Nuvole zero, felicità ventitré di Stefano Tofani
È l’estate tra la quinta e la prima media, quella senza compiti.
Ernesto passa le giornate a girovagare con i suoi amici, la Maura e il Cardella, e a misurare il cielo con uno strumento che una bufera di vento gli ha portato in cortile, un cianometro. Meglio tra le nuvole che a casa, d’altronde, dove i suoi genitori ormai litigano in continuazione.
Un pomeriggio, Ernesto e il Cardella trovano in pineta una vecchia valigia che contiene due statuette di legno, uno strano libro e una piccola chiave. I due amici si dividono il bottino, ma al momento di separarsi una forza potente li attira l’uno verso l’altro. Sono le statuette che non vogliono stare lontane. Ma come fanno? Sono magiche? Grazie alla nonna, Ernesto scopre che le statuette, il libro e la chiave sono collegati con la leggenda di due innamorati vissuti nel ‘700. A quanto pare per ritrovarsi i due innamorati hanno bisogno proprio di lui, di Ernesto detto Quattrocchio. Nel frattempo a casa la situazione peggiora, ed Ernesto vorrebbe tanto far tornare insieme anche i suoi genitori…
Ma è tutto così complicato, come si fa a capire in che modo aiutare gli altri? E aiutare gli altri è sempre la cosa giusta da fare?
Stefano Tofani torna a raccontare del tenerissimo Ernesto in un romanzo ironico, avventuroso e pieno di sfumature, come l’azzurro del cielo.
Nuvole zero, felicità ventitré di Stefano Tofani, libro per ragazzi pubblicato da Rizzoli il 30 marzo.
Indovinate chi ha letto questo libro non rendendosi conto che era il secondo di una serie dedicata al piccolo protagonista? La sottoscritta ovviamente. Si può essere più storditi di così? Mi sembrava mi mancasse qualche passaggio, ma credevo fosse una scelta dell’autore, poi mi son resa conto che Sette abbracci e tieni il resto parlava di Ernesto e che io mi sono persa una parte importante della sua storia. Cercherò di recuperarla prossimamente in modo da avere il quadro completo della situazione e mi scuso perché la mia recensione sarà meno approfondita di ciò che avrebbe potuto essere.
Prima di tutto voglio fare i complimenti alla CE perché l’edizione è splendida con un cianometro, strumento per misurare l’intensità del colore blu del cielo, da usare come segnalibro durante la lettura, ma non solo perché sarebbe bello se tutti i piccoli lettori ogni giorno si appuntassero il numero corrispondente del cielo sopra di loro, e la doppia copertina. Bellissima e curata fin nei minimi particolari. Il punto forte di questo romanzo per ragazzi è sicuramente la scrittura fluida di Tofani e il suo piccolo protagonista Ernesto, un ragazzino che sta crescendo e che non vive una situazione semplice in casa. I suoi genitori sono sempre in lite e pare proprio che la conclusione logica sia il divorzio, la mamma da quando la sua migliore amica non c’è più fatica a ritrovare il sorriso, la Veru manca tanto anche a lui, era una persona davvero speciale, sempre allegra e divertente. Insomma l’estate tra la quinta elementare e la prima media non sembra essere delle migliori, certo ci sono i suoi amici, che sono pochi e pure su quelli Ernesto ha sempre qualcosa da dire, ma ci sono pure i bulli che lo tormentano e che gli fanno venire voglia di cambiare strada ogni volta che incrocia il loro cammino.
Nonostante le parole poco carine che affollano la sua mente ogni volta che sta con il Cardella lo frequenta e sarà proprio con lui che vivrà un’avventura incredibile che ha del paranormale. Un pomeriggio, nella pineta, troveranno una vecchia valigia chiusa con dei lucchetti, certi di aver trovato un tesoro si armeranno di strumenti per aprirla il giorno successivo e scopriranno che non contiene un mucchio di soldi come avevano sperato, ma due statuette, un libro molto antico e una piccola chiave. Come possono scoprire di cosa si tratta senza farsi scoprire dagli altri? La prima persona a cui Ernesto pensa di chiedere è la nonna e così viene a conoscenza di una leggenda che parla di due sfortunati innamorati vissuti nel ‘700. Devono essere loro per forza visto che le statuette non possono essere divise, ma cosa può fare Ernesto per aiutare queste anime perdute a ricongiungersi? Da questo momento parte l’avventura più incredibile della vita di Ernesto, Maura e del Cardella, insieme ne vivranno delle belle tra incantesimi bizzarri, atti di coraggio e incontri inaspettati che mostreranno a Ernesto l’importanza di non fermarsi all’apparenza delle cose e a non giudicare le persone per quello che vogliono far credere agli altri perché c’è chi usa una maschera di fronte agli altri per nascondere chi è davvero.
Il mio personaggio preferito è quello della nonna di Ernesto, lei è il punto fermo della sua vita, non ha gli sbagli umorali dei genitori e ha la saggezza tipica della sua età, non ci posso far nulla ho un debole per i nonni in ogni libro. Ernesto è un bambino come tanti che vive uno dei periodi più complessi, la preadolescenza non è una passeggiata per nessuno e lui lo sa bene, con l’aggravante di avere due genitori che invece che facilitargli il compito lo rendono più complesso. Andando a spulciare la trama di Sette abbracci e tieni il resto mi sono resa conto che temporalmente viene dopo Nuvole zero, felicità ventitré quindi che vogliate partire dal primo pubblicato o dal secondo non fa differenza, anche se qui l’autore si concentra maggiormente sull’avventura che sulla caratterizzazione del protagonista. Le storie possono comunque essere lette in modo indipendente. Insomma smeraldi questo libro, ironico e appassionante, è perfetto per i ragazzi dai 10 ai 13 anni che amano l’avventura e vogliono potersi riconoscere in un protagonista imperfetto.