Neverworld di Marisha Pessl
Trama Quando Beatrice frequentava il liceo, Jim, Martha, Whitley, Kipling e Cannon erano la sua famiglia, i primi veri amici che avesse mai avuto. Loro sei erano come un club, una società segreta invidiata da tutti gli altri studenti. E per tutti l’improvvisa e misteriosa morte di Jim, il più carismatico del gruppo e fidanzato di Bea, era stata un terremoto, di quelli che inghiottono la città e spazzano via ogni cosa.
Un anno dopo, in occasione del compleanno di Whitley, Beatrice torna nella villa dove il gruppo era solito trascorrere lunghissime nottate a raccontarsi segreti, amori, piani per conquistare il mondo, sperando di trovare risposta alla domanda che ancora la tormenta: cosa è successo davvero al suo ragazzo? Perché, di questo è certa, i suoi (ormai ex) amici sanno molto più di quanto non diano a vedere. La notte corre via veloce, tra balli scatenati in un locale del centro, un po’ troppi Moscow Mule, battute imbarazzanti e silenzi imperscrutabili, fino all’epilogo, un incidente d’auto dal quale il gruppo esce apparentemente illeso.
Ma una volta rientrati alla villa, accade l’impensabile: un uomo misterioso bussa alla porta e, candido, annuncia una verità sconvolgente: sono tutti morti. O meglio: sono tutti quasi morti, incastrati tra la vita e la morte, prigionieri in una sorta di limbo, il Neverworld, dove il giorno appena vissuto è destinato a ripetersi all’infinito. Solo uno di loro potrà scampare a questo incubo e tornare alla vita vera, ma dovranno essere loro stessi a decidere chi. Una scelta difficile, impossibile. Dopo un primo momento di incredulità, a mano a mano che alla negazione si sostituisce la lucida accettazione della realtà, inizierà a essere chiaro a tutti che l’unica speranza di scampare a un destino tanto crudele è fare fronte comune e aiutarsi l’un l’altro e, soprattutto, che la chiave di volta è legata in modo indissolubile alla scoperta di cosa è accaduto davvero la notte della scomparsa di Jim.
In Neverworld, Marisha Pessl dà vita a un mondo vivido e inquietante facendo di questo romanzo dalle atmosfere suggestive una lettura che, in un susseguirsi di colpi di scena, lascerà il lettore senza respiro.
Recensione di Esmeralda – Neverworld di Marisha Pessl, romanzo young adult mistery paranormale in uscita domani, 26 marzo, grazie a Mondadori.
Vi starete domandando: ma che inquadramento di genere hai fatto? Lo so, mi trovo davvero in difficoltà perché ci sono talmente tante dinamiche e avvenimenti di cui bisogna tenere conto che mettere un unico genere risulta complicato.
La parte ‘semplice’ è lo young adult, metto il semplice tra virgolette perché anche lì un piccolo dubbio mi è sorto, i protagonisti ricordano eventi accaduti durante il liceo, ma hanno ormai terminato il primo anno di Università quindi avrebbero l’età per rientrare nel genere new adult, ma ciò che accade lo tiene ancora nel filone YA.
Poi abbiamo la componente paranormale, Bea, Martha, Whitley, Kipling e Cannon, dopo un incidente in macchina, si ritrovano incastrati in una sorta di limbo, il Neverworld, in cui ripetono all’infinito la loro ultima giornata. Quindi abbiamo assodato che siamo di fronte a qualcosa di paranormale e inspiegabile usando la logica.
E per ultimo, ma non meno importante, abbiamo il lato mistery che occupa l’intera narrazione: scoprire cosa è successo davvero a Jim quella fatidica ultima notte.
Ammetto di essere rimasta affascinata dal processo di ricostruzione degli eventi con cui l’autrice è riuscita a giocare sapientemente. Un’operazione perfettamente riuscita che ti porta a vivere con molto pathos tutto ciò che succede e a sperare che la verità sia meno sconvolgente di ciò che potrebbe sembrare.
La Morte Improvvisa dell’Amore della Tua Vita non è una cosa che in teoria ti capita da adolescente.
Ma quando la morte del tuo ragazzo rimane irrisolta, e a te non resta che guardare in un buco nero di senso di colpa e di ignoto?
Beatrice non ha passato un buon ultimo anno, non riesce a darsi pace, per lei scoprire la verità su cosa è successo a Jim è prioritario e per riuscirci crede di dover riallacciare i rapporti con coloro che sono stati la sua colonna portante negli anni del liceo: Martha, Whitley, Kipling e Cannon.
Una volta, alla Darrow, erano stati la mia famiglia. I primi veri amici che avessi mai avuto, un gruppo di persone così vivaci e leali che non credevo alla mia fortuna. Eravamo un club, una società segreta che tutti gli altri studenti invidiavano, anche se non ci badavamo.
L’occasione migliore per tentare questo riavvicinamento sembra arrivare alla fine dell’estate: il compleanno di Whitley. Bea prende coraggio e si presenta alla porta della casa di Wincroft dove hanno passato tantissime serate spensierate. I quattro ragazzi, che non si sono mai allontanati tra loro, sembrano sorpresi di rivederla, ma non sono dispiaciuti. È ora di festeggiare come si deve e tornare a folleggiare un po’ insieme. Peccato che la serata abbia un epilogo impensabile…
«Siete quasi morti, tutti. Incastrati fra la vita e la morte. Il tempo per voi si è impigliato in una scheggia, formando un corto circuito di potenzialità noto come Veglia del Neverworld.»
Hanno un unico modo per uscire da questo limbo, negli ultimi minuti di ogni veglia devono votare all’unanimità chi vogliono che si salvi, gli altri quattro incorreranno nel sonno eterno. Finché non decideranno saranno costretti a rivivere in loop la veglia all’infinito.
Riuscite a immaginare l’ansia, l’angoscia, di rivivere all’infinito la stessa giornata, con la certezza di non poter andare mai oltre?
L’inizio è sconcertante, ognuno di loro attraversa le proprie crisi isteriche e si lascia andare a follie di vario genere. Fin dove può spingersi la spiche umana? Quanto si può resistere intrappolati in qualcosa di così terribile?
Loro non hanno scelta, anche se nel Neverworld muoiono, alla fine della veglia, si ritrovano esattamente al punto di partenza. L’unica via di scampo è arrivare a un voto unanime e smettere di tormentarsi. Ma sarà davvero una liberazione?
Mamma mia smeraldi che ansia che mi ha messo addosso questo libro, la trama raccontava tanto, quindi ero preparata, ma rivivere in un loop continuo la stessa giornata è stato sconcertante. Conoscere ogni lato dei cinque protagonisti mi ha fatto capire quanto l’essere umano possa omettere dei dettagli, quanto possa celare i propri sentimenti dietro una finta facciata e quanto possa nascondere nel profondo segreti inconfessabili. La nostra psiche è davvero in grado di cancellare interi eventi per proteggerci? Sembrerebbe proprio di sì. Il cervello è ancora un enorme mistero, come agisce non è facile da capire e in Neverworld vi resterà questo interrogativo in testa: la verità è quella che noi ricordiamo o siamo in grado di manometterla senza nemmeno rendercene conto?
Promuovo Neverworld e consiglio la lettura a chi ama indagare, a chi non si ferma all’apparenza e a chi non si spaventa davanti a eventi che di logico hanno ben poco.
Questo voglio leggerlo <3