Non fidarti di lui di K.L. Slater

Lo conosci. Credi a quel che dice. Non dovresti farlo.

Billy aveva solo otto anni quando, durante una passeggiata con sua sorella Rose, scomparve. Stava giocando con un aquilone, prima che di lui si perdessero le tracce. Dopo due giorni di ricerche, venne ritrovato senza vita. Sedici anni dopo, Rose prova ancora un terribile rimorso. Si considera colpevole per la morte del fratello, perché non è stata in grado di proteggerlo. Non è mai davvero riuscita a superare il trauma, e si è chiusa in se stessa, incapace di fidarsi degli altri. Riesce ad aprirsi completamente solo con Ronnie, il suo vicino, che conosce da quando era piccola. Quando Ronnie si ammala, Rose si presenta alla sua porta per offrirsi di aiutarlo, ma ciò che trova nella sua soffitta è destinato a sconvolgerle la vita, per la seconda volta…

Tra L’amore bugiardo e La ragazza del treno: imperdibile!

Rose pensava di conoscere la verità sulla morte di suo fratello.

Rose pensava di conoscere tutto della vita del suo vicino.

Rose si è sempre sbagliata.

«Questo libro ti tiene con il fiato sospeso fino al colpo di scena finale, assolutamente inaspettato.»

«Se pensi di aver capito… ti sbagli. Raccomandato agli appassionati di suspense e mistero.»

Recensione di Loreads – Non fidarti di lui di K.L. Slater in uscita oggi, 25 ottobre, grazie a Newton Compton. 

The Mistake, titolo originale di “Non fidarti di lui”, affronta il delicato tema dei rapporti autoritari e totalizzanti e gli effetti che tali rapporti possono avere su una persona anche a distanza di anni. Si pensa erroneamente che questo tipo di relazione sia solo di natura passionale, in realtà chiunque può esercitare la propria autorità su un’altra persona, sia esso il compagno di vita, un figlio, un capo di lavoro dispotico. Non tutti si rendono conto di essere vittime di rapporti malati e manipolati. Spesso le vittime tendono a colpevolizzare se stesse, anziché individuare il vero responsabile, il manipolatore che offusca le loro menti imprigionandole.

La lettura di “Non fidarti di lui” mi ha spiazzata, lasciata inquieta e in uno stato di agitazione. Ho cercato in tutti i modi di entrare in empatia con Rose, la protagonista, ma in molti capitoli mi sono tirata indietro, prendendo le distanze da lei, come se respingendo lei potessi convincermi di essere immune da ciò che le succedeva.

Il libro è ambientato nel Nottinghamshire, contea d’origine dell’autrice K.L. Slater, e precisamente a Newstead, sedici anni dopo la morte di Billy, di anni otto, fratello minore di Rose.

Il bambino era sparito un pomeriggio mentre faceva volare il suo aquilone nei pressi dell’abbazia del paese. Era stato rapito, tenuto prigioniero per due giorni, e poi fatto morire per asfissia. Tutta la comunità si era stretta attorno alla famiglia di Rose, che da quel tragico momento non si era più ripresa.

Sedici anni dopo, Rose è rimasta sola, i suoi genitori sono morti. Non si è mai allontanata da Newstead, vive nella casa in cui è nata e lavora nella biblioteca del paese. I libri sono stati la sua salvezza, le hanno permesso di non crollare, di non spezzarsi. Rose si è costruita una routine che segue rigidamente, e non abbassa mai la guardia. Tornare a casa dal lavoro la spaventa, significa togliersi la maschera, mostrare le sue debolezze e soprattutto affrontare a viso aperto il suo disagio con il cibo. Ogni sera, placa i morsi della fame rimpinzandosi di cibo consolatore e poi corre in bagno e vomita tutto quanto.

“Non mi prendo neanche la briga di usare un piatto; taglio una grossa fetta di torta e verso sopra una cucchiaiata di panna super concentrata. Mi sono riempita la bocca fin troppo, ma in qualche modo riesco a masticare e gustarmi quel soffice ammasso di bontà che per me è tutto… Salgo al piano superiore… sollevo il copriwater, unisco dito indice e medio e li infilo lentamente in bocca.”

