Non si diventa mai adulti di Pamela Druckerman

Non si diventa mai adulti

Cosa vuol dire avere quarant’anni oggi? Quali trasformazioni si manifestano in questa fase della vita? Vivere la mezza età significa davvero essere diventati adulti ed equilibrati? A prima vista, si direbbe che la svolta sia innanzitutto uno shock, in particolare per una donna, che vede i segni del tempo farsi sempre più evidenti, tanto nel corpo quanto nel carattere. Te ne rendi conto quando, improvvisamente, ti senti chiamare «signora»; quando vedi che i tuoi genitori hanno rinunciato a volerti cambiare; e, soprattutto, quando nello sguardo degli uomini leggi un sottinteso del tipo: «Ci farei un giro, a patto che non mi costi troppa fatica.» Anche Pamela Druckerman, alla soglia dei quaranta, si trova disorientata: tutte le certezze della vita di prima (il matrimonio, i figli, le amicizie, il lavoro, perfino lo stile dell’abbigliamento) vacillano. Ma la nuova situazione, e la crisi che deve attraversare, le offrono una prospettiva diversa sulla propria esistenza e su quella di chi le sta vicino, permettendole di elaborare positivamente il lutto della giovinezza e di guardare con soddisfazione al presente e all’avvenire. Perché – ed è questo il vero insegnamento che ne trae – i quaranta sono proprio gli anni in cui si diventa ciò che si è. Armandosi di sincerità, di coraggio e del suo solito humour, l’autrice ci guida attraverso questa sua esperienza, che riguarda i cambiamenti fisici ed emotivi della mezza età e il modo in cui influenzano il rapporto con se stessi e con gli altri. Mettendo insieme statistiche, ricerche accademiche, aneddoti su amici e conoscenti – e usando la stessa arguzia con cui, nei suoi libri precedenti, ha dispensato consigli su come educare i bambini – la giornalista americana si rivolge alla travagliata generazione dei suoi coetanei per investigare le fragilità e le fissazioni, ma anche le sfide, che i quarantenni si trovano ad affrontare. Ne risulta uno sguardo ironico e penetrante su un’età “difficile” che, in realtà, può diventare la più bella della vita.

Dopo il suo celebre Il metodo maman, bestseller internazionale, Pamela Druckerman esplora gioie e dolori della svolta di mezza età

«Una spregiudicata sincerità che sa far ridere e stupire al tempo stesso»
THE NEW YORK TIMES

«Un libro divertente, ma anche ricco di saggezza, su come affrontare l’inevitabile avanzare degli anni»
PEOPLE

Recensione di Esmeralda – Non si diventa mai adulti di Pamela Druckerman pubblicato il 30 agosto da Sonzogno.

Sarò brutalmente sincera ho scelto di chiedere questo libro da recensire perché credevo mi sarei divertita un sacco a leggerlo. In fin dei conti io di anni ancora ne ho trentatré per cui sono più vicina ai magici trenta che alla soglia dei quaranta e volevo sorridere delle ‘disgrazie’ altrui. Purtroppo però la Druckerman è riuscita giusto a strapparmi qualche timido sorriso niente risate sguaiate per me e questo mi ha un pochino delusa.

Non si diventa mai adulti – E altre cose che ho impiegato quarant’anni a imparare è scritto bene, per carità, lungi da me affermare il contrario, ma mi sono mancate quelle scene spassose che, se fosse stata pura finzione, sarebbero state sicuramente inserite.

Questo libro invece è un mix tra un diario in cui l’autrice condivide le proprie esperienze e un manuale per aiutare le persone che si affacciano ai fatidici quaranta ad affrontare questo passaggio. Il titolo mi aveva davvero incuriosita perché ricordo chiarissime le parole di mia mamma di qualche tempo fa “ho sofferto tantissimo il passaggio tra i ventinove e i trenta, mentre quello dai trentanove ai quaranta non l’ho proprio sentito” tutte le amiche di mia mamma affermano che “i quaranta sono l’età della consapevolezza di ciò che si è, mai stata meglio con me stessa” e ancora “il momento della vita in cui tutto va al proprio posto, i figli crescono e si comincia a pensare nuovamente a se stesse” ma sarà davvero così anche per la mia generazione? Io sinceramente dubito di questo perché, oltre a vivere epoche diverse, arriviamo ai traguardi molto dopo rispetto a loro, se tutto andrà per il verso giusto (un lavoro stabile) io, intorno ai quarant’anni, avrò un figlio piccolo e sarò sposata da poco. Vivrò un cambiamento radicale che mi porterà notti insonni e qualche ansia, mentre mia madre, a quarant’anni, viveva la mia agitata adolescenza ed era sposata già da quasi vent’anni. Differenze che influiranno sulla percezione dell’età che stiamo vivendo. Insomma, questo libro non posso assumerlo come un manuale per riuscire a superare indenne quella soglia perché la vita di Pamela Druckerman con la mia ha davvero poco da spartire, ma posso comunque allietare le mie giornate con le perle che inserisce alla fine di ogni capitolo. Queste pagine sono contrassegnate dal cambio colore, la pagina è nera e le scritte bianche e di vere perle si tratta…

Sai di essere nella prima metà dei quarant’anni quando…Ti sorprendi se una commessa ti indirizza verso le creme anti-age.

Sai di avere quarant’anni quando…Se esci di casa struccata, la gente continua a chiederti se sei stanca.

Sai di avere un corpo di quarant’anni e rotti quando…Scegli i ristoranti in base al livello di silenziosità.

E via discorrendo, le perle sono davvero tantissime e sono state queste a rendere la lettura più leggera e a farmi sorridere.

Interessanti anche i capitoli in cui parla della sua vita, delle sue esperienze (c’è anche qualcosa di veramente osé che non mi sarei mai aspettata di leggere) e di argomenti importanti come la malattia e l’attentato al Bataclan che lei, parigina d’adozione, ha vissuto da vicino. Meno ficcanti quelli in cui si avvale di statistiche e ricerche, non sono per niente fan di queste cose e quindi mi hanno un po’ annoiata, nonostante fossero utili per comprendere al meglio i fatidici quaranta.

Tirando le somme posso dire che Non si diventa mai adulti è indirizzato a un pubblico dai quaranta in su e che forse la mia età era troppo sotto per comprenderlo appieno, ma sono una persona curiosa e bruciare le tappe mi è sempre piaciuto 😉 lo consiglio a chi ha voglia di analizzare il periodo che sta vivendo e vuole un libro da tenere sul comodino che lo aiuti a sdrammatizzare alcuni momenti un po’ pesanti.

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