Non dirmi addio di Fiona Lucas

«Il numero di Spencer era stato assegnato a quell’uomo senza volto. Anna scoprì – e fu praticamente uno choc – di voler comporre di nuovo quel numero, forse perché lo considerava parte del legame che la univa a Spencer. Richiamarlo, però, sarebbe stato assurdo. L’avrebbe chiamato per parlare proprio con lui, e non con il fantasma del marito defunto. Con quell’uomo, un perfetto sconosciuto. Un animo affine al suo.» Spencer era l’amore della vita di Anna: suo marito, il suo migliore amico, la sua roccia.
Lei pensava che fossero destinati a stare insieme per sempre. Invece, tre anni fa, Spencer è tragicamente morto in un incidente stradale e il mondo di Anna è andato in frantumi. Come potrà mai andare avanti, quando ha perso la sua anima gemella? Alla vigilia di Capodanno, Anna chiama il cellulare del marito, solo per sentire il suo vecchio saluto in segreteria. Ma rimane scioccata quando qualcuno risponde… Brody ha ereditato il numero di Spencer ed è la prima persona che capisce veramente cosa sta passando Anna.
Man mano che le telefonate tra di loro diventano più lunghe e frequenti, iniziano ad aprirsi l’uno all’altra e lentamente riscoprono come sorridere, ridere e persino, forse, sperare. Ma Brody non è stato del tutto onesto con Anna. Il suo segreto rischierà di minacciare tutto, proprio mentre sembra che lei possa trovare il coraggio di amare un’altra volta?

Una storia toccante ma anche piena di ottimismo; una storia indimenticabile sulle coincidenze che a volte cambiano la vita dando il coraggio di far battere il cuore di nuovo, anche quando sembra impossibile.

Non dirmi addio di Fiona Lucas, romanzo di narrativa pubblicato da Sperling & Kupfer l’11 aprile.

A colpirmi del libro, ancor prima di leggere la trama, è stata la copertina con i suoi colori, il grigio e l’indaco, due toni cromatici che mi hanno fatto capire che avrei affrontato una lettura fuori dalla mia zona di conforto. Ed è stato bello, per una volta, lasciarsi travolgere da qualcosa di nuovo e inaspettato. L’elaborazione di un lutto non è sicuramente un tema leggero, i tempi di reazione di ogni essere umano di fronte alla perdita sono diversi. Nessuno è in grado di stabilire quali siano le modalità giuste o sbagliate, quando bisogna fare i conti con un dolore più grande di noi, che rischia di sopraffarci. Come si può pensare di avere ancora un domani a disposizione quando perdi la metà perfetta della tua mela, la tua anima gemella?

Lei era rimasta senza fiato, si sentiva sottosopra: era l’effetto che Spencer aveva su di lei, le confondeva ogni punto di riferimento; era la calamita che regolava la sua bussola interiore.”

Anna è rimasta vedova troppo giovane, Spencer era l’esatta definizione di anima gemella, un’equazione con una sola soluzione possibile: insieme per sempre. Un tragico incidente, un fatale scherzo del destino, e Anna è rimasta da sola a cercare di reinventarsi. Quel Noi che profumava di felicità diventa un triste e inesorabile Io, un cercare costantemente di dare un senso a ogni singolo giorno da affrontare da sola, senza il marito. E sebbene siano passati quasi tre anni, quel senso di perdita e di vuoto non è mai stato superato. A nulla valgono i consigli degli amici, che cercano di coinvolgerla in attività nuove, in qualcosa che possa distrarla o rimetterla in gioco, Anna sente ancora un dolore sordo in mezzo al petto, che le fa sentire il bisogno di annusare le camicie del marito dentro un armadio che non è mai stato svuotato o chiamare il vecchio numero di telefono di Spencer, per sentire ancora la sua voce registrata in segreteria. Ed è proprio una di queste telefonate a cambiare il corso della sua vita. È la sera di capodanno, Anna è scappata da una festa nella quale la sua migliore amica ha cercato di presentarle un uomo, è troppo presto per rimettersi in gioco, non c’è spazio nel suo cuore per una nuova relazione, nessuno può prendere il posto di Spencer. Sopraffatta dal dolore, compone il vecchio numero del marito, ha bisogno di sentire ancora il suono della sua voce impresso nella segreteria. Ma non è un messaggio registrato quello che sente, dall’altra parte c’è una voce reale, qualcuno  che sembra disposto ad ascoltarla.

Il vecchio numero di Spencer è stato riassegnato, il nuovo intestatario è Brody, un uomo chiuso e taciturno, poco incline ai rapporti umani. Anche la sua anima è stata graffiata da un evento tragico che lo ha segnato nel profondo. Vive isolato, in compagnia della sua solitudine. Inaspettatamente, però, non mette giù il telefono quando riceve quella strana telefonata, sente che la disperazione di Anna è uguale alla sua. Solo lui può capire il disagio di quella donna che ha perso il centro del suo universo, l’asse che la teneva in equilibrio dagli scossoni della vita. Lui, che a differenza di Anna ha scelto di chiudere il mondo fuori e crogiolarsi nel suo dolore. Le loro telefonate diventano una costante, lunghe conversazioni nel cuore della notte, flussi di coscienza che pian piano permettono alla donna di uscire dal suo bozzolo.

Ma mentre Anna gli racconta tutto della sua vita, delle difficoltà ad andare avanti, lui fa fatica a parlare di sé, a tirare fuori il suo dolore a raccontarcelo.

Non è tutto in bianco e nero, non trovi? I sentimenti, la vita… sono complicati. Il lutto attraversa varie fasi, e il percorso è diverso per ciascuno di noi. Nessuno dovrebbe giudicare la strada che intraprendi o quanto tempo impieghi a percorrerla.”

Il vero punto di forza di tutto il romanzo sta nel messaggio positivo che lancia nonostante la tematica trattata. Il trovare una persona affine che capisca il tuo dolore e ti aiuti a superarlo. E solo chi ha vissuto la tua stessa perdita è in grado di comprendere cosa stiamo vivendo, quali sono le modalità per venirne fuori più forti e aperti a nuove esperienze, pronti a rimettere il cuore in gioco. Brody ha messo la sua vita in pausa, ha deciso di punirsi così per scontare la sua pena. A differenza di Anna, che vomita fuori tutto, tirando fuori l’amarezza per una vita spezzata, il senso di colpa di essere rimasta in vita, la paura di andare avanti, lui tiene tutto chiuso dentro. È interessante vedere l’evolversi del suo personaggio, la maniera in cui, mentre aiuta Anna, in realtà riceva da lei la spinta necessaria per continuare a vivere. Fiona Lucas ha scritto un romanzo con tante zone d’ombra, ma pieno di luce e spunti di riflessione, terapeutico per certi versi, per tutti coloro che stanno vivendo il difficile percorso dell’elaborazione di un lutto. I diversi punti di vista ci permettono di conoscere Anna e Brody a tutto tondo, dandoci una visione completa delle loro complessità. Sono pochi i libri che mi lasciano la voglia di rileggerli, ma sono sicura che tornerò tra le pagine di Non dirmi addio ogni volta che avrò bisogno di trovare un motivo per andare avanti e lasciare fluire il dolore.

smeraldo

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