Rose è bulimica, per anni dopo la morte di Billy ha affrontato il dolore affidandosi alle abili mani di una terapeuta, ha cercato di metabolizzare, superare e andare avanti raccontando ad una psicologa il suo disagio. Poi si è convinta di potercela fare da sola e ha mollato tutto. Non c’è nessuno che possa aiutarla e il suo vicino di casa e amico di famiglia di lunga data, Ronnie, è troppo vecchio e malato per accorgersi che Rose sta cadendo a pezzi.

Ronnie è l’unica persona che le è rimasta, Rose si prende cura del suo anziano vicino, aiutandolo nelle faccende domestiche o riempendogli la dispensa di cibo. Ed è durante un ricovero ospedaliero di Ronnie che Rose, mettendo in ordine la casa dell’amico, s’imbatte in uno scatolone in soffitta. All’interno trova la vecchia coperta di Billy. Suo fratello l’aveva con sé, nello zaino, il giorno della sua scomparsa. Dopo il ritrovamento del cadavere, la coperta non era saltata fuori, era rimasta un mistero irrisolto, e adesso Rose la stringe tra le mani, incredula. Ronnie non può essere responsabile della morte del fratello, non il Ronnie che conosce lei, colui che sedici anni prima era stato a capo della squadra di ricerca per ritrovare Billy, non la figura paterna che l’ha accompagnata ogni anno al cimitero a portare un fiore sulla tomba del fratello. Ma se Ronnie è il vero responsabile di quell’omicidio, allora chi sta scontando la massima pena dententiva in carcere è innocente

Gareth non può essere innocente, non dopo tutto quello che le ha fatto.

Ma chi è Gareth?

La narrazione di “Non fidarti di lui”, basata su due linee temporali, ci permette di ricostruire le vicende legate alla sparizione di Billy e ci presenta Gareth, un forestiero giunto a Newstead, dopo la chiusura della miniera carbonifera, unica fonte di sostentamento di tutto il paese. Gareth, a capo di un progetto di abbellimento paesaggistico, è un uomo di trent’anni, dai modi affabili e gentili, almeno all’apparenza. Conosce la timida Rose appena diciottenne un pomeriggio mentre lei sta rientrando a casa dal college. La avvicina circuendola con il suo fascino e Rose, ingenua ed inesperta, si sente lusingata e desiderata da un uomo così affascinante. Con il tempo, Gareth si insinua all’interno della sua famiglia, diventa pian piano esigente, oscuro e ossessionato da Rose. Riesce a farle fare tutto ciò che desidera, la allontana dalla sua famiglia, dal fratellino Billy che reputa una scocciatura, ma soprattutto le fa perdere l’amore della sua migliore amica, Cassie, considerata troppo frivola e navigata. È un viscido manipolatore, un uomo che nasconde la sua vera natura dietro moine e attenzioni. Rose si accorge troppo tardi di essere prigioniera di un uomo del genere e, quando Billy viene ritrovato morto, Gareth è l’unico sospettato dell’omicidio, l’unico a non avere un alibi.

Ma adesso il ritrovamento di quella coperta in casa di Ronnie rimette tutto in discussione.

Potrei raccontarvi tutta la storia, avrete la sensazione che vi abbia svelato più di quanto potevo, in realtà ciò che ho scritto è solo la punta dell’iceberg, sotto c’è una trama più complessa e intrigante. La Slater con la sua penna sferzante non ci risparmia niente, e in alcuni punti ho faticato ad interrompere la lettura, anche se mi sentivo in apnea, una spettatrice inutile che non riusciva a tirare fuori la protagonista dalla sua parabola verso la distruzione. Rose si è costruita una prigione dorata nella quale liberare le sue emozioni e, nonostante il tempo passato e archiviato, rifiuta di vivere e lasciarsi tutto alle spalle, e K.L. Slater è riuscita perfettamente a imprimere sulla carta questo malessere, questo disagio dell’esistenza. Sicuramente un libro da tenere d’occhio.

4 stelle

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