozioni che è l’amore per Simon, un ragazzo del Ghana che lavora con lei; per Lidia, una fonte di conforto tra le difficoltà della sua situazione famigliare. E sarà proprio grazie alla forza del loro legame che entrambe avranno il coraggio di cambiare la loro vita.

Oggi sarò tempesta di Silvia Ciompi, romanzo in uscita domani, 24 maggio, con Sperling & Kupfer.

Silvia Ciompi è una delle persone più deliziose che ho conosciuto grazie alla mia passione per i libri ed è anche una delle autrici dal talento più grande. Amo la sua timidezza, amo la sua modestia, ma soprattutto amo il modo in cui, ancora oggi alla quarta pubblicazione, sia in grado di emozionarsi.

Oggi sarò tempesta è una scommessa vinta, un romanzo che ti fa soffrire, che ti sbatte in faccia la realtà di molte persone, una realtà che spesso non ci sfiora, una realtà che quando ci mostrano ai telegiornali non vogliamo vedere perché ci fa troppo male. Ho pianto, cavoli se ho pianto, la storia di Simon mi ha straziato, mi sono sentita inerme di fronte a tutto ciò che ricorda, mi sono sentita male e ho capito quanto sia difficile nascere dalla parte sbagliata, quanto le cose che mi accadono ogni giorno non siano altro che stupidaggini in confronto a ciò che certi esseri umani sono costretti ad affrontare.

Ma non pensate nemmeno per un attimo che Silvia si sia fermata a questo, perché ha voluto fare poker stavolta e oltre a Simon che affronta il calvario di immigrante che cerca fortuna in Europa, abbiamo Greta figlia di due genitori che non sono degni di essere definiti tali, abbiamo Lidia che cerca di far quadrare i conti dopo che il marito l’ha lasciata per una di vent’anni più giovane e suo figlio sedicenne Alessio che la incolpa dell’abbandono del padre e non ha il coraggio di confessarle ciò che prova per un suo compagno.

Ci credete che ho gli occhi che mi si riempiono di lacrime proprio mentre scrivo questa recensione? Tutti i romanzi di Silvia sono intensi, ma questo li batte tutti, impossibile uscirne indenni, una volta concluso vi sentirete a pezzi e non saprete come fare per voltare pagina e passare alla lettura successiva. Oggi sarò tempesta si prenderà ogni parte di voi, questo è un libro che dovrebbero far leggere a scuola, uno di quelli indispensabile e leggendo la lettera ho capito perché parlasse di queste situazioni delicate e difficili con tanta certezza perché lei in una fabbrica così ci ha lavorato davvero e ha sentito dalla viva voce degli sfortunati protagonisti le storie dolorose che racconta.

La cosa incredibile è quanta speranza riesca ad infondere nel lettore. Greta è un’anima fragile vittima di una famiglia sbagliata, la madre è una ragazzina intrappolata nel corpo di un’adulta, una donna che non ha mai avuto il coraggio di ribellarsi alla violenza del marito e ha fatto subire alla figlia lo stesso trattamento.

Greta è tutta la vita che si sente una buona a nulla, non ha la forza per andarsene, subisce in silenzio, mai un gesto di ribellione, mai un errore che verrebbe pagato caro. Il lavoro in quella fabbrica degradata è l’unico modo che ha per racimolare i soldi che le servono per pagarsi gli anni fuori corso all’università.

Greta ha tanti sogni, tanti romanzi chiusi nel cassetto e mai terminati, tante storie che vorrebbe raccontare, ma non sa come fare e non crede nell’amore perché di amore non ne ha mai ricevuto e la paura di essere ferita è troppo grande per fidarsi di un altro essere umano. Qualcosa cambia quando incontra Lidia.

Lidia è una persona stupenda, mi sono affezionata tantissimo a lei, è una mamma vera, una di quelle che ti coccola, ti aiuta, ti comprende, ti sprona a dare il meglio. Tra Lidia e Greta nasce un’amicizia importante, un’unione tutta al femminile in grado di cambiare Greta e mostrarle quanta forza risieda dentro lei.

E poi c’è Simon, quel ragazzo che accorre in suo aiuto il primo giorno anche se questo potrebbe metterlo nei guai, mai lasciare la propria postazione. Simon non si lamenta mai dei turni estenuanti di dodici ore per una paga misera, accetta tutti i lavori più umili senza battere ciglio, porge sempre l’altra guancia, non si cura delle parole orribili che gli vengono vomitate addosso perché crede che questo sia il prezzo da pagare per essere sopravvissuto quando ha visto tanti altri morire. Simon ha un solo obiettivo aiutare la sua famiglia e non vuole sprecare questa opportunità anche se viene trattato peggio di un animale ed è costretto a vivere in un paese che non lo accetta e lo mortifica ogni giorno. Per fortuna ci sono Lidia e Greta, Lidia con la sua gentilezza e Greta con i suoi occhi che nascondono un mondo, occhi che sembrano vederlo al di là di tutto. L’amore che nasce tra Simon e Greta è di una dolcezza infinita, due anime lacerate che vicine riescono a risanare tutte le ferite.

E poi c’è Alessio che con i suoi sedici anni crede di sapere tutto della vita e di come funziona il mondo. Alessio è sicuramente il personaggio più difficile, è arrabbiato per l’abbandono del padre, incolpa la madre di non essere stata in grado di tenerselo stretto, ma in realtà il suo modo di reagire e prendersela con l’unico genitore che cerca di stargli accanto è per quello che gli sta accadendo e che non sa spiegare nemmeno a se stesso. Alessio è nella fase del cambiamento e dell’accettazione, non ha il coraggio di confessare a sua mamma cosa sente e questo lo rende una facile preda per chi sguazza nell’odio della discriminazione.

Greta, Lidia, Simon e Alessio sono reali, pieni di sfumature, tridimensionali e Oggi sarò tempesta non solo è il romanzo più bello di Silvia Ciompi ma è uno dei libri più intensi e viscerali che abbia mai letto. Sono certa di aver trovato il mio SMERALDO 2022.

smeraldo

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