N.E.O. La caduta del sole di ferro di Michel Bussi
Una catastrofe ambientale ha spopolato il mondo. A Parigi gli unici sopravvissuti sono due gruppi di dodicenni, i ragazzi del tepee e i ragazzi del castello.
Una girandola di avventure tra due bande di ragazzi che si incontrano e si scontrano in una Parigi totalmente alla loro mercé, ma anche una riflessione sull’approccio all’ambiente con cui le ultimissime generazioni si dovranno confrontare.
La caduta del sole di ferro è il primo volume di un’originalissima saga scritta da Michel Bussi, autore del bestseller Ninfee nere e insuperato maestro dell’alchimia tra manipolazione, emozione e suspense.
Una catastrofe ambientale ha spopolato il mondo. A Parigi gli unici sopravvissuti sono due gruppi di dodicenni, i ragazzi del tepee e i ragazzi del castello. Cresciuti senza genitori e senza l’assistenza di nessun adulto, i ragazzi del tepee sono una tribù abbastanza selvaggia che vive nella torre Eiffel tappezzata di pelli (il tepee, appunto) e si nutre andando a pesca sulla Senna o a caccia al Bois de Boulogne nel frattempo diventato una foresta.
Anche i ragazzi del castello (il Louvre) sono cresciuti senza adulti, ma fin dalla loro nascita si sono ritrovati inseriti in un sistema di apprendimento che ha consentito loro di sviluppare un’organizzazione di vita diametralmente opposta a quella del tepee: sono vegetariani, coltivano loro stessi gli ortaggi che mangiano, sono istruiti.
I due gruppi, pur sapendo dell’esistenza l’uno dell’altro, non sono mai venuti in contatto. A cambiare quello stato di tregua prolungata basato sulla reciproca diffidenza interviene uno strano avvelenamento dell’ambiente che comincia a sterminare uccelli e piccoli mammiferi. I ragazzi del tepee sono convinti che a diffondere il veleno siano quelli del castello. La guerra sembra inevitabile.
N.E.O. La caduta del sole di ferro di Michel Bussi, romanzo distopico young adult pubblicato da edizioni e/o l’11 novembre.
Quando mi è stata proposta la lettura dall’ufficio stampa ero scettica perché, nonostante la fama mondiale di questo autore, non avevo mai letto nulla di suo. La trama mi incuriosiva, io adoro i distopici e gli young adult quindi ho accettato nonostante il poco tempo a disposizione, motivo per cui la mia recensione arriva a oltre un mese dalla pubblicazione del romanzo. Mi scuso per il ritardo e spero di essere ancora in tempo per consigliarvene la lettura e dirvi di regalarlo ai vostri figli.
Michel Bussi ha creato una storia in grado di insegnare molto ai giovani lettori: il potere della collaborazione, la certezza che solo ciò che non si conosce può far paura, la capacità di adattamento che risiede dentro ognuno di noi e la cura che devono avere del mondo che li circonda.
Ho amato l’ambientazione perché, anche se siamo in un futuro post apocalittico, tutto è perfettamente riconoscibile e questo riesce a far sentire il lettore parte dell’azione. Siamo a Parigi, una Parigi popolata solo da ragazzini di dodici anni che devono cavarsela da soli da diverso tempo, senza una guida, senza adulti pronti a far capire loro cos’è giusto e cosa sbagliato e il perché di ogni cosa.
Abbiamo due gruppi ben distinti: i ragazzi del tepee e i ragazzi del castello. Questi due clan vivono in modi molto differenti, agli antipodi oserei dire. I ragazzi del tepee occupano la Tour Eifell, vivono senza elettricità, non coltivano, vanno a caccia e a pesca e credono che tutto ciò che non sanno spiegarsi sia riconducibile alla magia. Sono selvaggi, quasi preistorici nel loro modo di agire e pensare e vedono i ragazzi del castello come nemici.
I ragazzi del castello vivono nel Louvre, sono stati selezionati accuratamente e conoscono molte cose, seguono ogni giorno diverse lezioni in base alla loro inclinazione, abbiamo chi si occupa della difesa, chi dell’arte e chi della memoria e del sapere. Hanno letti comodi, riscaldamento, elettricità, ogni agio della nostra epoca appartiene loro, ma i dispositivi tecnologici vengono utilizzati solo durante le ore di lezione. Non mangiano animali, coltivano il terreno e vivono rispettando il mondo che li circonda. Nonostante tutto questo anche loro vedono i ragazzi del tepee come nemici.
Sono i ragazzi del tepee a fare la prima mossa avventata. I due capi tribù decidono che è giunto il momento di studiare da vicino il nemico e per farlo mandano in avanscoperta Zyzo. Akan e Mordelia sanno che potrebbe essere pericoloso, ma non si fanno problemi, certi che sia inevitabile perdere qualche vita in questa guerra fredda.
Zyzo non è convinto che sia una buona idea, ma se esiste un capo bisogna sottostare ai suoi ordini e così si avventura nei pressi del castello e, proprio mentre sta spiando il nemico, viene scoperto nel tentativo di salvare la vita a una ragazza che sta per essere schiacciata da una statua. Da quel momento Zyzo diviene loro prigioniero, un prigioniero a cui è permesso seguire le lezioni e relazionarsi con chiunque, tanto da diventare molto amico della regina Alixe e della sua migliore amica Saby. Un prigioniero molto particolare con più privilegi che doveri. Zyzo capisce ben presto che i ragazzi del castello non sono il nemico e che potrebbero imparare a vivere tutti insieme traendo il meglio da un’alleanza. Alixe la pensa come lui, ma c’è qualcuno che trama nell’ombra per scongiurare questa ipotesi. Qualcuno di molto astuto che ha pianificato ogni mossa e che non ha nessuna intenzione di condividere nulla con i selvaggi che stanno fuori dal castello e che non sono stato scelti per ripopolare il mondo.
Ne escono pochi di distopici in Italia, ma i pochi che vengono pubblicati sono davvero una bomba. Sono entusiasta di questa storia che ho apprezzato sia per il messaggio che vuole lanciare sia per la semplicità con cui l’autore è riuscito a esprimere dei concetti importanti. Punto di forza, come dicevo all’inizio, l’ambientazione immediatamente riconoscibile e la bellezza di poterci aggirare per Parigi come se ci appartenesse, con la possibilità di soffermarci di fronte a dei quadri che hanno fatto la storia e che in molti casi la narrano, e poterli contemplare per ore e ore. Già questo espediente da solo non ha prezzo.
Non so se vi ho convinti ad acquistare N.E.O. La caduta del sole di ferro io però non vedo l’ora che esca il seguito, sono davvero curiosa di scoprire cosa accadrà nel prossimo capitolo e che piega prenderà ala storia.
molto bello il libro