Notturno di Cuori di Jojo Moyes
Trama Isabel Delancey, violinista di talento, ha avuto tutto dalla vita, ma quando il marito muore improvvisamente, lasciandola piena di debiti, la sua esistenza cambia drasticamente. Costretta a trasferirsi insieme ai figli in una fatiscente casa nel Norfolk, dovrà affrontare ogni sorta di difficoltà, ma scoprirà dentro di sé una forza e un istinto di sopravvivenza che mai avrebbe immaginato di possedere. E riuscirà ancora a suonare gli accordi più segreti del suo cuore.
Recensione di Veronica – Quando ho dovuto scegliere un libro tra quelli proposti dal “Boss” Sonia, sono andata subito a prenotarmi per “Notturno di Cuori ” di Jojo Moyes, forte del fatto di essere stata più che colpita dal suo libro Io prima di Te (un po’ meno dal sequel “Dopo di Te”).
Il romanzo è edito Mondadori, ed è fresco di uscita, quindi non perdiamo altro tempo e parliamo in po’ di quest’ultima opera firmata Moyes.
Isabel Delancey è una violinista di talento, una donna innamorata della musica e della sua indipendenza, una donna che ha anche avuto la fortuna di incontrare un marito che le permettesse di avere una famiglia senza rinunciare ai suoi sogni. Ma a che prezzo? Due figli cresciuti dalla babysitter Mary, che li conosceva meglio di lei, un marito che pur di avere una famiglia, le permetteva ogni cosa, un uomo che si occupava di tutto, in modo tale che lei potesse pensare solo a suonare il suo violino.
Purtroppo però il marito di Isabel muore in un tragico incidente e lei si trova a dover fare i conti con una vita in cui la sua assenza sembra impossibile da accettare. Trascorso un anno dalla morte, le cose precipitano ulteriormente. Isabel scopre infatti che la sua situazione finanziaria versa in condizioni critiche, suo marito infatti aveva contratto molti debiti e la loro costosissima villa non può più essere mantenuta. La medaglia però ha sempre due facce, e se da un lato Isabel realizza che è costretta a trasferirsi, dall’altro apprende di essere l’ultima parente in vita di un anziano uomo, il “vecchio bastardo Samuel Pottisworth”, deceduto improvvisamente, e di aver ricevuto in eredità la sua casa e la proprietà circostante. Ed è proprio a questo punto che la nuova vita di Isabel e dei figli Kitty e Thierry ha inizio, e se vogliamo dirla tutta non solo la loro…
La casa infatti è oggetto di desiderio dei coniugi McCarthy che negli anni si sono presi cura dell’anziano signore che aveva promesso loro di ripagarli con una cospicua eredità quando sarebbe giunta la sua ora.
Immaginate il senso di frustrazione , odio e devastazione che colpisce la coppia, che della casa aveva fatto un’ossessione, quando realizzano che Spanish House sarà di nuovo abitata, ma non da loro.
Giunta nella nuova casa, Isabel si rende conto che la stessa versa in condizioni disastrose, non sembra certo una casa in cui poter vivere, i suoi figli non la perdonerebbero mai per averli sradicati dalla loro vita per vivere in uno spazio immenso trasandato, dove la vasca è sostituita da un catino e mancano addirittura le prese per il frigo.
E’ Matt McCarthy stesso, proprietario di un’impresa edile, a proporre a Isabel un preventivo per sistemare la casa, e così lui e il suo aiutante Byron , iniziano i lavori di ristrutturazione il più velocemente possibile. I progetti però sembrano costare più del previsto, e Matt continua a fare lavori di seconda importanza prolungando la lista delle spese e soprattutto i tempi.
“era come se la natura , sapendo che l’ultimo Pottisworth era morto e al suo posto c’era un’usurpatrice, avesse deciso di rivendicare per sè Spanish House, mattone dopo mattone, centrimetro dopo centimetro” .
La casa inizia ad assorbire tutte le energie di Isabel oltre che prosciugare il suo conto corrente.
Sarà stata la scelta giusta quella di vendere la loro casa, licenziare la babysitter , lasciare Londra, per trasferirsi con i figli in campagna in una casa fatiscente e allontanandoli dai loro amici, dalla scuola e dalle loro abitudini?? Isabel inizia a dubitarne. In fondo prima della morte del marito non aveva realmente dovuto fare la mamma, c’erano Mary e suo marito che si occupavano di tutto.
