Nergal di M. D. Ferres
Nergal, Principe terrifico, Dio dell’Oltretomba, della Guerra e della Catastrofe, un tempo temuto in tutta Babilonia e relegato per millenni nella Terra del Non Ritorno, è chiamato a fare qualcosa che va contro la sua natura: proteggere l’umanità dai Distruttori, entità oscure in grado di sterminarla.
È pronto a tutto pur di conservare la libertà appena guadagnata, ma ancora non sa cosa, o meglio chi, gli servirà per compiere il suo destino.
Kaya si fa in quattro per inseguire i suoi sogni e diplomarsi alla Sherdford School of Fine Art di Londra, barcamenandosi tra lo studio e i suoi tre impieghi. Quando, durante il suo turno di pulizie al British Museum, un uomo imponente e terrificante compare dal nulla, il suo primo pensiero è quello di essere vittima di un’allucinazione.
Il “pazzoide” che si autoproclama Dio della Distruzione la seguirà finché lei non deciderà di aiutarlo.
Entrambi, però, si renderanno conto che, per salvare le sorti dell’intero universo, sarà necessario mettere in gioco ben più del loro coraggio.
Cosa succede quando un dio maledetto scopre di avere un cuore?
Nergal di M. D. Ferres, terzo volume della serie Urban Fantasy “The Crimson Thrones” pubblicato in self il 1 agosto 2023
Ebbene, dopo Seth e Lugh è arrivato il momento della discesa in campo del terzo campione mandato dai Phanteon dell’intero universo per salvare l’umanità e, con lui vi avverto, c’è poco da scherzare. Nergal, infatti, è il Dio babilonese della distruzione, della guerra e della catastrofe e, per non farsi parlare dietro, ha anche la particolarità di presentarsi sotto la forma di drago e di tempesta. Per millenni è stato costretto a vivere nell’oltretomba per fare da guardiano alle anime senza poter mai abbandonare il suo compito. La sua vita non è stata sempre così, lui era nato come Dio della luce, amato e rispettato da tutti, poi le cose sono precipitate. E ora che è stato liberato da quell’abisso di oscurità non vede l’ora di portare a termine la missione e vivere una vita del tutto diversa senza più dover ricoprire quel ruolo così odiato. Peccato che per quanti sforzi faccia quel pezzo di metallo ricevuto da Athena in persona sembra che non abbia alcuna intenzione di funzionare e indicargli la strada. Poi, quasi all’improvviso, dai territori turchi in cui sta girovagando alla ricerca di qualche indizio viene catapultato in Inghilterra, in una sala del British Museum, evocato da una vecchia preghiera scritta millenni prima da coloro che lo adoravano.
Ad evocarlo, in modo del tutto inconsapevole, è Kaya un’addetta alle pulizie che ha letto gli appunti di uno studioso per puro caso. Grande è la sorpresa di lui non solo per essersi ritrovato al cospetto di una bellissima giovane ma, soprattutto, dal fatto che l’amuleto di Athena si illumina in sua presenza. Kaya, invece, è spaventata di fronte ad un colosso d’uomo che sembra apparso da nulla e che scompare nello stesso modo dopo qualche battuta. La giovane non sa, però, che nella sua forma invisibile Nergal la segue passo dopo passo in attesa di trovare il momento giusto per palesarsi di nuovo e chiedere il suo aiuto nella missione di salvataggio. Riuscite ad immaginare cosa può fare e vedere un uomo invisibile vero? Non ci riuscite? Leggete il libro e ne vedrete delle belle e sentirete anche quante gliene dirà Kaya quando si renderà conto di cosa ha fatto quell’essere nascosto sotto il velo dell’invisibilità. Eppure è proprio in questa forma che Nergal inizia a comprendere qualcosa di più di quella ragazza che corre da un lavoro all’altro, né ha ben tre, pur di pagarsi gli studi e ad apprezzare un po’ di più quegli esseri umani che lui odia ormai da millenni.
Non sto qui a raccontarvi altro, e vi tranquillizzo dicendovi che le cose di cui vi ho parlato sono solo l’incipit della vicenda ma, credetemi, più leggevo e più volevo leggere. Nergal e Kaya sono due personaggi incredibili, hanno mille sfaccettature, presi singolarmente sono la rappresentazione di tanti opposti, luce e buio, bene e male, notte e giorno ed è proprio per questa contrapposizione che, giorno dopo giorno, diventeranno inseparabili, perché non si può riconoscere il male se non si sa cosa sia il bene, né si può attendere una nuova alba se prima non c’è stato il buio della notte. Kaya è consapevole che il mondo di Nergal è pieno di oscurità eppure con la sua luce riesce a vedere al di là del buio e a trovare nella sua anima quella luce per la quale era stato concepito in origine. Lui, grazie a lei, riassapora la bellezza del bene, di quella luce che tanto gli è mancata nei suoi millenni di vita. I battibecchi tra loro, i dialoghi spumeggianti e a volte irriverenti vuoi perché Kaya è schietta e sincera, vuoi perché Nergal non usa mezzi termini mi hanno tenuta incollata alle pagine della storia per non parlare della descrizione di tutti gli aiutanti mostruosi del Dio, perché, ne sono convinta se c’è un’autrice che riesce a descrivere minuziosamente ogni singolo orpello mostruoso di un personaggio senza provocare noia nel lettore ma affascinandolo e costringendolo a crearsi un’immagine mentale di quanto ha appena letto, questa è proprio Maria Ferres. E, stranamente, per quanto brutti possano essere i suoi personaggi nel momento in cui abbandonano la forma umana io me ne sento attratta ogni singola volta e il motivo è presto detto: ogni essere vivente va giudicato per quello che ha nell’anima e non dall’aspetto mostruoso che può avere. Personalmente, mi sono affezionata a tutti i servitori mostruosi di Nergal, hanno un’anima bella e provano per Nergal una fede e un amore senza confini. Il viaggio di Kaya e Nergal per trovare la falla da cui potrebbe uscire il terzo Distruttore è stato sia fisico che introspettivo permettendo loro di trovare il nemico ma anche i desideri e le paure nascoste nel loro animo. Non vi nascondo che ho versato più di qualche lacrima per entrambi ma è sicuramente Nergal il personaggio che mi porterò dietro più a lungo. Lui con le sue parole sconce, con il suo desiderio di abbandonare il buio per ritrovare la luce, con il suo amore per un’umana che lo ha completamente rapito è davvero indimenticabile. Ma non crediate che Kaya sia un donzella che attende inerte il suo cavaliere dall’armatura scintillante, eh no, proprio no. Kaya è forte, tenace, combattiva e, vedrete, è anche una donna pronta a rinunciare a tutto tranne che al suo amore per il Dio Babilonese. Insomma, la Ferres ha dato vita a due personaggi intriganti che si sono conquistati un bel posticino nel mio cuore. Quindi, fatevi un regalo e fate la conoscenza di tutti i campioni di questa serie che merita davvero.