“Restò seduta al tavolo della cucina tutta la mattina, a mettere ordine tra le carte e ad osservare, nero su bianco, la realtà della sua situazione finanziaria. Quello che vide le diede quasi un senso di vertigine. E’ rimasto solo questo pensò. E ci sono solo io. Sono responsabile di tutto. I ragazzi dipendono da me. A quanto pareva, nessuno aveva considerato l’ipotesi che potesse non essere all’altezza”
A tutto questo c’era una soluzione, e lei lo sapeva bene. Avrebbe potuto fare diversamente, ma non ne aveva avuto il coraggio, se non si fossero trasferiti lei avrebbe dovuto rinunciare a qualcosa di molto prezioso e non era ancora pronta a farlo. Così quando Kitty scopre che se avesse venduto il violino avrebbe avuto i soldi sufficienti per pagare i debiti, la accusa di non amarli a sufficienza, di tenere più alla musica che a loro. Isabel non sa davvero cosa rispondere, sa che la figlia ha ragione, sa bene che avrebbe potuto risolvere tutto più facilmente ma non ne ha avuto il coraggio e non perché non amasse i suoi figli, ma non era ancora pronta a rinunciare a quella parte di se stessa.
Il romanzo verso la metà inizia a prendere ritmo, e ogni figura viene sempre più definita dalla sua storia. Matt in particolare è sempre più ossessionato, continua a fare lavori non commissionati, tira giù muri e fa di testa sua, e come se non bastasse si riscopre terribilmente attratto da Isabel, come se la sua ossessione per la casa si rifletta anche nei suoi abitanti, e arriva addirittura a pensare di poterla sistemare per poterci vivere con lei, trasferendo su Isabel il sogno suo e di sua moglie
“perchè non ci aveva pensato prima ? aveva risolto tutto. Sarebbe andato a vivere li e avrebbe finito il lavoro. Non c’era bisogno che lei lo pagasse, se vivevano insieme. Non avrebbe più dovuto preoccuparsi dei soldi. Sarebbe stata la loro casa. Sarebbe diventato padrone della casa dei suoi sogni. Proprietario di Isabel Delancey” . Laura sarebbe stata benissimo nella ex rimessa, con i suoi caffè mattutini e i suoi piagnistei. Come se Laura fosse diventata una presenza irrilevante. Isabel aveva spazzato via tutto. Lei era tutto. A volte faceva fatica a vedere dove finisse lei e dove cominciasse la casa”
Ma anche qualcun altro si è infatuato della bella e delicata Isabel, qualcuno che forse anche lei, dopo i primi scontri, inizia a guardare con occhi diversi,una presenza di cui fatica a fare a meno. Qualcuno che dopo il marito le ha trasmesso lo stesso senso di appartenenza…
Vi sembra poco intricata la trama? Beh tranquilli, nella storia troviamo anche “i Cugini” proprietari dell’emporio in paese che hanno il loro bel da fare, Anthony il figlio esasperato di Matt e Laura, e Nicholas Trent agente immobiliare che vuole trasformare Spanish House in un complesso residenziale.
All’improvviso,capì. «Oh, mio Dio: voi volete tutti questa casa.» Arretrò di qualche passo, coprendosi la bocca con le mani. «Per tutto questo tempo …» disse, adesso quasi ridendo. «C’è qualcun altro? Qualcuno del paese, magari? I Cugini? Il lattaio? Per tutto questo tempo non avete fatto altro, tutti quanti, che volere la casa!»
Che fine farà Spanish House? Quali decisioni prenderà Isabel?
La trama del romanzo ruota attorno alla casa, e alle storie delle persone che sono legate ad essa. Non si può certo dire che l’autrice non sia una maestra nel creare intrecci affascinanti, anche se devo ammetter di aver fatto fatica a volte a seguire il tutto.
E’ una recensione difficile da scrivere perché si potrebbero dire molte cose, ma non vorrei svelarvi troppo, perché il bello di questo romanzo è il modo in cui gli intrighi e i personaggi vengono svelati poco alla volta e nessun personaggio è scontato. Personalmente reputo che l’autrice si sia a volte dilungata in scene forse un po’ superflue, rallentando molto i tempi di lettura, ma d’altro canto è ciò che forse ha reso la trama così ben costruita.
Non è ovviamente un romanzo semplice, e questo credo sia caratteristico della Moyes che ama costruire storie di un certo spessore. Beh non vi resta farvi affascinare da quanto vi ho raccontato ma soprattutto da quello che non vi ho detto, perché davvero i risvolti sono numerosissimi!
Se amate le trame ricche e complesse, se avete voglia di un romanzo che parla di scelte di vita, di rinascita, di sacrifici, amicizia e anche amore, beh credo che questo libro faccia la caso vostro.
Buona lettura smeraldine.